19° CAPITOLO

174 21 6
                                        

Pov's Emily

Non sapevo come fosse successo, anzi non sapevo come ci fossi finita io con Severus Piton ad Hogsmeade.

Avevo giurato di stargli alla larga ed invece, puntualmente, finivo nel suo tranello.

O si ricordava di me o non si ricordava di me, finivo sempre con lo stargli accanto.

Avevamo anche stretto un accordo, adesso.

La mia testa era in confusione e non sapevo come trovarle un ordine.

"Emily che diavolo stai facendo.." sospirai passandomi la mano tra i capelli mentre stavo seduta ad un tavolo da Madama Rosmerta.

Aveva ritenuto che fosse un luogo migliore della Testa di Porco ed effettivamente su questo non ci pioveva.

Non c'era molta gente, solo qualche coppia nei tavoli agli angoli.

"Tenga" disse tornando con in mano una tazza di Burrobirra e sedendosi di fronte a me al tavolo.

"Grazie" dissi soltanto prendendola notando, invece, che lui non aveva preso assolutamente nulla.

"Allora, mi dica cosa sa" disse poggiandosi allo schienale della sedia incrociando le braccia.

Io lo guardai mentre portavo la mia Burrobirra alle labbra e non potei fare a meno di notare quanto fosse affascinante in quel momento.

Dovevo riprendermi, assolutamente.

Ora stavo con Charlie...

"Beh, l'ha assunta l'anno scorso come professoressa di Astronomia e, non so come o perché non me lo ha detto, siete finiti in prima pagina sulla...Gazzetta del Profeta..." dissi mentre al pensiero di come stessi quando vidi quella foto, mi fece rabbrividire.

Lui mi guardò inarcando un sopracciglio e io roteai gli occhi.

"Non mi guardi così, è vero. Se vuole le faccio vedere anche il giornale, l'ho tenuto per rinfacciarglielo sa?"

"Non lo avrei mai detto. E come è finita ad Azkaban?"

Mi bloccai perché sapevo che dovevo raccontargli anche quella parte.

Bevvi un altro sorso dalla tazza e poi lo guardai.

"Era a casa mia quel giorno. Io e lei siamo rimasti chiusi dentro lo studio di mio nonno e abbiamo avuto modo di parlare. Ci eravamo lasciati in modo brusco l'anno scorso perché lei aveva detto che tra di noi le cose non sarebbero mai andate essendo innamorato di Lily, quindi abbiamo avuto modo di affrontare la situazione e parlarne. Anche perché era incoerente il fatto che lei stesse con la Oldman. Alla fine mi aveva detto che sarebbe tornato da me, avrebbe affrontato il problema è sarebbe tornato..." spiegai nel modo più naturale che mi potesse riuscire e mi stupii io stessa quando non sentii neanche il bisogno di piangere a quel dolore.

Non avevo più lacrime da versare, il dolore me le aveva prosciugate. Sentivo solo un peso all'altezza del cuore, come un macigno.

"...ma non è tornato. Non è più tornato da me." conclusi guardandolo.

Lui, dal canto suo, mi guardava in silenzio senza proferire parola.

Stese in silenzio per degli istanti che mi sembrarono ore se non giorni interi.

Poi, si decise a parlare.

"Ho perso la memoria a causa sua, quindi, avevo in mente di affrontarla, ma non è andata a buon fine.."

"Evidentemente.."

"E adesso vuole completare il suo piano.."

"Il bello è che non sappiamo cosa vuole fare, sappiamo solo che c'entra lei."

"Ed io non avevo detto a nessuno di questa situazione? O nessuno ne era venuto a conoscenza?"

"No, nessuno. Da quello che so io, nessuno lo sapeva."

Lui mi guardò attentamente e poi si protrasse in avanti, poggiando i gomiti sul tavolo e incrociando le mani.

"Penso proprio di no. C'è qualcuno che lo sa."

"Non lo sa nessuno, nemmeno sua madre. È impossibile che qualcuno lo sappia." spiegai io senza capire chi potesse saperlo.

"Non c'entra nulla mia madre, per quanto possa essere impicciona."
Io lo guardai attentamente mentre riflettevo su chi potesse essere.

"Non credo assolutamente che Albus non sappia niente." disse lui, infine.

"Ha ragione, Silente doveva essere presente in quell'ufficio."

"Quindi bisogna chiedere a lui se sappia qualcosa..." disse mentre notavo il suo sguardo incupirsi un po'.

"Se vuole posso farlo io." mi prontai subito senza pensarci due volte.

Sapevo che era già difficile per lui stare nell'ufficio con la presenza del suo quadro, figurarsi se doveva parlargli di questo.

"Abbiamo un accordo, Lupin, ti ricordo: gli parleremo insieme." disse come se niente fosse, come se l'uso del plurale per lui non fosse nulla di che.

Invece per me, fu inaspettato.

Avevo pensato di tutto: che mi potesse rispondere con il suo solito sarcasmo, che potesse occuparsene lui ed invece aveva detto che ci avremmo pensato insieme.

Ora anche l'accordo che avevamo stretto era da considerare: che cosa aveva in mente? Voleva solo risolvere la situazione con la Oldman?

"Ora passiamo al libro che lei ha preso in prestito da Burke."

"Preso in prestito?"

"Perché vuole dirmi che lo ha comprato invece di rubarlo?"

Io mi sentii presa con le mani nel sacco.

Era vero.

Non me lo aveva voluto vendere, così, lo avevo sdoppiato rubandone una copia.

Lui sogghignò guardandomi.

"Vedo che gli ideali vengono tramandati..."

Lo fulminai subito a quelle parole.

"Si metta in chiaro una cosa, professor  Piton: io e lei abbiamo un accordo per quanto riguarda questa situazione. Una volta che si sarà risolta, lei se ne andrà per la sua strada e io per la mia, ma durante questo accordo lei non ha alcun diritto ad insultare la mia famiglia."

"Ho solo sottolineato la verità, Lupin, se lei non vuole vederla, non è un mio problema."

"Io le consiglio di smetterla di sparare certe stronzate e pensare a quella che vuole ucciderla, penso che ne abbia la priorità."

"Si dia una regolata o suo padre non sarà lieto di sapere cosa sta facendo"

"Preferirei affrontare mio padre che stare con lei e sentirla sparlare della mia famiglia. Non è colpa loro se lei non ricorda un accidenti."

"Perché ha accettato l'accordo allora, Lupin? Se sapeva che doveva passare del tempo con me, perché ha accettato?"

"Perché ci sono dentro fino al collo anch'io. Ha ucciso il mio cane, mi manda biglietti minatori e dice che la prossima sarò io. Vuole altro?"

"Il suo cane? Che diavolo sta dicendo? Venga, si alzi, usciamo da qui. Dobbiamo parlarne a quattr'occhi" disse alzandosi e io mi passai la mano tra i capelli, seguendolo sconfitta.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora