24° CAPITOLO

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Pov's Emily 

"Sei stata un incosciente, hai agito senza pensare" cominciò lui mentre mi conduceva verso l'infermeria e io roteai gli occhi, stanca. 

"Oh, grazie.." borbottai. Man mano che passava il tempo, cominciavo a sentire il dolore in ogni parte del corpo e,con mio sommo dispiacere, dovetti ammettere che non vedevo l'ora di arrivare in infermeria prima che le mie ossa mi lasciassero.

"Cosa pensavi di fare? L'eroina della situazione? Poteva ucciderti" disse con una certa rabbia nella voce che non lasciava trapelare niente di buono. 

"Non capisco perchè te la stia prendendo con me...E' stata lei ad attaccarmi e io mi sono solo difesa, mi avrebbe ucciso se non lo avessi fatto, ma questo non ti importa.." dissi fermandomi per riprendere fiato.
Non mi aspettavo fosse così lontana l'infermeria.

Si fermò anche lui quando si accorse che non lo stavo seguendo e incrociò i miei occhi non appena si voltò a guardarmi e lessi quello che avrei voluto leggervi fin da subito: preoccupazione. 

Lui era preoccupato per me e di quello che mi era successo e per la prima volta io lo stavo capendo, riuscivo a leggerglielo senza che lui me lo nascondesse o che si nascondesse. 

"Riesci a camminare?" mi chiese avvicinandosi, ma io ero ancora troppo stordita per rispondergli. Non udendo una mia risposta alla sua domanda, mi  arrivò davanti e mi avvolse un braccio attorno alla schiena e l'altro sotto le ginocchia, sollevandomi e prendendomi in braccio.

Arrossì involontariamente quando lo trovai così vicino a me: i nostri visi ora erano uno ad un passo dall'altro tanto che i nostri nasi si toccavano. 

"Tu hai idee sbagliate di cosa mi importi o meno" sussurrò per poi farmi appoggiare la testa sulla sua spalla e mi fece avvolgere le braccia al suo collo. 

Non gli risposi ,ma mi appoggiai solamente alla sua spalla e mi lasciai portare in infermeria.

"Preside...cos'è successo??" sentii chiedere non appena varcammo la soglia della nostra destinazione.

"Poppy ha bisogno di te,rimettila in sesto" disse subito sdraiandomi su un letto vuoto "Io ho da fare" aggiunse per poi lasciarmi lì senza neanche degnarmi di uno sguardo prima.

"Merlino mi aiuti..." sospirò l'infermiera per poi cominciare a visitarmi non prima di avermi gettato un'occhiata di curiosità.

Io,dal canto mio in quel momento, ero troppo stanca per preoccuparmi di tutto e avevo solo voglia di chiudere gli occhi e di dormire,ma prima che il mio desiderio si potesse realizzare dovetti buttare giù due pozioni che avevano una un sapore uno peggiore dell'altro.

La mattina seguente, a destarmi dal sonno furono il dolore alle mie ossa e le persone che stavano discutendo animatamente fuori dalla porta. Insomma,un risveglio traumatico.

Aprì gli occhi lentamente mettendo a fuoco la stanza in cui ero e prendendomi qualche minuto per ricordarmi l'accaduto della sera prima.

"Lei deve restarne fuori. Ora più che mai ,visto che è stata presa di mira"

"Dobbiamo prenderla il prima possibile e cercare di capire cosa vuole."

"Abbiamo cercato ovunque, gli Auror sono distribuiti in ogni parte del mondo magico"

Poi le voci cessarono e sentì dei passi avvicinarsi,ma ero ancora dolorante e abbastanza assonnata per vedere chi fossero prima che arrivassero davanti al mio letto.

"Capisco di non essere una bella vista,ma non sono mica morta...sto bene" dissi io con la voce ancora un po' rauca.

Mio padre scosse la testa avvicinandosi e baciandomi la fronte,dicendo:
"Ci hai fatti preoccupare" mormorò mentre guardavo James e Sirius davanti a me che mi sorridevano dolcemente.

"Ma la rottura di scatole resiste ancora" scherzai io sorridendo.

"Che tu voglia scherzare anche in queste condizioni è un buona cosa" disse il mio padrino ricambiando il mio sorriso.

"Avete trovato qualcosa su di lei?" chiesi e dalle loro facce capii di aver fatto una domanda che non dovevo fare.

"Emily...cosa ci facevi qui ieri sera? Perché nessuno sembra sapere qualcosa" chiese mio padre e io lo guardai un attimo cercando di elaborare qualche scusa che reggesse.

"Cercavo un libro che non ero riuscita a trovare a Diagon Alley,ma non l'ho trovato. Ho perso la cognizione del tempo mentre ero in libreria e quando stavo andando via ,me la sono trovata davanti"

James e Sirius si guardarono per poi guardare mio padre che sospirò mentre si sedeva sul letto.

"Peccato che Harry e Ron ci hanno dato una versione diversa dalla tua. Mi credi così stupido da non capire che stai investigando da sola?"

Lo guardai restando in silenzio: era inutile rifilargli qualche altra scusa, si sarebbe solamente arrabbiato di più.

"Perché non hai detto nulla?" chiese lo zio "Lo avessimo saputo,magari non ti sarebbe successo nulla"

"Sapevo che non mi avreste fatto prendere parte a nulla"

"Certo che non lo avremmo fatto,guarda che ti è successo"

"Papà, se vuoi saperlo, se non fossi stata come te mi sarebbe finita peggio" dissi guardandolo e lui restò abbastanza spiazzato dalla mia risposta.

"Sentite,io voglio aiutare e prenderne parte. Ormai ci sono dentro,non posso tirarmi indietro" aggiunsi guardandoli.

"Intanto riprenditi e poi ne riparliamo a casa" disse James e io roteai gli occhi sospirando.

"Voi come siete entrati?" disse la voce dell'infermiera avvicinandosi di corsa.

"Dalla porta,Poppy. Lavori qui da così tanti anni che non ti sei resa conta che la tua infermeria ha il privilegio di una porta?" scherzò Sirius guardandola e lei lo fulminò con lo sguardo.

"Lei non è cambiato, Sirius Black"

"E fortunatamente aggiungerei" rispose lui facendomi soffocare una risata che mi provoco un leggero dolore alle ossa.

"Chi vi ha autorizzato ad entrare?" chiese lei avvicinandosi a me mentre faceva spostare mio padre dal letto.

"Sono stato io, Poppy." disse comparendo dal nulla il preside.

Poppy si voltò a guardarlo e annuì

"Gradirei saperlo prima però, la signorina ha bisogno di riposo e non dovrebbe stancarsi troppo."

"Sicuramente la prossima volta vedrò di ricordarmelo" rispose con la sua solita rigidità per poi aggiungere "andrò in laboratorio, mi faccia avere la lista di ciò che serve"

Madama Chips annuì gettando un'occhiata agli altri tre prima di andare nel suo ufficio,lasciandomi sola con quattro paia di occhi a fissarmi.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora