56° CAPITOLO

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Pov's Emily

"Emily!"

Camminai più velocemente per impedirgli di raggiungermi,ma fu un vano tentativo perché ad ogni falcata si avvicinava sempre di più.

Non avrei mai voluto sentire quello che aveva appena finito di dire a Minerva.
Aveva appena affermato con convinzione l'esatto opposto di ciò che mi aveva promesso non meno di ventiquattro ore prima.

Ed io...io avevo creduto in lui.

"Non saltare a conclusioni affrettate e fermati, Emily. Non fare la ragazzina"
L'ondata di amarezza che mi aveva colto poco prima si mischiò ad un'improvvisa rabbia.

Mi fermai di colpo e mi voltai a guardarlo: era a pochi passi da me.

"Ragazzina?!" gli chiesi scettica guardandolo "Severus, hai cambiato opinione nel giro di...non so quanto tempo e la ragazzina sarei io?!"

"Ti ripeto: non saltare a conclusioni affrettate. Minerva mi ha pressato con la sua sciocca teoria ed ho risposto senza riflettere"

"Come la proposta di ieri sera? Hai agito senza riflettere?"

Il suo viso si scurì: "Emily,bada a come parli" sibilò.

"Altrimenti?"

"Potresti dire cose di cui ti pentiresti: ti sto dicendo che non ho pensato..."

"Non hai pensato che ci fossi io al tuo fianco? Non hai pensato che mi hai chiesto di sposarti? Non hai pensato che mi hai illuso? Quale delle tante cose non hai pensato?"

"Emily,smettila. La mia pazienza ha un limite: più ti dico di non saltare a conclusioni affrettate, più sembri avere i paraocchi..!"

Lo guardai ed incrociai le braccia al petto, livida di rabbia.

Sospirò e si avvicinò a me di un passo ed io indietreggiai: " Sta fermo dove sei"

"Mi vuoi ascoltare,invece? La smetti, per una volta, di far girare i tuoi neuroni troppo velocemente e mi lasci parlare?"

"Ma cosa vorresti dirmi, eh? Nulla di diverso da quello che hai appena finito di dire a Minerva ed è ,guarda caso, tutto l'opposto di quello che mi hai promesso ieri sera..!" esclamai mostrandogli la mano con l'anello al dito mentre lo vedevo passarsi la mano sul viso e sussurrò: "Salazar dammi la pazienza...Ti sto dicendo che non è quello che penso. Mi stai fraintendendo"

Lo guardai ancora arrabbiata e non gli risposi, incrociai ancora una volta le braccia al petto e voltai la testa di lato.

Con la coda dell'occhio,lo vidi fare un passo verso di me ma lì resto perché i corridoi cominciarono a riempirsi di studenti.

La colazione era finita e le lezioni stavano per iniziare.

Ora non mi parlava neanche in pubblico.

"Sentiti libero di stare qui questa sera" dissi senza guardarlo e lo superai,ma mi bloccò per il braccio.

"Non pensi di star esagerando? È tutto necessario dopo quello che è successo tra noi...- abbassò la voce - dopo ieri sera?"

"Se era quello che volevi, ci sei riuscito.
Complimenti" sibilai e vidi lo stupore nei suoi occhi tanto da lasciarlo senza parole.

Forse non avrei dovuto dirlo, ma era ciò che mi tormentava da quando lo avevo sentito parlare con Minerva.

Liberai il mio polso dalla sua stretta e, conscia di averlo ferito, mi voltai e me ne andai.

Il pomeriggio lo passai con Rose in camera a parlare. Quando ero tornata a casa,non c'era nessuno: erano tutti usciti per lavoro.

"Emily, sei la mia migliore amica, ti voglio un mondo di bene e tutto,lo sai,ma questa volta hai torto marcio" mi disse mentre stava seduta sul letto a mangiare patatine.

Io,invece, non facevo altro che fare su e giù per la stanza,rigirandomi l'anello al dito.

"Insomma,io capisco la sfuriata iniziale perché sei testarda e non vuoi ascoltare mai nessuno,ma ciò che gli hai detto alla fine...potevi risparmiartelo"

Mi ero resa conto di aver esagerato, avevo sbagliato a non farlo parlare e a dirgli quelle cose.

"Lo hai fatto passare per un uomo...insomma un uomo del tutto opposto a quello che è"

"Avanti Rose! Dovresti cercare di consolare me,non dovresti difendere lui! Mi sento così uno schifo..." sbuffai e mi buttai a peso morto sul letto.

"Non difendo nessuno, sto solo dicendo le cose come stanno" disse lei guardandomi e poi mi fece un sorrisetto "Ti ricordo che devi ancora raccontarmi i particolari..."

Alzai il dito medio in risposta senza guardarla, pensando ad un possibile modo di risolvere la situazione.

"Il tuo tacere mi conferma molte cose..." affermò vagamente divertita continuando a mangiare.

Arrossì,ma non le diedi corda: "Secondo te, questa sera viene?"

"Si" disse con sicurezza.

"Come puoi dirlo?" alzai lo sguardo su di lei.

"Lo dico perché ti ama e verrà da te, per chiarire. Non solo per la promessa che ti ha fatto o perché ne avevate parlato poco prima che succedesse quello che è successo, ma perché vuole risolvere. Anche se gli hai dato del, diciamolo in modo pulito, donnaiolo"

Sbuffai di nuovo e ripiombai con la testa nel materasso.

"Voi due non riuscite a stare per più di ventiquattro ore senza litigare, veramente...Capisco che l'amore non è bello se non è litigarello,ma di questo passo.."

"Che cosa faccio? Vado da lui? O aspetto che venga lui stasera?" chiesi con la testa ancora nel materasso.

"Aspetta stasera" rispose lei con la bocca piena "Sono proprio buone.."

Presi un respiro profondo e mi rigirai a pancia in su per poi rubare il pacco di patatine a Rose dalle mani,con suo disappunto.

"Aiutami a preparare tutto allora" dissi mangiando anch'io qualche patatina mentre lei scuoteva la testa.

Da lì a poco iniziammo a preparare tutto il necessario: la cena, il tavolo e mandammo la lettera per quella sera solo ai più stretti della cerchia.

Erano le 21:00 ed io ero in camera, a finire di prepararmi: il resto della famiglia era in salotto, ad aspettare i pochi a cui lo avevamo detto, ovvero l'intero Ordine della Fenice. Nessuno aveva ancora visto l'anello e non avevo ancora avuto modo di parlare con qualcuno eccetto Rose, perciò non sapevo se la voce era circolata o meno.

"Emily, sei pronta? Sono arrivati tutti!" disse Rose entrando in camera mia.

Mi voltai verso di lei: "Ma proprio tutti?"

"Guarda che io non mi sbaglio mai quando dico qualcosa,eh" disse lei sorridendo e mi sistemo il colletto del vestito che indossavo.

Era venuto lo stesso.

Sorrisi sollevata a quel pensiero e il mio stomaco parve calmarsi un poco.

"E ,non per dire, ma già qualcuno si immagina il motivo di tutto ciò"

"Non mi stupisco.." mormorai e sistemai l'anello meglio, rendendomi conto che tremavo. Rose mi prese le mani e le strinse tra le sue.

"Sta tranquilla"  mi sorrise "Adesso stai morendo d'ansia,lo so,ma vedrai che quando arriverà il grande giorno, sarai solo felice come non mai prima d'ora".

Strinsi le sue mani a mia volta e annuii. Presi un respiro profondo e cercai di calmarmi,poi con sicurezza uscì da camera mia e,seguita da Rose, andammo in salotto dagli altri.




Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora