52°CAPITOLO

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Pov's Emily

Quando avevo scelto di stare con lui, avevo messo in conto ogni cosa, tra cui anche il dover rinunciare ad un matrimonio o a dei futuri figli.

Ero rassegnata, seppur una piccola parte di me sperava di fargli cambiare idea, ma c'era da dire che lo amavo e per amore si fa di tutto, no?

Mai avrei immaginato una proposta. Era stato tutto così inaspettato che ancora, nel suo ufficio davanti al camino acceso, dovevo capacitarmi di quello che era successo. Tenevo la mano con l'anello all'anulare davanti ai miei occhi per avere la certezza che tutto fosse reale e così lo guardai bene per la prima volta: era sottile, delicato e con un diamante incastonato, non eccessivamente vistoso, ma molto semplice.

Proprio come lo avevo immaginato.

Il mio sorriso si allargò sempre di più, forse anche oltre i limiti del normale e pensai che mi si sarebbe paralizzato il volto se non avessi contenuto la mia gioia ma più ci provavo e più era impossibile trattenere una gioia così grande.

"Sembri sul punto di scoppiare"

Mi voltai verso Severus, che se ne stava in piedi accanto alla poltrona dove ero seduta con due bicchieri di quello che sembrava vino rosso in mano e uno sguardo divertito.

"Ti avverto che potrei" dissi io alzandomi "sono troppo felice che mi verrebbe voglia di urlarlo al mondo intero!" continuai, poggiando le mani sul mio petto e girando su me stessa, ritornando a guardarlo.

"Potrai farlo a breve, non preoccuparti" sorrise lui e mi porse uno dei due bicchieri "Sicura che lo reggerai?"

Sbuffai, roteando gli occhi: "Sii! Dobbiamo assolutamente festeggiare e poi non te lo avrei proposto se non ne fossi sicura"

Lui mi guardò un po' titubante, ma poi annuì arreso e io presi il bicchiere, avvicinandomi a lui.

"A cosa vuoi brindare?" mi chiese guardandomi dal suo metro e ottanta passato mentre poggiava la mano libera sul mio fianco.

"Al mio futuro marito" dissi con un sorriso dolce e gli luminosi "Non trovi che suona bene?"

"Detto da te? Meglio di quanto immaginassi" disse con un sorriso che mai avevo visto sul suo volto "Brindiamo a me, ma anche a te, mia futura moglie".

Mi morsi il labbro inferiore leggermente per contenere la gioia e poi brindammo, bevendo il vino senza distogliere lo sguardo l'uno dagli occhi dell'altro.

Come mi sentivo in quel momento?

Mi sentivo fluttuare, come se i miei piedi non toccassero terra e nello stomaco stormi intere di farfalla impazzite che non sapevano come uscire. E il cuore? Beh, avevo ormai perso il conto dei battiti, troppo veloce per contarli tutti.

La sua mano mi cinse poi la vita e mi attirò contro il suo petto, facendomi poggiare la testa sul suo petto. Subito il suo profumo invase le mie narici, facendomi rizzare la pelle mentre ascoltavo il battito del suo cuore, molto più calmo del mio, ma più accelerato del normale e un silenzio cullava l'intera stanza, a romperlo solo lo scoppiettio della legna bruciata nel camino.

"Vieni, balliamo" disse poi prendendo dalla mia mano il bicchiere quasi vuoto e poggiando con il suo sul tavolinetto, estrasse la bacchetta e fece diffondere nell'aria una dolce musica.

Mi prese le mani e le avvolse attorno al suo collo mentre poggiava le sue sui miei fianchi, muovendosi a ritmo e guidandomi con lui.

"Vuoi esercitarti per il grande giorno?" chiesi io divertita.

"Io? Lo faccio per te, se tu quella che ne ha più bisogno" mi schernì, sogghignando.

"Ei!" esclamai fintamente offesa, guardandolo dal basso "guarda che io so muovermi molto bene" aggiunsi poi con una certa fierezza.

In tutta risposta, Severus mi strinse a se e con voce profonda da far rabbrividire, disse: "Lo so che ti muovi molto bene: mi mandi fuori di testa".

Schiusi leggermente le labbra mentre le guance mi si dipingevano di rosso e mi risultò impossibile riuscire a staccare gli occhi da suoi, erano così magnetici. La sua presa su di me era salda, le mani sembravano trasmettermi calore anche attraverso i miei strati di vestiti e i nostri petti si sfioravano.

C'era così...tensione? Si può definire tale? Ma forse la parola adatta a descrivere quel momento era passione.

Sentii l'istinto di annullare qualsiasi distanza tra di noi, di scoprire il suo corpo perfettamente muscoloso messo in evidenza dalla camicia bianca e di tante altre cose che non pensavo fossi anche capace di immaginare.

"So che non dovrei dirtelo..." sussurrò mentre il suo sguardo era posato sulle mie labbra,sembrava non ci fosse altro di più importante da guardare.

Feci lo stesso, spostai lo sguardo sulle sue labbra e aspettai con estrema curiosità che continuasse, ma non era troppo paziente.

Non in quel momento.

"Cosa non dovresti dirmi?" sussurrai.

"Che ti desidero da impazzire"

Di fronte a quelle parole una vampata di calore mi attraversò da capo a piedi e non so se c'entrasse quel poco vino che avevo bevuto o fosse lui o tutto insieme.

"Ma non voglio rovinare ciò che tu desideri, perciò non farò nulla che tu.."

"Anch'io" sussurrai senza dargli il tempo di finire.

Entrambi riportammo lo sguardo l'uno sull'altro e il suo era perplesso, stupito di quello che avevo appena detto.

Forse lo ero anch'io: è vero, quello che volevo era stare con lui la prima notte di nozze, che non mi aspettavo sarebbero arrivate. Ma adesso tutto aveva stravolto i piani e quel giorno avrei dovuto fronteggiare mille emozioni contrastanti che, conoscendomi, avrei reso indimenticabile quella notte.

In senso non molto positivo.

La verità era che solo in quel momento,tra le sue braccia nel suo ufficio, sentivo di essere pronta.

"Anch'io ti desidero..." sussurrai guardandolo e lui spostò le mie mani attorno al suo collo,baciandole.

"Non devi dirlo solo perché l'ho detto io"

"L'ho detto perché è quello che penso, è quello che voglio Severus..." sussurrai e presi un respiro profondo "...è quello che voglio ora"

Mi guardò negli occhi, come per capire se non stessi dicendo fesserie, ma ciò che trovò fu solo sincerità.

"Non volevi aspettare?"

"Penso di aver aspettato abbastanza, non voglio aspettare ancora"

"Emily è un passo serio questo, non voglio che tu prenda decisioni.."

"Severus" dissi allora con un po' più di decisione e lui parve capire che fossi veramente decisa della mia scelta.

Liberai le mani dalle sue e le portai sulle sue guance, guardandolo negli occhi mentre sentivo le mie rosse: "Amami come solo tu sai fare".

Non dovetti aggiungere altro né lui replicò, mi baciò solamente,avvolgendomi con le sue braccia.

Dapprima fu un bacio dolce,calmo,poi quando mi sollevò e mi fece allacciare le gambe alla sua vita, il bacio divenne più accesso, passionale e le nostre labbra sembravano non essersi mai baciate.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora