CAN
Stavo uscendo dalla mia stanza, quando sentii il campanello suonare più volte. Non gli riusciva proprio fare le cose come una persona seria.
Mi avviai verso le scale e quando arrivai all'ultima rampa vidi la figura di Sanem davanti alla porta.
Scesi molto più lentamente, prestando molta attenzione al suo corpo: era ferma immobile davanti al grande portone, come se fosse una statua di ghiaccio. L'unica cosa che mi faceva capire che era viva era il fatto che fosse in piedi e che il suo respiro le facesse alzare irregolarmente il petto.Non capivo il perché di quella reazione. Mi affrettai a raggiungerla, sicuro che se fosse rimasta ancora un po' da sola avrebbe avuto una delle sue crisi.
"Iyi misin Sanem?" Le chiesi, arrivandole alle spalle e poggiando le mie mani attorno alle sue piccole braccia. Sussultò per lo spavento e si voltò, imbattendosi nei miei occhi. Le sue pupille ricoprivano quasi interamente quel caldo color nocciola, mascherando i suoi occhi di paura.
Aggrottai la fronte, non riuscendo proprio a spiegarmi quell'improvviso atteggiamento. La cena era stata abbastanza serena, avevamo discusso del più e del meno quasi come due persone normali.
Annuì e si staccò frettolosamente da me, allontanandosi verso il salotto.
Ancora un po' perplesso aprii la porta.
"Ciao piccolo cucciolo di greezly." Mi salutò il mio cognato idiota, prima di entrare.
"E ora quale cartone sarebbe? Balto?" Domandai, richiudendo la porta alle mie spalle e aspettando che si spogliasse della giacca e indossasse le ciabatte.
"Balto?! Non ti ho mica detto 'Tu puoi chiamarlo idiota'." Enfatizzò l'ultima frase imitando un accento russo molto marcato. "È Koda fratello orso no? Allah, quant'è che non ti guardi un bel cartone animato?" Chiese seriamente preoccupato, mentre raggiungevamo il mio studio.
Scossi il capo; non c'era volta in cui aprisse bocca che non sparasse minchiate. "Direi che non ho proprio il tempo di fermarmi a guardare un cartone animato, ho molte altre cose da fare." Replicai, smuovendo la brace nel caminetto prima di mettere un pezzo.
"Mi sa che allora dovrò farti fare da babysitter a Banu ogni tanto, ti riacculturerà un po'." Scherzò, sedendosi su una delle poltrone.
Prima di accomodarmi anch'io presi il fascicolo che avevo nascosto in uno dei cassetti della mia scrivania.
"Il mio informatore mi ha detto che non è stato facile risalire alle informazioni corrette." Mormorai, passandogli i documenti e versando del whiskey in due bicchieri.
"Ha avuto i migliori hacker per riuscire ad insabbiare tutto e non so dire se avessi preferito non sapere quale fosse il vero legame che lo lega a lei." Dissi quasi più a me stesso, osservando i giochi di luce provocati dalle fiamme."Allah, si può arrivare a tanto pur di salvarsi il collo? Ma aspetta... il nome e tutto questo mi dice qualcosa..." Disse, alzando gli occhi dalla scheda identificativa di Sanem, cercando di ricordare. Io sperai vivamente che non ci riuscisse.
"Allah ya! Aveva richiesto dell'esplosivo per far saltare una macchina a tuo padre, però quando era venuto a sapere che sarebbe servito per uccidere delle persone innocenti si era rifiutato categoricamente." Disse, collegando tutti i puntini.
Solo all'idea che la mia famiglia si sarebbe potuta macchiare di quell'omicidio mi fece accapponare la pelle."E quindi come hanno fatto poi?" Chiese, portando gli occhi nei miei.
Sorseggiai il mio amato whiskey. "Manomissione dei freni e dell'impianto elettrico, più aggiunta di qualche liquido meccanico nella coppa dell'olio. Se salti qualche pagina trovi tutti i dettagli."
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𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}
RomanceCi si può salvare dalle sabbie mobili? Si può trovare la forza o qualcuno che ci aiuti a salvarci o si è destinati ad affondare lentamente, completamente soli? Lui deve vendicarsi e lei è la pedina per farlo. Tutti e due con un passato bugiardo e os...