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"Rimanendo in tema..." Riprese Leyla ridacchiando. "Ci sono delle cosucce della dote che penso che ti faranno letteralmente impazzire." Disse, con sguardo malizioso, prima di sorseggiare un altro po' del suo vino.
Ridacchiai e guardai Sanem di sottecchi.
Sorrise leggermente tenendo gli occhi bassi, ma non per imbarazzo come era solita fare.La sua testa era completamente da un'altra parte... e questo non solo sta sera. Negli ultimi giorni era stata strana, leggermente distaccata, come se nella sua testa ci fossero un turbinio di pensieri che lottavano tra di loro al fine di prevalere.
Più di una volta durante i vari giorni le avevo chiesto se stesse bene, se fosse successo qualcosa, a quelle domande cambiava; scuoteva il capo, mi sorrideva e diceva che tutto andava bene, cercando di comportarsi normalmente, ma non era più così.
Io, Leyla e Burak ci scambiammo un'occhiata veloce.
"Hee... Sanem? Io vado a controllare Banu e la metto a letto. Vieni poi con me in cucina?" Le disse Leyla, facendola sobbalzare leggermente per il tono acuto della voce che aveva usato apposta.
Alzò il capo ed annuì, sorridendole.
"Con il vostro permesso, vado solo al bagno. Arrivo subito." Disse, prima di alzarsi e passare dietro di me, accarezzandomi una spalla.Leyla fece una smorfia e poi si alzò a sua volta, dirigendosi verso la camera di Banu.
"Usciamo in giardino. Scotch o sigaro?" Disse Burak, aspettando una mia risposta prima di andare nel suo studio.
"Scotch." Risposi, passandomi una mano tra i capelli, buttando fuori tutta l'aria che avevo in corpo.
Quando Burak mi diede le spalle, diretto verso il suo ufficio, buttai un'occhiata al piatto della mia fidanzata.
Quasi la metà della roba l'aveva lasciata lì.
Sì. Qualcosa c'era. Non che fosse chissà che mangiona, ma non lasciava mai nulla indietro, anzi, non voleva che nulla andasse sprecato. 'Non si può buttare via del cibo, quando c'è moltissima gente che non ha neanche un pezzo di pane', questo me lo aveva fatto presente più di una volta.Mi incamminai verso le portefinestre che davano sul giardino. Una volta uscito, il buio della notte mi avvolse, facendomi sentire subito più tranquillo.
Presi posto su una delle sedie nello stesso momento in cui Burak mi raggiunse.Mi passò il bicchiere di scotch per poi prendere posto sul dondolo, di fronte a me, stringendo il sigaro già pronto tra le sue dita.
"Che sta succedendo?" Mi chiese, accennando col capo dentro casa, riferendosi a Sanem.
Buttai giù tutto d'un fiato quel liquido ambrato, sentendo la gola bruciare dopo il suo passaggio. "Ti sembra che io lo sappia?" Replicai a mia volta, guardandolo di traverso.
"Ha proprio ragione a lamentarsi che il tuo rispondere a delle domande con delle altre domande è fastidioso. È davvero snervante!" Si lamentò, buttando fuori il fumo.
Sorrisi dentro di me. Avevo perso il conto di quante volte avesse roteato gli occhi ogni volta che facevo così.
Sbuffai. "Davvero non ne ho idea. Detesto non sapere o capire cosa c'è che la turba. Avevo sempre capito cosa ci fosse e il perché soprattutto fosse afflitta. Ma ora, non riesco a trovarlo un perché. Tutto sta o stava andando benissimo... poi così d'improvviso..." Giocherellai coi cubetti di ghiaccio nel bicchiere, cercando di calmarmi un po'.
"Può anche essere lo stress per la decisone di provare per la prima volta il Ramadan in vita sua. Il prepararsi giorno dopo giorno a mangiare un po' di meno, a bere un po' di meno per lei è molto difficile. Non lo fa da quando era piccola come abbiamo fatto tutti, ma così di punto in bianco già da adulta." Provò a sviare, ricevendo una mia occhiataccia.
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𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}
RomanceCi si può salvare dalle sabbie mobili? Si può trovare la forza o qualcuno che ci aiuti a salvarci o si è destinati ad affondare lentamente, completamente soli? Lui deve vendicarsi e lei è la pedina per farlo. Tutti e due con un passato bugiardo e os...