Capitolo LVI

305 12 7
                                    

Eren's pov

Sento gli occhi bruciare come mai prima d'ora, per quanto ho pianto ieri sera sicuramente saranno molto rossi e gonfi, ma non piangerò oltre, nè starò qui sdraiato sul letto a deprimermi e a pensare quanto incasinata sia la mia famiglia. Perchè non ce nè bisogno, fin da piccolo ho sempre saputo vivere senza mio padre per cui non vedo per quale motivo dovrei averne bisogno proprio ora. Però se devo essere sincero, quando l'ho incontrato al parco e mi a parlato in quel modo così dolce e affabile un pò ci avevo sperato, ci avevo creduto, ma infondo, dentro di me, sapevo che la persona che avevo davanti e che ho rivisto dopo così tanti anni era pur sempre l'uomo che ha fatto del male all'unica donna che lo avesse mai amato veramente.

Dopo non so quanti minuti, sento Levi muoversi facendomi rendere conto solo ora di essere ancora avvolto e protetto dalle sue forti braccia, braccia che la sera prima mi hanno consolato e stretto dandomi tutta la forza di cui avevo bisogno.
《Buongiorno amore》dice il corvino sciogliendo il nostro abbraccio lasciandomi libero di muovere.
《Buongiorno》dico. La mia voce è cavernosa e la gola mi fa male, se solo non fossi stato io a parlare  credo che non avrei riconosciuto la mia stessa voce.
《Come stai?》chiede lui gentilmente accarezzandomi la nuca.
《Mi fa solo un pò male la testa e la gola ma per il resto tutto ok》dico facendo un piccolissimo sorriso reclamando poi le sue labbra ricevendo qualche secondo dopo un paio di baci.

《Piccolo, come la vedi l'idea di cancellare tutti i nostri impegni e andare dove più ci pare e piace?》dice Levi intento a cercare dei vestiti nell'armadio.
《Ma Levi, non devi andare a lavoro oggi?》chiedo. Mi piacerebbe un sacco andare in qualche luogo desolato con lui per stare un pò soli e fare ciò che più ci piace, ma non voglio creargli problemi con il lavoro.
《Basterà scrivere un veloce messaggio al mio capo, che dici amore ti va?》chiede lui sorridendo tenendomi la mano.
《Si, certo che mi va》dico sorridendo felice al mio ragazzo.
《Bene, allora inizia a vestirti io in tanto preparo le cose da portare》annuisco semplicemente dandogli un bacio sulle labbra pieno di amore e gratitudine prima di uscire dalla nostra stanza.

Una volta entrato nella mia camera, mi avvicino subito all'armadio e inizio a rovistare al suo interno per cercare qualcosa da mettermi. Chissà dove avrà intenzione di portarmi Levi? Per la fretta e la felicità non ho avuto nemmeno il tempo di chiedere. Chissà se ha già qualche posto in mente? Anche se al dire il vero del posto non m'importa poi molto, se ci sarà lui lì assieme a me, il panorama farà solo da sfondo perchè il mio sguardo cercherà sempre e solo Levi.

Alla fine, tralasciando da parte tutte le mie domande e pensieri, mi vesto mettendo una semplice maglia bianca a maniche corte e i jeans neri che il corvino ama tanto. Dopo essermi sistemato come meglio potevo i capeli davanti lo specchio. Una volta finito decido di scendere al piano di sotto andando in cucina, dove trovo Levi vestito completamente di nero e con uno zaino in spalla.
《Buongiorno》dico facendo un piccolo sorriso alle due donne. Subito dopo mi avvicino a loro e come ormai faccio ogni mattina, gli do un piccolo bacio sulla guancia ad entrambe vedendole subito dopo sorridere.
《Come stai mamma?》chiedo. Ieri sono stato un vero stronzo, sono corso in camera mia lasciandola la da sola con quel mostro. Ho pensato solo a me stesso e al mio dolore e per questo mi sento enormemente in colpa.
《Bene tesoro》dice sorridendo dolcemente passando una mano fra i miei capelli per cercare di dargli una sistemata.
《Mi dispiace di essermene andato e di averti lasciata sola ieri. Non avrei dovuto. Scusami》dico abbracciandola poggiando il mento sulla sua spalla.
《Eren, appena quell'uomo ha messo piede in casa nostra ero pronta a tutto, ero pronta a qualsiasi cosa facesse. E non devi scusarti di niente perchè in quel momento, l'uomo che avevi davanti e che ti ha trattato in quel modo disumano è colui che ti ha donato la vita e secondo me non c'è nulla di più doloroso del vedere il disprezzo negli occhi di un proprio genitore. Per cui tesoro, non c'è niente di male nel voler fuggire anche solo per poche ore lontano da tutto》dice lei sorridendo. L'incontro con mio padre non sembra averla turbata poi molto, ma infondo è lei la donna che lo ha sposato e credo che già sapesse quale sarebbe stato il risvolto della serata.
《A proposito Eren, dov'è il tuo zaino di scuola?》chiede lei alzando un sopracciglio.
《Emh, io ecco...》cerco di dire, ma vengo subito bloccato dalla donna di fronte a me che continua dicendo:
《Eren, non ti sto sgridando, voglio solo sapere perchè non vai a scuola》dice lei semplicemente.
《Oh, ecco, io e Levi volevamo uscire un pò》dico facendole un piccolo sorriso, mi sono completamente dimenticato di avvertirla...
《Ok tesoro, è giusto che anche voi vi svaghiate un pò》dice lei sorridendo. Sapevo che il non andare a scuola non sarebbe stato un problema per lei, anche perchè con quello che è successo ieri ho bisogno di allontanarmi da qui per almeno qualche ora.

Il Mio MocciosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora