CAN
Era bellissima.
Camminava verso di me come a rallentatore.
I suoi capelli venivano scompigliati leggermente dal vento. Il vestito bianco cadeva dolcemente sui suoi fianchi. I suoi occhi marroni brillavano più della stella del Nord.Feci alcuni passi nella sua direzione, ma lei si allontanò di altrettanti. Corrugai la fronte e mi misi a correre, ma lei era più veloce. Perché diavolo stava scappando?
"Sanem!" Urlai, nello stesso tempo in cui quelle immagini sfocate sparirono e i miei occhi si aprirono.
Era stato solo un sogno. Un fottuto sogno.Sospirai e mi posai le mani sul viso per poi trascinarmele rudemente. Era solo da ieri che non era più in questa casa ed io stavo già impazzendo. Ritornare a non dormire la notte, ad avere incubi di qualsiasi genere, erano solo alcune delle migliaia di cose che mi spingevano a rimangiarmi tutto quello che avevo detto ieri.
Ma non potevo.
Era meglio così. Per lei specialmente e forse tardi, ma se ne sarebbe accorta che senza di me accanto, la sua vita sarebbe andata meglio.
In quanto a me, avrei cercato di farci l'abitudine, amandola ogni giorno di più.Mi tirai su e vidi che le prime luci di oggi, iniziavano a farsi vedere timidamente.
Oggi ci sarebbe stato un matrimonio. Ma non era il mio.Voltai leggermente il capo, cercando il segno materiale della nostra rottura: i suoi anelli posati sul mio comodino. Li guardai, forse per troppo tempo; io non mi sarei mai levato la mia fede. Scossi il capo e buttai fuori tutta l'aria che avevo in corpo.
Non appena mi alzai in piedi sentii le tempie fittare; troppo whiskey ieri sera.
Yaman non aveva voluto che ci vedessimo noi ragazzi, ero sicuro che aveva l'agitazione alle stelle. Riuscivamo a tenere i nervi saldi e il sangue freddo in situazioni pericolose, ma in cose del genere andavamo nel panico.Sospirando un ennesima volta, mi passai una mano tra i capelli sciolti e mi diressi in bagno. Mi liberai dai boxer e mi fiondai sotto l'acqua fredda. Il getto mi colpì la schiena ed io abbassai il capo e poggiai le mani sulle mattonelle fresche.
Socchiusi gli occhi; l'acqua sembrò alleviare leggermente il peso dei miei pensieri. Sarei andato a correre; il profumo del mare e il silenzio della radura mi avrebbero fatto bene.
Non appena quest'idea mi passò per la testa, convinto che in qualche modo sarei riuscito a pensare meno a lei, ecco che un ricordo ripiombò.
Sorrisi nostalgico. Fu una mattina di quelle poche volte che avevo ripreso a correre durante la nostra relazione. Avevamo fatto una doccia insieme, avevamo perlopiù fatto all'amore. Una volta usciti, mi ero vestito per andare a correre e lei mi aveva guardato con un sopracciglio alzato."Che hai da guardare?" Le avevo chiesto, divertito dalla sua espressione.
Ghignò. "Stai andando a correre?" Mi aveva risposto alla domanda con un'altra domanda, cosa che detestavo.
Quella volta fui io a guardarla interrogativo. "Ti sembra che vada al lavoro vestito così?" Le chiesi ancora, indicando l'ovvio.
Aveva alzato le sopracciglia e piegato la bocca in una smorfia strana. "Mazza che stupido. A che serve una doccia prima di andare a correre se poi tanto ne fai un'altra quando ritornerai. È per colpa di persone come te che il mondo sta finendo." Aveva detto a metà tra il serio e una presa in giro.Portai il capo all'indietro.
Sulla fine non ero andato a correre e non eravamo nemmeno andati al lavoro.
In effetti aveva ragione, ero uno stupido, e non solo perché mi facevo una doccia prima di andare a correre.Sospirai e fermai il getto, uscendo dalla doccia. Mi vestii ed uscii. Rubino non era di servizio oggi, gli avevo dato la giornata libera un po' per il matrimonio e un po' perché oggi non sarei riuscito a reggere il suo sguardo deluso da me.
L'aria era ancora fresca e si sentiva l'infrangersi delle onde in lontananza.
"Kahretsin." Urlai, scuotendo il capo. Ma chi volevo convincere con l'aria e le onde? Nessuno, non riuscivo neanche a farlo con me stesso.
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𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}
RomanceCi si può salvare dalle sabbie mobili? Si può trovare la forza o qualcuno che ci aiuti a salvarci o si è destinati ad affondare lentamente, completamente soli? Lui deve vendicarsi e lei è la pedina per farlo. Tutti e due con un passato bugiardo e os...