4°CAPITOLO

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Pov's Emily
Bussai alla porta e mentre aspettavo che mi aprissero, mi guardavo intorno beandomi di quella sensazione di essere ritornata a casa.

Dopo un po' la porta si aprí, ma non c'era nessuno. O per meglio dire, nessuno della mia altezza.

"Teddy!" esclamai sorridente nel vedere il mio fratellino e lo presi in braccio.

Sentii subito delle pentole cadere in cucina, le porte sbattere di sopra e qualcuno correre per scale.

"Ciao Emi..." sorrise il mio fratellino baciandomi la guancia.

Lo strinsi forte e poi guardai tutte le persone sulla porta.

Posai Teddy a terra e subito Rose mi saltò addosso, anche se il termine più adatto sarebbe stato 'mi si catapultò addosso'.

Risi e la strinsi forte.

"Signora Black! Devo abituarmi a chiamarti così d'ora in poi.." risi.

"Contaci. Dio quanto mi sei mancata!" mi strinse ancor più forte.

"Ora mi racconti tutto..." dissi io staccandomi lentamente e guardando il resto della famiglia.

"Entra dai.." mi prese la mano e mi tirò dentro verso il salotto mentre mio padre prese la valigia.

"Aspetta...vogliamo salutarla..." sorrise lo zio abbracciandomi.

"Oh eddai..."

"Avrete tutto il tempo per i pettegolezzi, Rose" rise il mio padrino che mi abbracciò dopo lo zio.

"Chi ha parlato di pettegolezzi...si chiama 'scambio di informazioni', è diverso"

"Si certo.." disse lo zio divertito.

"Emily..."

Mi staccai dal mio padrino e guardai mio padre.

Quanto mi era mancato!

"Papà..." gli andai vicino e lo abbraccia forte mentre lui ricambiava il mio abbraccio.

"Mi sei mancata, piccola mia.."

"Anche tu, papà..."

Restammo abbracciati per un bel po' prima di staccarci.

"Allora... Come stai? Com'è andata in America? Rose ci ha detto cosa hai fatto..."

"Cosa vuol dire... Cosa ho fatto?" guardai mio padre confusa sperando non si riferisse a ciò che pensavo.

"Non hai lavorato come Detective?"
Lanciai uno sguardo omicida a Rose che sorrise innocentemente.

"Ti avevo detto di non dire nulla."

"Ma perché? Non è successo niente...lo sanno solo loro.."

Sospirai scuotendo la testa e guardai mio padre.

"Tutto bene...è andato tutto bene.."

"So che non volevi dircelo per non farmi preoccupare, però mi sento più sicuro quando so cosa stai facendo veramente. Sono orgoglioso di quello che hai fatto e di come hai saputo utilizzare i tuoi sensi da lupo mannaro per qualcosa di utile.."

"Te l'ho detto, papà, per me è meraviglioso essere come te."

"Si, bene.. D'accordo.. Smancerie a parte...cos'è quella sul braccio?" mi chiese James curioso.

Guardai la cicatrice che stava indicando.

"Oh...niente di speciale...è stato durante una sparatoria..."

"Cos'è?" chiese confuso mio zio e io scossi la testa.

"Nulla di importante, sto bene ora.."

"L'importante è questo.." mi accarezzò la testa mio padre.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora