7° CAPITOLO

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Pov's Emily
Tremavo da testa a piedi.

Era spuntato così dal nulla e mi aveva destabilizzato parecchio.

Non mi aspettavo di rivederlo così.

Sentivo che il cuore mi stava esplodendo dentro la cassa toracica e faticavo a respirare.

Il fiato mi si bloccava in gola ed ero rimasta paralizzata lì, al centro, in mezzo agli applausi di tutti.

Anche lui era rimasto lì, immobile e mi guardava.

Per un attimo, durante la canzone, ho avuto la sensazione di aver rivisto l'uomo che era rimasto bloccato con me nella stanza.

L'uomo che mi aveva promesso che sarebbe tornato da me.

È stato un briciolo di speranza che è svanito proprio come è arrivato perché quell'uomo non si ricordava più niente di ciò che c'era stato tra di noi.

Guardai tutti e mi sentii la testa girare.

Dovevo uscire da quella Sala.

Dovevo mettere quanta più distanza possibile tra di noi.

Mi avvicinai a lui e lui rimase spiazzato dal mio comportamento.

Gli passai accanto e il suo profumo mi invase le narici, mi fece girare così forte la testa che fui costretta a fermarmi proprio al suo fianco.

Lui fissava ancora davanti a sé e io fissavo la direzione opposta alla sua.

Le nostre dita si sfioravano.

Eravamo così vicini, ma così lontani.
Presi un respiro profondo e spezzato e corsi via dalla Sala.

Arrivai ai giardini dove riuscii a respirare finalmente.

Mi incamminai lentamente verso il grande albero vicino al Lago.

Volevo pensare e cercare di capire cosa dovevo fare, ma purtroppo i miei piani si dimostrarono un buco nell'acqua.

Seduto sotto l'albero stava un uomo, probabilmente uno degli invitati.

Non riuscivo a vederlo bene, ma pensai avesse i capelli rossi e stava fumando.

Mi avvicinai ancora sperando di non farmi vedere, ma misi il piede su un ramo che si spezzò.

"Maledizione.." sussurrai e mi voltai nello stesso momento in cui lui si alzò e guardò nella mia direzione.

"Mi scusi...?" disse lui avvicinandosi lentamente.

Io mi maledissi mentalmente e mi voltai verso di lui.

La luce della luna e della Sala Grande ora lo illuminavano meglio.

Aveva capelli lunghi rossi e la barba del medesimo colore; due occhi azzurri come il mare e delle cicatrici sul viso.

Era proprio un bell'uomo e aveva anche qualcosa di familiare.

"Scusi...non volevo disturbarla...facevo un giro..." dissi cercando di capire chi fosse.

"Non si preoccupi..." sorrise guardandomi.

Potei giurare di non aver mai visto sorriso più bello.

"Anche lei invitata al matrimonio?" mi chiese dopo un lungo istante di silenzio.

"S-si.." dissi senza accorgermi che balbettavo.

Sentii il mio viso infiammarsi e ringraziai che fosse buio.

"Capisco...mi presento comunque... - tese la mano - sono Charlie. Charlie Weasley"

Sentii l'aria tutto intorno fermarsi e il mio cervello bloccarsi.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora