41° CAPITOLO

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Pov's Emily

Era Natale. 

Londra era ricoperta di neve, i negozi erano pieni di luci e la gente sorrideva per le strade ed io che avevo sempre amato questo periodo dell'anno, non sentivo alcuna armonia.

Era senza alcun valore per me: sentivo solo un dolore sordo al petto. Quando lo avevo visto su quel letto, immobile, freddo era come se mi fosse caduto il mondo addosso, come se era inutile che sperassi che lui si svegliasse perché non sarebbe successo. 

"Emily?"

Fu la vocina di Teddy a distrarmi ed io mi asciugai subito gli occhi, guardandolo: era sulla soglia della mia stanza, aveva i capelli grigi e un espressione molto triste.

Dopo quello che era successo in ospedale, ero stata costretta a tornare a casa e a darmi una sistemata o provare a dormire, ma quest'ultima opzione non l'avevo neanche presa in  considerazione perché ogni volta che chiudevo gli occhi, la mia mente mi metteva davanti scenari ai quali non volevo pensare.

Così mi ero fatta una doccia, mi ero cambiata ed ero rimasta seduta alla scrivania con una tazza di caffè in mano. 

"Vieni" dissi facendogli segno di entrare e mi spostai sul letto mentre lui chiudeva la porta e si veniva a sedere sul letto. 

Rimase in silenzio un po' girandosi i pollici poi disse: 

"Non l'ho fatto apposta...non lo volevo colpire...mi dispiace tanto" 

Sospirai guardandolo e lo presi da sotto le ascelle, stringendolo tra le braccia: infondo non aveva colpa...era solo un bambino. 

"Sta bene, vero? Non gli ho fatto male?" 

Lo strinsi forte e scossi la testa: "No...non gli hai fatto male"

"Gli chiederò scusa la prossima volta che viene" disse staccandosi e guardandomi negli occhi "Perché hai gli occhi da lupo, Emily?" 

Cosa diavolo avevano tutti con i miei occhi? 

"Gli occhi da...che stai dicendo?" chiesi confusa e allora decisi di andare a vedere cosa avessero i miei occhi: era tutto normale, non che ci avessi fatto molto caso quando ero tornata a casa. 

"Oh Tosca..." 

Quelli non erano i miei occhi, quelli nel riflesso dello specchio non erano i miei occhi. 

Cos'era successo? 

Perché i miei occhi erano quelli di mio padre durante la luna piena? 

"Papà!" lo chiamai ed uscii dal bagno della mia camera di corsa con Teddy alle calcagna. 

"Papà, dove sei?" 

Lui ne sapeva qualcosa: li aveva visti quella sera, doveva saperne qualcosa a riguardo.

Non potevano essere i geni da lupo mannaro perché....beh perché non era mai successo prima di allora. 

"Che succede?" chiese lui apparendo dalla cucina con una tazza di caffè in mano. 

"Questo" dissi indicando i miei occhi "Che significano...che cosa sta succedendo?"

"Vieni, parliamone" rispose solamente indicandomi di entrare in cucina ed io feci qualche passo prima che i miei pantaloni fossero tirati da una manina:

"Posso venire anch'io?" 

Tonks non c'era: era andata in ospedale ed in casa eravamo solo noi tre, perciò lo presi in braccio e mi andai a sedere al tavolo della cucina, di fronte a lui. 

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora