MARCUS
Aprii la porta della mia camera ed entrai, seguito da Hildr che si chiuse la porta alle spalle.
<<Cosa vuoi Hildr?>> Le chiesi irritato, mentre raggiungevo la libreria in legno scuro di fronte al letto.
<<Dobbiamo parlare.>> sentenziò decisa.
Azionai un piccolo interruttore e mezzo scaffale si aprii, rivelando la porta della piccola stanza in cui conservavo il mio "arsenale" privato.
<<Non ora.>> replicai duramente, annullando, con un gesto della mano, l'incantesimo.
<<Mi dispiace per Jordan, ok!?>> Esordì stizzita. <<E al contrario di quanto tu possa pensare, anche io ci tengo a lui.>>
Aprii la porta, accesi la luce ed entrai nel caveau senza lasciarmi impressionare troppo dalle sue parole, anche se, in un certo senso, apprezzai il suo tentativo di porgere le sue scuse. Non lo faceva mai, o almeno lo faceva molto di rado.
<<Siamo soldati e in questa missione ognuno ha il suo ruolo, non puoi sempre incolparmi per ciò che sono.>>
Non avevo idea del motivo per cui lo stesse pensando. Forse perché ultimamente cercavo di evitarla e questo doveva averle dato molto fastidio, ma mai l'avrei incolpata per la sua natura, per ciò che era.
<<Non ti ho mai incolpata di nulla.>> Le ricordai con tono pacato, mentre annullavo l'altro incantesimo sulla cassaforte a parete.
M'irrigidì quando sentii il tocco delicato delle sue mani sopra le miei spalle.
<<Ultimamente sei sempre così arrabbiato con me.>> Disse con un tono di voce mieloso, esponendo la sua vulnerabilità, mentre le sue mani scivolarono sul mio petto e mi afferrarono i lembi del giubbotto. Sapevo cosa stava cercando di fare, ma non glielo avrei permesso.
Le afferrai i polsi, bloccandole le mani e costringendola a staccarle dal mio giubbotto.
<<Hildr, no!>> Le dissi con tono severo. <<Inoltre non mi sembra il momento adatto.>> Le feci notare.<<Ti prego, non respingermi.>> Mi supplicò, sorprendendomi.
Ma che diavolo le prendeva? Non era da lei comportarsi in quel modo. In tutti gli anni trascorsi insieme, aveva sempre mostrato una certa sicurezza e un pieno controllo delle sue emozioni.
Stentai a riconoscerla e i suoi sbalzi di umore ultimamente mi facevano impazzire.Allentai la presa sui suoi polsi e mi voltai dalla sua parte con la fronte corrugata e il timore di scorgere nel suo sguardo qualcosa che non volevo vedere: un sentimento profondo.
Le sue labbra umide e morbide si schiusero e i suoi occhi verdi mi scrutarono carichi di aspettativa e desiderio.Era un'esplosione di sensualità e per un attimo mi sentii vulnerabile. <<Non farlo.>> La supplicai, cercando di riacquistare il controllo e distogliendo lo sguardo dalla sua bocca.
<<Fare cosa?>> mi provocò mordendosi un labbro, mentre si protendeva verso di me.
Non so quante volte l'avessi respinta e quante volte l'avessi umiliata per cercare di tenerla lontana, ma lei sembrava non volesse capirlo.
<<Eravamo d'accordo.>> Le ricordai con tono pacato cercando di non ferire il suo orgoglio.
Alcune volte mi era difficile comunicare con lei nel medesimo modo in cui riuscivo a farlo con qualsiasi altra Valchiria.
Forse perché lei non conosceva l'indulgenza o molto probabilmente era troppo accecata dall'egoismo per riuscire a comprendermi sino in fondo.
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Prescelta - Il Risveglio (In stesura)
Fantastik#1 Libro della serie. La copertina è stata realizzata da @StefyAr La vita di Melissa viene sconvolta quando la madre muore in un "incidente" stradale. La dolorosa perdita la costringe a chiudersi in se stessa e ad isolarsi dagli altri. Il padre, qu...