65.

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CAN

Sedevo nell'ufficio della nostra base, dando le spalle alla scrivania e perdendomi a contemplare il cielo fuori dalle grandi finestre. Mi sembrava di vivere un dejavu; quasi dieci mesi fa mi trovavo in questo stesso posto, in questa stessa posizione, a pensare come vendicare mia sorella, ora invece cercavo un modo per salvare la mia fidanzata.

Non prendevo sonno da quel giorno, avevo a malapena mangiato qualcosa e mi ero bevuto di tutto, specie la caffeina, per riuscire a rimanere vigile e trovare più informazioni possibili.
Odiavo aspettare, ma era così che dovevamo fare. Tutte le piste ci portavano a Kocaeli e in particolare sembrano portare a Izmit; quest'ultima non era enorme, ma non potevamo rischiare di essere visti. Dovevamo aspettare di sapere il punto esatto in cui la tenevano... poi avrei ammazzato tutti quanti.

Sentii bussare alla porta; di sicuro non era Burak, lui non bussava mai.
Invitai ad entrare chiunque fosse, voltando solo di tre quarti la poltrona. Fece capolino la figura di Cooper, nome che trovavo strano per un italiano. Richiuse la porta dietro di sé e si addentrò nell'ufficio. Andò verso il mio banco dello scotch e afferrò una delle bottiglie in mano. "Vuoi?" Mi domandò, come se appartenessero a lui.

Vi passai sopra, tanto per quel poco che lo conoscevo avevo capito che era un tipo fuori dal comune. Scossi il capo e riportai il mio sguardo fuori dalla finestra; mancavano ancora due giorni alla fine del Ramadan.
Se lo versò e lo sorseggiò immediatamente, io invece mi persi ad osservare il ghiaccio che si scioglieva lentamente, come me ad ogni secondo che passava.

"Sei sicuro che chiamerà?" Mi domandò dopo un po', guardandomi di sottecchi.

Annuii. "Non posso dire di conoscerlo meglio di te, ma è così. Bisogna solo aspettare." Replicai sospirando, dandogli una rapida occhiata.

Sorrise, ma non con felicità, e scosse il capo.

"Ti posso chiedere il perché di quel fascicolo." Gli chiesi con un'affermazione, con tono basso. Non glielo domandai con rabbia, ormai era successo ed io ero come spento, nulla al di fuori di Montero poteva farmi incazzare.

Si passò una mano sui baffi e tirò su dal naso. "Il mio obbiettivo non era e non è farvi lasciare. Ho capito che tenete molto uno all'altro, non so chi più dei due. Ma prova a metterti nei miei panni. L'ho vista crescere... è come se fosse mia figlia. È circondata da persone pericolose fin da quando era piccola e non volevo che legasse la sua vita ad un uomo altrettanto pericoloso prima di conoscerlo fino in fondo. Mi pento delle parole che ho usato con lei, l'ho attaccata aspettando che cedesse... ma sono io quello che ha ceduto. Non ha mai dubitato di te e avevo cominciato a capire che eri stato onesto con lei, lei conosceva la tua vera vita. Quel fascicolo era l'ultima prova, a dire la verità; se la sua reazione sarebbe stata buona, mi sarei arreso, vedendo che il vostro amore era più forte di tutti gli ostacoli che c'erano tra di voi." Fece una pausa, in cui finì il suo scotch.

Io non dissi una parola, aspettando che finisse la sua spiegazione.

"Ma non è andata così. So che ovviamente non hai apprezzato ma lei doveva sapere tutto, anche se non c'entrate effettivamente nulla... e non mi scuserò per questo." Affermò, guardandomi dritto negli occhi.

Alzai entrambe le sopracciglia e mi rigirai la pietra di Luna nella mano. "Capisco perfettamente il tuo punto di vista, ma spettava a me tutto questo. Tu parli di ostacoli ma non hai la minima idea di quante cose abbiamo effettivamente passato." Mormorai, continuando a giocherellare, cercando e sperando di alleviare un po' la tensione che irrigidiva il mio corpo. Ma non funzionò.

Avevo bisogno di entrambe le mie pietre e ora mi mancava quella più importante.

Stavo per continuare quando il mio cellulare prese a squillare. I miei occhi si fiondarono sulla schermata: numero sconosciuto.
Nelle mie vene sembrò iniziare a scorrere un fuoco, un fuoco di rabbia. Avevo i nervi a fior di pelle, quindi mi alzai in piedi, prendendo il telefono in mano.

𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora