Capitolo XIV

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Eren's pov

Mi sveglio sentendo il trillo incessante della sveglia perforarmi le orecchie. Allungo distrattamente un braccio, ancora un pò addormentato, facendo cessare così l'insopportabile suono. Una volta spenta, mi rigiro nel letto chiudendo gli occhi solo per altri cinque minuti.
Sgrano gli occhi, rendendomi conto di dover andare a scuola, guardo l'ora, cazzo, non posso crederci farò tardi anche oggi.
Mi alzo dal letto correndo verso il bagno per potermi fare una doccia veloce.
Raggiunto il bagno, mi tolgo i vestiti di dosso, apro il getto e senza neanche aspettare che l'acqua diventi calda entro.

Una volta finito, mi lego un asciugamano in vita, correndo poi verso la mia camera per vestirmi. Mi infilo un paio di boxer per poi avvicinarmi  all'armadio prendendo distrattamente una maglietta e un paio di jeans a caso.

Finito di vestirmi, scendo le scale andando in cucina per fare colazione. Mi siedo a tavola, versandomi un pò di latte freddo nel bicchiere, prendendo poi dallo scaffale i miei amatissimi biscotti al cioccolato da accompagnare assieme alla bevanda.
Fopo aver mangiato, mi alzo dalla sedia e vado in salotto, dove trovo Levi seduto sul divano ad aspettarmi già pronto e perfettamente in ordine, Dio, ma come fa. Mettiamo velocemente le scarpe e usciamo di casa.

Saluto Levi rivolgendogli un semplice cenno, vorrei tanto baciarlo, ma se qualcuno ci vedesse e parlasse in giro di ciò che ha visto, presto tutta la scuola lo saprebbe ed io non voglio, perchè i ragazzi alcune volte sanno essere terribilmente cattivi e poi rischierei di perdere gli unici amici che ho per questo.

Suona la campanella ed entro in classe, alla fine facendo tutto di corsa sono riuscito ad arrivare anche in orario.
Le prime due ore ho plastiche. La professoressa arriva dopo qualche minuto affiancata da un uomo alto sulla trentina. L'uomo subito si presenta dicendo di essere il modello che poserà per noi, Dio, spero solo di non fare un casino con le proporzioni...
L'uomo va in bagno e dopo qualche minuto, quando ritorna lo vediamo con solo un paio di boxer addosso.
L'uomo si mette sulla piattaforma apposita sedendosi sulla sedia, poggiando il piede destro sulla coscia sinistra e alzando un braccio in aria.
Iniziamo vosì a disegnare l'uomo di fronte a noi.
Le ore di plastiche finisvono molto velocemente, mi è sempre piaciuta questa materia, anche perchè qui puoi imparare le proporzioni e come raffigurare un corpo umano. Cambiamo aula e andiamo in quella di matematica, che al contrario di plastiche detesto, che palle...

Finita matematica, suona la campanella della ricreazione, i miei amici subito vengono al mio banco e iniziamo così a parlare fra di noi come ogni giorno da quando ci conosciamo.
《Ragazzi, che ne dite di andare al parco oggi?》chiede Connie. Tutti rispondono affermativamente, tranne io che ho detto che quando tornerò a casa lo chiederò a mia madre e poi glielo farò sapere dato che per la fretta questa mattina ho lasciato il telefono a casa.

La campanella suona, facendo finire così la ricreazione. Per oggi rimangono da fare un ora di religione e due di italiano, se non fosse stato per le due ore iniziali di plastico, giuro che avrei sbattuto la testa al muro.

Finalmente esco da scuola, vedendo in lontananza la macchina di Levi parcheggiata al solito posto, inizio ad andare, ma sento qualcuno bloccarmi per il braccio, mi giro di scatto notando la corvina, così dico:
《Che c'è Mikasa?》chiedo facendogli un piccolo sorriso per poi farle togliere la mano dal mio braccio stretto gino af ora dalle sue dita.
《Sai Eren, mi stavo chiedendo se per caso uno di questi giorni ti andrebbe di andare a prendere un gelato assieme》dice arrossendo leggermente.
《Si certo, poi decidiamo dove con il resto del gruppo》dico sorridendole.
《Bhe, ecco io, intendevo noi due da soli》dice arrossendo ancora di più.
《Ehm, ok》dico sorridendo appena, non so cosa rispondere, penso di piacergli, gli ho risposto di "si" ma non uscirò mai da solo con lei, non voglio illuderla.

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