CAN
Sentii il mio corpo scivolare su una superficie solida e fredda.
Deglutii la saliva e aprii lentamente gli occhi, vedendo una figura sfocata davanti a me.
Riconobbi subito quell'immagine.Mi tirai su alla velocità della luce, scattando verso di lei e afferrandole delicatamente il polso. Si fermò, ma dire svogliatamente era un eufemismo.
La vidi chinare leggermente il capo ed ero sicuro che si stesse mordendo le guance.
Decise infine di voltarsi e di incontrare i miei occhi.Lo sguardo che mi rivolse fu ancora peggiore di quello di ieri; non c'era più rabbia nei suoi occhi, solamente delusione.
Mandai giù il groppo che avevo in gola. "Come stai?" Le chiesi in un mormorio, con la voce ancora leggermente impastata dal sonno.
Serrò le labbra, sorridendomi di cortesia. "İyiyim ." Disse telegraficamente, liberandosi dalla mia presa.
Sospirai. "Sanem, per favore non ergere dei muri tra di noi. Tra praticamente una settimana ci sposiamo e-" Mi interruppi, osservando la sua reazione alle mie parole.
"Non stai ripensando alle nostre nozze vero?" Chiesi, seriamente preoccupato, avendo come la sensazione che mi mancasse l'aria.Riportò gli occhi nei miei, facendovi avanti e indietro per un bel po', prima di darmi una risposta. "Non lo so Can, non so nulla." Fece una piccola pausa, facendo fermare il mio cuore. "Anche io sto facendo i miei sbagli e ho nascosto delle cose... però non so cosa fare in questo preciso istante. Voglio solo rimanere da sola."
"E se io non volessi lasciarti da sola?" Domandai retoricamente, inclinando il capo.
Si leccò le labbra e un accenno di un sorriso triste, si disegnò sul suo viso. "Io... in fondo, credo ancora nel nostro amore. Ma ora voglio, devo, starmene da sola. Se mi ami davvero, ti chiedo per favore di rispettare il mio volere." Mormorò, e la vidi ingoiare a fatica la saliva e i suoi occhi si fecero lucidi.
Serrai la mascella e chinai il capo.
Mai avrei creduto di essere fatto così a pezzi nella mia vita; un proiettile nel petto avrebbe fatto meno male.Annuii, riportando gli occhi nei suoi.
Mi sorrise lievemente, ringraziandomi e avviandosi verso le scale, scendendo quindi al piano di sotto.
Mi passai le mani tra i capelli, per poi incrociarle sulla nuca, cercando di continuare a rimanere il duro che ero sempre stato, ma con molta fatica.
Andai verso la nostra camera da letto. Una volta arrivato, richiusi la porta alle mie spalle e mi diressi in bagno.
Mi spogliai velocemente dei vestiti di ieri ed entrai in doccia, aprendo l'acqua e girandola immediatamente sul freddo.Posai le mani sulle mattonelle a loro volta fresche, chinando il capo in avanti, lasciando che l'acqua accarezzasse ogni centimetro del mio corpo.
I muscoli si distesero e i brividi mi calmarono.Alzando la testa, i miei occhi si fiondarono sulla mia mano destra.
Nella penombra del bagno, la mia pelle sembrava più scura e la fede sembrava risaltare ancora di più. Speravo davvero di averla all'altro anulare tra una settimana.Non mi era mai importato molto di matrimonio, mettere su famiglia e cose varie, da dopo il tradimento di Polen poi, ancora meno.
Ed ora eccomi qui, rifugiato nella doccia a pregare che la donna per cui avevo perso follemente la testa decidesse di perdonarmi e di non mandare all'aria le nostre nozze.Mi trascinai entrambe le mani sul viso, fino a portarle tra i capelli, tirandone le punte, ma non riuscivo a calmarmi.
Volevo urlare ma non lo feci.
Strinsi la mano in un pugno, talmente serrato da fare diventare le nocche bianche. Sbuffai come un toro, per poi tirare uno, due, tre pugni contro le piastrelle. Forte.
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𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}
RomanceCi si può salvare dalle sabbie mobili? Si può trovare la forza o qualcuno che ci aiuti a salvarci o si è destinati ad affondare lentamente, completamente soli? Lui deve vendicarsi e lei è la pedina per farlo. Tutti e due con un passato bugiardo e os...