23° CAPITOLO

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Pov's Emily

Ben presto capii che quella specie di bolla era una barriera che ci aveva nascoste a tutti, così chiunque si fosse avvicinato non avrebbe visto niente; aveva anche schiantato gli Auror ed era per questo non si erano fatti vedere per tutto quel tempo.

Man mano che la barriera spariva , io mi rendevo visibile e sentivo le forze completamente al limite, ma non importava perchè ero riuscita a non farle prendere il libro ed ora avevo la conferma che dentro quelle pagine c'era qualcosa d'importante.
Dovevo solo tornare a casa e scoprire tutto, così ripresi la bacchetta e la rimisi in tasca mentre con la coda dell'occhio notavo che gli Auror si riprendevano e lanciavano l'allarme.

"A scoppio ritardato..." borbottai mentre mi affrettavo ad andarmene, ma i cancelli si chiusero di colpo.

"No...dai..." mormorai passandomi la mano tra i capelli e subito dopo caddi a terra legata come un salame da funi invisibili.

"L'abbiamo presa!" disse uno di loro mentre due di loro si avvicinavano a me e mi sollevavano da terra.

"Mi dispiace contraddirvi, ma vi siete sbagliati" dissi io una volta faccia a faccia con loro

"Non sono la Oldman, quella è appena scappata. Slegatemi, per favore"

"Potresti essere lei con le sembianze di un'altra persona. Anzi, lo sei sicuramente." mi rispose uno rivolgendosi poi ad un suo collega dicendo:
"Aspettiamo l'arrivo del capo, lui saprà cosa fare"

"Il vostro ragionamento è comprensibile e lo capisco: siete stati schiantati e l'unica che avete trovato sono io, ma c'è uno sbaglio...non sono la Oldman" spiegai cercando di farli ragionare, ma a loro importò poco perchè non mi stavano ascoltando.

Sospirai e lasciai perdere, quando sarebbe arrivato Harry avrebbe sistemato le cose.

Peccato che a sistemare le cose non fu Harry.

"Slegatela" disse una voce in lontananza che si dirigeva verso di noi.

Gli Auror si voltarono lasciando passare il preside che era probabilmente l'unica persona che non avrei voluto vedere in quel momento dopo il nostro saluto di qualche minuto fa.

"Ma signore...potrebbe essere la ricercata" disse uno di loro e a quelle parole lui si voltò a fissarlo, con il volto che sembrava fatto di pietra tanto che nessun muscolo facciale si muoveva.

"Ho detto slegatela" disse e l'altro, seppur riluttante , ubbidì. Le corde mi liberarono e io potei muovermi di nuovo, anche se ora sentivo più dolore di prima a causa della loro stretta.

Mi massaggiai i polsi delle mani mentre alzavo lo sguardo e lui mi scrutava attentamente per poi far cedere il contatto visivo e spostarlo sugli arrivati.

"Professore, Emily...cos'è successo?" chiese subito Harry non appena arrivato insieme a Ron.

"Succede, Potter, che i tuoi uomini sono degli incompetenti: si sono lasciati scappare la Oldman"

"Sono stata io a farla scappare" dissi facendo voltare tutti verso di me e lui parve sorpreso.

"Spiegati meglio" disse Harry confuso e io presi un respiro profondo prima di raccontargli l'accaduto:

"Stavo uscendo dal castello quando me la sono trovata davanti e ha iniziato a colpirmi così abbiamo duellato, ma nessuno poteva intervenire perchè aveva steso gli Auror cogliendoli di sorpresa e aveva racchiuso l'area in cui eravamo in una barriera che ci ha resi invisibili agli altri. Solo quando sono riuscita a indebolirla, è scappata e la barriera è caduta. Il dopo penso che tu ci possa arrivare da solo.."

Harry annuì e mi poggiò una mano sulla spalla lentamente "Grazie, ma come ti senti tu?"

Alzai le spalle e sorrisi leggermente "Un po' ammaccata, ma sto bene.."

Lui annuì e poi guardò Severus dicendo:

"Con tutto il rispetto, professor Piton, ma a quanto pare non è stata colpa dei miei uomini che per sua informazione non sono degli incompetenti" rispose lui di rimando all'affermazione di poco prima.

"Un'informazione che non mi interessava sapere, Potter" rispose lui freddamente ed Harry sospirò

"L'importante è che non è successo niente di grave, ora sappiamo che dobbiamo stare più attenti di quanto già non lo fossimo prima e aumentare il numero degli Auror"

"Fortuna che dicevano fosse un luogo sicuro...mi sembra di essere tornato ai tempi della guerra.." commentò Ron ed io sorrisi divertita

"Beh Ron non hai mica tutti torti..."

"Ma vinceremo anche questa, come è stato in passato e lo sarà anche ora." disse Harry deciso guardando tutti per poi rimandare gli Auror ai loro posti di pattuglia, restando così solo in quattro.

"Allora io vi lascio...vado a riposarmi, ne ho viste abbastanza per oggi"

"Tu vai dentro in infermeria" rispose subito e io inarcai un sopracciglio.

"Non ci penso neanche, sto bene. Ho solo bisogno del mio letto"

"Emily...il professor Piton ha ragione, dovresti andare in infermeria almeno per stanotte. Sarebbe un rischio tornare a casa nelle tue condizioni" disse Ron mentre Harry gli dava man forte

"Ci penserò io a spiegare l'accaduto a casa , quando torneranno dalla Luna Piena"

Avevano ragione questo era logico, non sarei riuscita a smaterealizzarmi nello stato in cui ero, ma questo avrebbe dato sospetti a tutti. Si sarebbero fatti delle domande sul perchè mi avesse attaccato e che cosa ci facessi io ad Hogwarts e mio padre sarebbe andato su tutte le furie. Non mi sembrava proprio una bella idea farlo arrabbiare dopo la luna piena, mi avrebbe chiusa in casa fin quando non l'avrebbero catturata ed io non volevo restarmene chiusa. Riguardava anche me quella situazione e non avrei rinunciato.

"Remus non sarà contento, ma dovresti dirglielo" disse Harry preoccupato

"Da che pulpito viene la predica" risposi e sospirai "Io resto qui, ma ad una condizione: nessuno deve sapere nulla che sono finita dentro questa storia. Ora che mi ha attaccato, papà non vorrà a maggior ragione che io aiuti nelle ricerche"

"Effettivamente non ha tutti i torti.." commentò Ron ed Harry lo guardò dicendo "Sai che se lo sanno, ci finiamo anche noi dentro?"

"Oh, andiamo amico...cos'è che hai fatto tu per sette anni di fila?"

"Va bene, va bene non diremo niente. Facciamo che lei è riuscita ad entrare, ha steso gli Auror e ha iniziato un duello con te per...vendicarsi di quello che è successo qualche anno fa. E' una parte di verità, no?" disse ed io annuii soltanto mentre la mia mente rivolava a quello che era successo, sentendo un peso sul cuore.

Certe ferite, per quanto tu voglia chiuderle e non pensarci, troveranno sempre il modo di riaprirsi e piegarti ancora una volta. E dovevo ammetterlo, dovevo smettere di essere così stupida e fuggire: quelle ferite non si erano mai richiuse e quel dolore non se n'era mai andato. Erano rimasti lì, nascosti e semplicemente aspettavano il momento giusto per farmi di nuovo male.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora