Capitolo XI

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Eren's pov

La cena passa abbastanza tranquillamente, a parte qualche frecciatina da parte di Levi ad Erwin è andata bene.
Verso le 11:00, Erwin se ne va dopo aver salutato tutti e aver scambiato qualche fugace occhiata con Hanji.

Vado in salotto e mi siedo un pò sul divano, non sapendo che fare accendo un po' la tv, così giusto per passare un pò di tempo.

Sento un movimento dalla parte opposta del divano, qualcuno si è seduto vicino a me, sposto lo sguardo dalla televisione alla parte che prima era libera del divano, è Levi, non mi aspettavo di trovare qualcuno ancora sveglio, pensavo che una volta che Erwin se ne fosse andato sarebbero andati tutti nelle loro camere a riposare.

Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi poi lui dice:
《Moccioso, a quest'ora non c'è nulla di interessante da vedere, ti va di mettere un film?》Chiede lui con tono atono facendomi annuire piano, poi dico:
《Va bene》dico sorridendo appena.
《Che genere di film vuoi vedere moccioso?》
《Basta che non sia un horror, un thriller, un giallo, fantascientifico e u.... 》
《Va bene, va bene, ho capito dimmi che genere preferisci》dice senza farmi finire la frase.
《Voglio vedere un cartone animato》dico facendogli un grosso sorriso come per cercare di convincerlo, so benissimo che non è proprio il suo genere di film, ma è stato lui a dire che potevo decidere il genere che più mi piaceva ed io amo i cartoni animati.
《Tzk, che moccioso》dice scuotendo piano la testa.
《Non è vero, non sono un moccioso》dico mettendo il broncio incrociando le braccia al petto.
《Se fai quella faccia lo sembri ancora di più》dice ghignando.
《Nanetto》dico piano, ma in modo da farmi sentire da Levi, so che odia farsi chiamare così.
《Ripetilo se hai le palle》dice con tono di sfida, ovviamente non mi tirerò indietro, così dico:
《NANETTO》faccio più forte di prima in modo da farmi sentire, so benissimo che me ne pentirò, però non potevo di certo tirarmi in dietro e lascairlo vincere così...

Lui si avvicina man, mano sempre di più a me facendomi indietreggiare cercando di scappare, ma il divano presto finisce e così mi ritrovo con la schiena piggiata al bracciolo di quest'ultimo con le gambe strette al petto. Si avvicina piano, piano sempre di più, poi mi prende per le caviglie, trascinandomi verso di lui e così, in pochi secondi mi ritrovo con la schiena poggiata sulla superfice morbida del divano. Dopodichè fa una cosa del tutto inaspettata, si mette seduto sul mio bacino ed inizia a farmi il solletico.
《L...levi, hahaha t..ti pre..go hahah b...basta hahaha》cerco di dire in modo da farlo smettere.
Lui continua a muovere le sue lunghe e sottili dita sui miei fianchi, mentre io continuo a ridere, senza riuscire a smettere.

《Moccioso, ritira subito quello che hai detto ed io smetterò》dice lui fermandosi per qualche secondo dandomi così il tempo di poter rispondere, ma io testardo quale sono, non ritirerò mai ciò che ho detto, non gli darò mai questa soddisfazione.
《N..no, pe..perchè tu sei un NANETTO!!》 dico e lui in risposta riprende immediatamente a farmi il solletico fino a quando non si accorge che sto iniziando ad avere problemi a respirare e si ferma.

Continua a rimanere seduto su di me senza spostarsi, cosa che non mi dà assolutamente fastidio, poi dice:
《Sei carino quando ridi》sgrano gli occhi, sento le guance iniziare a diventare sempre più calde, sarò sicuramente rosso come un pomodoro, non posso crederci che lui abbia detto una cosa del genere. Questa volta mi ha seriamente stupito e non solo io losono a giudicare dalla sua espressione. Anche Levi, se pur di pochissimo, ha spalancato gli occhi, rendendosi immediatamente conto di ciò che aveva appena detto, facendo prendere alle sue gote una leggerissima sfumatura di rosa.

Restiamo in silenzio a guardarci per non so bene quanti secondi, le nostre iridi si mischiano formando un colore bellissimo, non mi ero mai reso conto di quanto chiari e belli sono i suoi occhi, assomigliano alla luna...
Poi Levi abbassa lo sguardo, puntandolo sulle mie labbra, io se possibile arrossisco ancor di più immaginando come sarebbe avere le sue labbra sulle mie.

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