11°CAPITOLO

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Pov's Emily
Charlie mi accompagnò al cancello come gli avevo chiesto di fare essendo già tarda notte. Così ci salutammo e lui andò via mentre io tornavo verso casa.

Camminavo lungo il viale quando sentii delle voci provenire dal giardino.

Mi fermai prima di salire le scale e andai verso il giardino dietro casa.

"Come è possibile che sia scappata? La sorveglianza dov'era?"

"Non si sa come ha fatto, sappiamo soltanto che la cella è stata ritrovata vuota e lei era scomparsa."

"E i dissennatori?"

"I dissennatori li ho fatti togliere come guardie ad Azkaban..."

"Il problema, adesso, non è come sia scappata, ma qual è il suo intento... Cosa vuole fare?"

Poi ci fu il silenzio.

Non si mosse neanche una foglia per cinque minuti.

Mi sporsi leggermente per vedere, ma era troppo buio e le luci della casa non illuminavano bene il punto in cui tutti guardavano.

"Ti ricordi qualcosa di lei?"

"Vagamente. Solo il viso, non ricordo di cosa abbiamo parlato o se mi abbia detto qualcosa"

La voce era inconfondibile.

Era la sua.

Ma di cosa stavano parlando?

Chi era fuggito da Azkaban?

E cosa voleva?

Dovevo rientrare e cercare di capire qualcosa.

Ritornai indietro e cercai di assumere un atteggiamento normale.

"Sono a casa..." dissi aprendo la porta e le voci cessarono di colpo.

Di nuovo.

Chiusi la porta e mi avvicinai in salotto.

"Emily...ben tornata.." sorrise mia madre facendosi strada tra Kingsley, i signori Weasley, Minerva, James, Lily, Harry, Ron, Hermione, i gemelli e lui.

"Ciao mamma... - la guardai confusa e poi guardai gli altri salutandoli con un cenno del capo - Cosa è successo?"

"Niente, Emily. Avevamo pensato di trascorrere una serata tutti insieme ed ora stavano andando via.." spiegò mio padre.

Decisi di far finta di crederci.

"Oh...capisco..."

"Si...allora andiamo..." disse il signor Weasley alzandosi insieme alla moglie.

Salutai tutti con un sorriso e li accompagnai alla porta fin quando non restarono in salotto papà, James e lui.

"Allora...com'è andata con Charlie?" mi chiese Lily portandomi in cucina e prima che potessi girarmi, lo vidi lanciarmi un'occhiata confusa.

"Già com'è andata?" le fece eco mia madre una volta in cucina.

"È andata bene...domani riparte per la Romania" spiegai io cercando di tenere un orecchio teso verso la conversazione del salotto.

Erano quelli i momenti in cui desideravo ci fosse la luna piena solo per avere i sensi più sviluppati e capire di cosa stessero parlando.

"Si, ce lo ha detto Molly...vi siete divertiti?"

"Si...abbastanza... Ora sono stanca..vorrei andare in camera mia.."

"Si certo.. Riposati e buonanotte."

"Buonanotte" dissi ed uscii dalla
cucina andando in salotto con la scusa di salutarli.

"Se non ricorda nulla, è tutto inutile. Bisogna ripartire da zero. Sirius ha detto che aveva tatuate delle rune o una cosa simile, partiamo da quelle...magari il loro significato ci può tornare utile." sussurrò James guardando mio padre.

"Quando torna Sirius allora ci faremo dire di più. Non roviniamo la luna di miele a tutti e due.."

"Sarebbe un peccato se facesse lavorare due neuroni in questo momento..." disse in modo freddo e distaccato.

"Severus...per favore.. Stiamo cercando di trovare una soluzione."

"C'è una soluzione.." disse James guardando papà.

"Sarebbe?"

"Emily...lei potrebbe aiutarci. Ci ha già avuto a che fare, potrebbe saperne di più"

"Scordatelo. Non metto in mezzo mia figlia un'altra volta"

"Lupin se tua figlia ne sa di più è necessario che ci dica tutto"

"Non se ne parla. Mia figlia deve restare fuori da questa situazione. Tu non ricordi, ma io si. Per lei, Emily si è ammalata."

"Al momento il padre protettivo non serve a nulla, Lupin. Se tua figlia è stata incosciente da prendersi un malanno e farsi condizionare..."

"No! - si alzò di scatto - non osare parlarne così..."

"Remus...per favore...Così non facciamo niente.." disse James cercando di calmarlo.

"Severus...noi vogliamo e dobbiamo collaborare, ma se tu non ne hai l'intenzione, tirati fuori da questa situazione. Se vuoi farlo, parla di cose che ricordi e non di mia figlia"

"Commovente Lupin, davvero. Ti ricordo che la Oldman voleva uccidermi perciò devo, sfortunatamente, farne parte anch'io"

"Non dire una parola che riguarda, Emily allora. Non farlo. Non c'entra nulla. E non deve interessarti."

"Fidati che di tua figlia me ne importa ben poco."

Mi ripresi a quelle parole e bussai.

"Scusate...papà...vado a dormire...sono venuta a darvi la buonanotte..."

"D'accordo...Buonanotte allora.." mi disse lui abbozzando un sorriso.

"Buonanotte.." gli fece eco James.

"Buonanotte..." risposi ad entrambi e poi salii in camera e mi chiusi dentro.

Andai di corsa a sedermi alla scrivania e presi carta e penna appuntando ogni cosa che avevo sentito.

La Oldman era fuggita e ciò mi fece capire che voleva completare ciò che aveva iniziato, però ad Hogwarts non poteva tornare.

Come avrebbe fatto?

Se il suo bersaglio era Piton...

"No..." sussurrai.

La vera domanda era: perché lui?

Diverbi in passato?

Poteva essere un alleata di Smith?

E le rune?

Potevano significare qualcosa?

Sospirai e poi guardai la valigia.

La partenza doveva aspettare ancora un po', c'era qualcosa di più importante da risolvere prima.

Mi alzai per disfare la valigia, quando un'improvvisa folata di vento fece aprire la finestra con un colpo secco e mi affrettai a chiuderla.

Mi voltai verso il letto e un pezzo di carta catturò la mia attenzione.

Potevo giurare che quello prima non c'era.

Mi guardai intorno sospetta e mi avvicinai al pezzo di carta senza toccarlo.

Era della pergamena molto vecchia.

Presi un fazzoletto e ci avvolsi il pezzo di carta portandolo sotto la lampada per capire meglio cosa ci fosse scritto.

"Cosa diavolo..."

La prossima sei tu.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora