Capitolo XXIII

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Eren's pov

La macchina parte, rimaniamo solo io e Levi nell'abitacolo, dopo qualche secondo di silenzio Levi dice:
《Moccioso, che è successo non sei mai stato così silenzioso》dice di punto in bianco rompendo quel silenzio assordante. Non posso dirgli ciò che è successo a scuola, non solo perchè non voglio farlo preoccupare ma anche perchè così facendo peggiorerei solo le cose.
《Levi, non è successo niente, non preoccuparti》cerco di far sembrare la cosa credibile il più possibile facendo anche un piccolo sorriso.

Levi's pov

Si vede lontano un miglio che sta mentendo e poi quel sorriso, tsk, andiamo ma chi vuole prendere in giro.
《Mh》dico semplicemente lasciando perdere per ora, non voglio mettergli alcun tipo di pressione, ne tanto meno costringerlo a parlare se non vuole.

Arriviamo a casa e subito il moccioso sale le scale non degnandomi nemmeno di uno sguardo, lo vedo chiudersi a chiave in camera, non so cosa sia successo a questo moccioso, ma sicuramente niente di buono.

Eren's pov

Entro nella mia camera chiudendo la porta a chiave, mi avvicino al letto e inizio a togliermi tutti i vestiti rimanendo solamente in boxer.
Mi metto davanti allo specchio notando fin da subito tutti i lividi e graffi, ben evidenti sulla mia pelle, che Berthold mi ha causato.
L'immagine che vedo davanti a me mi fa quasi ribrezzo. Sono pieno di grossi ematomi, alcuni tendenti dal viola al giallo, altri rossi e ci sono molti graffi su tutto il corpo.
Passo delicatamente un dito su uno dei tanti lividi facendomi gemere per il dolore.

Ritraggo immediatamente il dito e continuo ad ispezionare ogni singola lesione sul mio corpo con diligenza.

Non posso credere di essere finito in una situazione del genere, sono stato sempre il solito ragazzo isolato che non si inculava mai nessuno e ora, guardami ora come cazzo sono finito.
Mi appoggio con la schiena al muro scivolando lentamente sul freddo pavimento. Mi porto le ginocchia al petto e inizio a ridere istericamente per poi lasciarmi andare in un pianto liberatorio. Non ce la faccio già più e l'inferno è iniziato solo ora.

Inizio a piangere, calde lacrime rigano il mio volto, mi passo nervosamente le mani tra i capelli, tirandoli con forza. Dopo essermi ripreso un pò decido di alzarmi dal pavimento, mi rivesto, asciugo le ultime lacrime sul mio viso e mi do una sistemata veloce ai capelli ormai completamente in disordine davanti allo specchio. 

Una volta finito di darmi una sistemata esco dalla mia camera e scendo le scale molto lentamente,  non ho nessunissima voglia di scendere, non sono dell'umore adatto per parlare, soprattutto se le domande si riferiscono alla giornata di oggi. Ento in cucina dove trovo Levi ai fornelli con un'espressione concentrata sul volto, ha le sopracciglia aggrottate e le labbra a formare una linea dritta è davvero bellissimo e Hanji seduta su una delle sedie a lavorare con il suo computer, molto probabilmente Levi gli avrà sicuramente vietato di aiutarlo a cucinare, date le sue scarsi doti culinarie.

Entro nella stanza e saluto Hanji, cosa che non ho potuto fare prima dato che sono praticamente scappato nella mia camera, poi vado vicino a Levi e dico:
《Levi, hai bisogno di una mano?》dico facendo un poccolissimo sorriso, quasi impercettibile. vedendolo con quell'espressione così concentrata mi è passato quasi completamente il malumore.
《No, non ti preoccupare piccolo vai a sederti che è quasi pronto》dice facendo un sorriso, è davvero troppo bello, cosa ho fatto per meritarmi un ragazzo così.
《Mh, ok amore》dico lasciandogli un bacio sulla guancia.
《ODDIO SIETE TROPPO CARINII》dice gridando Hanji facendo una faccia da psicopatica, quasi mi fa paura.
《Chiudi quella boccaccia stupida quattrocchi》dice Levi con un occhiataccia facendola zittire immediatamente.

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