ANNE
"Se la parcheggio qui riesci ad uscire senza cilindrare tutte le altre che ti stanno attorno?" Mi prese in giro Fabrizio, accostandosi al marciapiede.
"Ah ah ah, spiritoso. Anche se non guido da una settimana non vuol dire che non sappia più come si faccia. E poi questo non è un parcheggio questa è una fermata." Lo beffai, dandogli un colpetto sulla spalla.
Ridacchiò e tirò il freno a mano, inserendo le quattro lucciole. Si voltò verso di me osservandomi con un'espressione strana, quasi malinconica.
Non capii quell'espressione ma non potei fare a meno di condividerla. Da quando la tragedia ci aveva avvicinati il massimo del tempo che eravamo rimasti lontani uno dall'altra era stato di un mese e mezzo, mentre invece ora ci aspettavano tre mesi, forse addirittura cinque. Lui era l'unico della famiglia che mi rimaneva, beh oltre a mio zio, suo padre, ma non andavamo troppo d'accordo; avevo paura che una volta o l'altra sarebbe partito e non sarebbe più tornato da me.Si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte. Ecco che iniziava il nostro rituale di addio; infatti subito dopo il bacio, mi consegnò il suo telefono. Me lo lasciava sempre prima della sua partenza: quando riusciva a trovare il tempo di chiamarmi mi chiamava sempre da una linea fissa del posto in cui si trovava. Il telefono giù raramente prendeva e agli inizi quando se lo era portato, glielo avevano rubato, quindi faceva prima a lasciarmelo.
"Mi raccomando, io cercherò di chiamarti appena potrò nel caso avessi davvero bisogno manda un fax all'ospedale, non recarti lì, di sicuro non avrebbero il tempo di considerarti, in qualche modo mi arriverà o se preferisci mandami un piccione." Sdrammatizzò, accarezzandomi la guancia.
Gli sorrisi con gli occhi che iniziavano ad appannarsi per le lacrime, maledetta sensibilità, appoggiandomi ancora di più alla sua mano.
"Ti voglio bene pischè." Disse sorridendomi, aprendo poi la portiera.
"Ti voglio bene anche io piscialetto." Mormorai, facendolo ridacchiare, prima di uscire dall'auto.
I nostri saluti erano sempre così: bacio in fronte, consegna del telefono, scambio di ti voglio bene ed io che rimanevo in auto cercando di non piangere e non scendendo perché sapevo che altrimenti gli avrei impedito di prendere quell'aereo, soprattutto questa volta.
Prese la valigia e richiuse il portabagagli senza dire una parola; da quel momento in poi chissà quando lo riavrei rivisto.
Entrò nell'aeroporto senza voltarsi, così come doveva essere ed io tolsi le quattro frecce e mi immisi in strada.
Il medico senza frontiere era un bel lavoro, nel senso che aiutavi molta gente che senza di te avrebbe avuto poche possibilità di salvarsi o di guarire anche da una semplice influenza, ma per la famiglia che ti aspettava a casa era un periodo lunghissimo; oltre al tempo in cui stava via avevi sempre paura per il rischio che correva perché anche se vaccinato e con tutte le precauzioni prese, niente ti dava la sicurezza e la certezza che non avrebbe potuto ammalarsi anche lui.Con tutte le mie solite paranoie e preoccupazioni arrivai a casa e parcheggiai l'auto in garage. Scesi e la coprii con il telo bianco, tanto non avrei riguidato questa bellezza; era troppo grande e troppo bella perché finisse sotto le mie grinfie e poi io avevo la mia piccolina, che ora però si trovava tra le mani di Cooper.
Chiusi il garage e salii in casa dalle scale interne. Quando entrai la sentii tremendamente vuota; chissà come avrei fatto anche solo a cibarmi dato che in cucina ero una frana, riuscivo a preparare solo cose surgelate o già pronte. Beh forse avrei rotto un po' più le palle a Cooper dato che lui, stranamente, era bravo ai fornelli.
Posai la borsetta sul divano e andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Ero appoggiata al lavello quando mi tornò in mente la busta gialla che avevo trovato tre giorni fa. In questi giorni non avevo potuto andare a prenderla e vedere cosa ci fosse al suo interno visto che Fabrizio era sempre a casa, non che volessi tenerglielo nascosto però volevo scoprire da sola cosa conteneva.
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𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}
RomanceCi si può salvare dalle sabbie mobili? Si può trovare la forza o qualcuno che ci aiuti a salvarci o si è destinati ad affondare lentamente, completamente soli? Lui deve vendicarsi e lei è la pedina per farlo. Tutti e due con un passato bugiardo e os...