Capitolo LV

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Eren's pov

《Eren?》udendo il suono di questa voce alzo di scatto la testa. Le mie gambe hanno iniziato a tremare, non riesco a fare neanche un piccolissimo passo, è come se la suola delle mie scarpe fosse rimasta incollata al terreno.

Appena porto il mio sguardo sulla figura alta e imponente davanti a me, quasi non sento il rumore della mia mascella cadere a terra per lo stupore. Di fronte a me c'è mio padre, che mi guarda puntandomi addosso i suoi occhi paludosi. I secondi passano e lui continua a non dire nemmeno una parola, istintivamente stringo la mano di Levi un pò più forte alla mia. Non so forse per trovare un pò di coraggio o che so io, ma di certo questo dettaglio non passa inosservato a l'uomo di fronte a noi.
《Che ci fai qui?》chiedo io cercando di rimanere freddo e impassibile sotto il suo sguardo indagatore.
《Non ci vediamo da anni interi e la prima cosa che mi dici è "che ci fai qui?". Comunque per dare una risposta alla tua domanda, sono qui per lavoro》dice l'uomo con un piccolo sorrisino stampato sul volto. Dio mio come vorrei fargli passare la voglia di sorridere...
《Cosa vuoi che ti dica?! Eri un uomo di merda, tornavi a casa tutte le fottute sere ubriaco e picchiavi la mamma senza il minimo risentimento, in che cazzo di modo avrei dovuto reagire secondo te?! Sarei dovuto essere felice di rivederti? Magari abbracciarti e chiederti "come va? Tutto bene?" Beh, mi dispiace ma ti sbagli di grosso. Ora scusaci ma dobbiamo andare》dico sarcastico praticamente urlandogli in faccia.

Non volevo arrivare a questo punto per fortuma ho Levi qui accanto a me.
Nonostante stia semplicemente fermo, riesce a trasmettermi con una stretta di mano e qualche sorriso il coraggio di affrontare il mostro quale è mio padre.
《Tu sei il ragazzo del bar non è vero?》chiede poi l'uomo girandosi verso il corvino. Io non capendo a cosa si stia riferendo, subito mi giro verso Levi e vedendolo annuire decido di non addentrarmi troppo in questa storia.

《Allora sei un amico di mio figlio?》chiede poi il castano a Levi, ma notando la sua difficoltà e indecisione nel dire o no una cazzata, mi intrometto io dicendo:
《No, lui non è un mio amico, è il mio fidanzato》dico alzando le nostre mani intrecciate per fargliele notare meglio. Beh è giusto che sappia la verità fin dall'inizio, no?
《Sono felice per te》dice. Dio che fastidio... Quella faccia così innocente, lo so che sotto, sotto nasconde qualcosa di perfido.
《Ascolta Eren, lo so che sono imperdonabile per ciò che ho fatto a te e a tua madre, però sono passati anni e sono cambiato》
《Dammi solo una possibilità, ti prego Eren》dice lui pregandomi. Oh no, non mi fregherà di certo ripetendo due stupide frasette già sentite e risentite.
《Tu-》faccio per dire, ma l'uomo di fronte a me mi blocca dicendo.
《Una cena, solo una cena e se poi non mi vorrai più nella tua vita non mi vedrai più》io guardo Levi che dolcemente mi sorride dandomi ancora una volta la forza di rispondere.
《Tsk, ok a casa nostra domani》dico dandogli l'indirizzo per poi andarmene.

《Cazzo Levi, sono così incazzato. Perchè l'ho invitato a casa, sono uno stupido, un completo defic-》ma Levi mi blocca baciandomi sulle labbra facendomi stare zitto e calmando i miei nervi.
《Amore, stai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene. Tu non sei uno stupido, ne tanto meno deficente, sei solo un ragazzo che secondo me sta affrontando la situazione nel più giusto dei modi》dice accarezzando delicatamente la mia schiena facendomi rilassare e calmare sotto il suo tocco.
《Grazie Levi》dico per poi buttarmi addosso a lui, abbracciandolo in mezzo al vialetto di quel parco.

Ritornati a casa, vado subito in cucina dove trovo mia mamma appoggiata al bancone. Devo assolutamente raccontargli quello che è successo, ho paura della reazione che potrebbe avere, ma è una cosa che devo fare, così piano, piano mi avvicino a lei dicendo:
《Mamma, papà è tornato》la donna mi guarda sbigottita. Un espressione di puro shock è dipinta sul suo viso, mi sento così in colpa, è solo a causa mia se questa donna è costretta a rivedere l'uomo che l'ha privata della libertà e non potrò mai perdonarmi per questo.
《Tesoro, tu stai bene? Ti ha fatto qualcosa?》chiede lei preoccupata raggiungendomi.
《No, tutto bene》e adesso chi glielo dice che l'ho invitato a cena qui a casa nostra...
《Mamma, ti devo dire un'altra cosa》e vedendola annuire preoccupata, continuo dicendo:
《Verrà domani qui a cena》dico vedendola aprire per poi chiudere la bocca come se non sapesse che dire.
《I..io, mi dispiace》dico un pò tremolante facendomi scappare qualche lacrima per poi fiondarmi fra le sue braccia.
《Tesoro, non fa niente, vedrai che supereremo anche questa》dice lei ricambiando il mio abbraccio sorridendo. È troppo forte questa donna...

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