53° CAPITOLO

84 7 3
                                        

Pov's Emily

Le sue labbra non si staccarono un attimo dalle mie, forse solo il tempo necessario di riprendere fiato, ma poi tornava a baciarmi ed ogni bacio si faceva sempre più travolgente del precedente. Severus spostò le mani, che prima mi stringevano a lui, dai fianchi ai glutei e poi alle gambe sollevandomi e facendomi allacciare le gambe alla sue vita mentre cominciava a camminare e a dirigersi verso le sue stanze private.

Quel gesto, oltre che provocarmi brividi in tutto il corpo, mi divertì e lui se ne accorse, tant'è che si staccò dalle mie labbra per riprendere fiato e mi guardò tra il curioso e il divertito anche lui. 

"Dimmi un po': aspettavi da tanto questo momento?" chiesi mentre tenevo le braccia allacciate al suo collo. 

"Avrai la tua risposta a fine serata" mi rispose lui divertito mentre apriva la porta della camera da letto con una mano e mi teneva con l'altra, entrando. 

"Ma sono sicuro che tu sia abbastanza intelligente da risponderti da sola" aggiunse poi sogghignando e chiudendo la porta dietro di sé con un piede. Io lo guardai e arrossii in tutta risposta mentre il suo ghigno si allargava avendo ottenuto l'effetto sperato. 

Mi portò sul letto e mi fece sdraiare e fu proprio in quel momento, quando la mia schiena toccò il materasso che la consapevolezza di ciò che stavamo per fare mi pervase di colpo. Il cuore prese ad accelerare e l'ansia della mia inesperienza cominciò a farsi sentire mentre lui si chinava sul mio viso, reggendosi con le mani ai lati delle mie spalle incastrandomi tra il suo corpo e il materasso. 

"Sei ancora in tempo se vuoi che mi fermi" sussurrò guardandomi negli occhi "ma dimmelo adesso o dopo non so se ne sarò capace" 

"Solo..." iniziai per poi prendere un respiro profondo "non lasciarmi". Il suo sguardo si tramutò e mi guardò come ogni donna vorrebbe essere guardata, poi disse:

"Non potrei mai, sei in ogni parte di me ormai e lasciarti non è un'opzione neanche da prendere in considerazione". 

Sorrisi e quelle parole mi bastarono a tranquillizzarmi. Mi sporsi con la testa verso di lui e lo baciai, portando le mani sulle sue spalle mentre lui ricambiava il bacio e le sue mani cominciavano a percorrere il mio corpo. Non appena arrivarono alla stoffa del dolcevita, cominciò a sfilarlo via dai pantaloni e scoprire lentamente la pancia, accarezzando man mano ogni centimetro di pelle scoperta. E ad ogni suo tocco, si accendeva sempre di più come carbone ardente.

Si tirò su, mettendosi a cavalcioni e fece sedere anche a me, staccandosi dal bacio: ora eravamo l'uno di fronte all'altro; mi guardò un attimo prima e poi mi sfilò il dolcevita, facendomi rimanere in reggiseno. Allungò poi un mano e cominciò ad accarezzarmi prima una spalla, poi l'altra e mi beai di quel suo tocco mentre chiudevo gli occhi. Sentii le spalline scorrere giù dalle mie spalle, le sue mani spostarsi sulla mia schiena alla ricerca del gancio, che una volta trovato fece sparire il reggiseno.

Sentii il mio viso dipingersi di rosso, ma continuai a tenere gli occhi chiusi mentre le sue mani si spostavano dalla mia schiena: con una mi prese il mento con le dita e con l'altra lo sentì spostarmi i capelli dal viso. 

"Apri gli occhi" sussurrò, percependo il suo respiro ad un passo dal mio viso ed io non potei non obbedire. Lentamente aprii gli occhi e il mio sguardo,imbarazzato, si scontrò con il suo, profondo e ricco d'amore.

Per un attimo il fiato sembrò mi si bloccasse.

"Sei perfetta..." aggiunse e sfiorò le nostre labbra "..dannatamente perfetta".

Poi catturò la mia bocca in un bacio, dapprima dolce e lento che mi lasciò letteralmente stupita. Non appena lo ricambiai, invece, lo approfondì e le dita delle sue mani cominciarono a correre libere sulla pelle della mia schiena.
Il suo bacio, il suo tocco e le sue parole furono in grado di calmarmi tanto da permettermi di portare le mani sul suo petto e cominciare a sbottonargli la camicia. Al mio gesto, si sporse verso di me con il busto, senza staccare ancora le nostre bocche, facendomi sdraiare mentre io ormai arrivavo all'ultimo bottone della camicia.

Una volta lì, si staccò e si sfilò la camicia sotto i miei occhi che studiavano ogni suo movimento. Quando la sua camicia finì da qualche parte nella stanza insieme al mio dolcevita e lui rimase a petto nudo, io pensai di non aver mai visto qualcosa del genere. Sentii il mio viso andare a fuoco,ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla sua pelle: era  disseminata da cicatrici tanto da sembrare un campo minato e pensai che anche la sua schiena dovesse essere uguale. Incapace di resistere, feci per allungare la mano verso una di esse ma mi bloccai sentendo il suo sguardo addosso e così alzai gli occhi sui suoi, come a chiedergli il permesso.

Lui mi guardò, teso come una corda di violiono pensando che ,probabilmente,non fosse un bello spettacolo. E forse non lo era,per lui però.

"Sei perfetto..." sussurrai allora guardandolo negli occhi "...dannatamente perfetto" aggiunsi e vidi la tensione nel suo sguardo allentarsi. Posai,dunque, la mia mano al centro del suo petto e al tocco non mi sembrò pelle, ma marmo. Con le dita tracciai il corso di una cicatrice, proprio sotto i pettorali e la sua pelle si tese al mio tocco.

"Solo tu potresti vedere il bello in ciò che non c'è" sussurrò con voce roca e profonda che mi fece accaponare la pelle mentre mi bloccava la mano con la sua sul suo petto.

"Se solo ti guardassi con i miei occhi, amore mio..." risposi ancora prima di pensare a quello che gli avessi detto.

Era la prima volta che lo chiamavo in quel modo.

Lui parve prese in contropiede perché rimase stupito e mi guardò come se avessi detto qualcosa di impronunciabile.

Dopo,i suoi occhi mi sorrisero. Lui mi sorrise. Ogni parte del suo viso sembrò trasudare felicità e mi baciò perché non c'erano più parole che potessero esprimere tutto quello che stavamo provando. Sorrisi contro le sue labbra e ricambiai il bacio mentre i nostri petti si sfioravano e si toccavano senza più ostacoli.

Da lì a poco il bacio si fece più passionale,le nostre bocche erano un continuo esplorarsi e ben presto tutto ciò che ci restava addosso, finì insieme a tutto il resto.

Le sue labbra scesero a baciare ogni parte del mio corpo ormai scoperto mentre le sue mani ne tracciavano i contorni. Ed io semplicemente mi sentivo più viva che mai. Il sangue correva nelle mie vene così veloce da rendere la mia pelle puro fuoco ad ogni bacio che mi lasciava, ad ogni carezza.
Dopo tornò a torreggiare su di me,mi guardò come se fosse volesse chiedermi il permesso di continuare, come se volesse accertarsi che fossi ancora sicura. E ad attenderlo ci fu solo un sorriso e uno sguardo sicuro. Lui lo capì e mi lasciò un bacio sulla fronte,prima di prendere la mia mano,intrecciarla con la sua sopra il materasso. Continuò a lasciarmi baci in tutto il viso,finché non arrivò alle labbra dove lasciò un bacio a stampo.

Infine tornò con lo sguardo sul mio e poggiando la fronte sulla mia e stringendo la mia mano, diventammo una cosa sola.

Quella notte,la stanza si riempì dei nostri gemiti,dei nostri baci,delle nostre mani che non si lasciarono un momento.

Divenni sua e lui divenne mio.

Fummo finalmente noi.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora