45°CAPITOLO

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Pov's Emily

Qualcosa cambiò da quel giorno al parco.

Lui cambiò.

Sembrava diverso.

Non avevo detto quelle parole con l'intento di ottenere ciò che volevo,ma solo per fargli vedere il lato positivo di ciò che lui non aveva visto.

Che la vita poteva sorridergli,se solo lui l'avesse permesso.

Se avesse colto l'occasione al balzo.

Non avevamo più parlato molto di quell'argomento ed a me era andato bene: stavo prendendo atto della mia decisione.

E ogni giorno di più, mi rendevo conto di quanto avessi scelto bene.

Era lui il mio suggello d'amore.

Era lui ciò che avevo sempre sognato.

Era lui il mio 'e vissero felici e contenti'.
Non era il principe sul cavallo bianco che sognavo da bambina: era scuro, misterioso, buio, profondo, intenso, forse macabro.

Il suo sguardo non era sempre facile, era un rebus: non ti guardava,ma ti osservava con la sua grande capacità di leggerti dentro prima ancora che tu potessi accorgertene.

Quei due occhi neri sapevano stregarti,mandarti il cervello a puttane e assorberti dal mondo: ti catapultavano in un'altra realtà, un altro mondo.
Il suo.

Ti metteva davanti al suo castello e non era per nulla uguale a quello che sognavo.

Era immerso nella notte scura come il dolore, alto, avvolto da roveti e con torri che sembravano stagliarsi fino al cielo,scomparire oltre le nuvole per tenere lontano chiunque volesse scoprire ogni suo segreto.

Le mura del suo castello era il suo sarcasmo,la sua indifferenza,la sua freddezza,la sua astuzia. Ogni sua maschera era il muro invalicabile del suo castello.

Dentro quelle mura, si nascondeva un grande dolore,una ferita che ancora sanguinava, cicatrici che avrebbero inciso la sua pelle per sempre.
Ma sotto tutto questo, abbattendo quei muri, quelle maschere, quei suoi modi freddi, c'era un uomo che voleva solo essere amato.

Incondizionatamente.

Un uomo che voleva provare la sensazione della gioia, della felicità, dell'amore.

Un uomo che nascondeva un grande cuore: un cuore capace di amare a sua volta, se gli fosse stata data la possibilità.

Il suo tocco era come se fosse fuoco ardente. Ogni volta che sfiorava la mia pelle sapeva accarezzarla,con delicatezza.

E lui la delicatezza non l'aveva imparata facilmente.

Quando le sue mani stringevano era come se il mio corpo venisse a contatto con qualcosa di...illegale.

Qualcosa che sapeva di peccato.

E lui sembrava possedere ogni cosa.

Aveva quell'aria di dannazione che si portava dietro che mi attirava a lui come un magnete attira i metalli.

Mi sfiorava, mi stringeva, mi accarezzava,ma non lasciava traccia della sua dannazione su di me.

Mi lasciava intatta.

Ma la mia pelle assorbeva ogni fibra del suo essere e sembrava vivere solo di essa.

Così come i miei polmoni sembravano  avere bisogno del suo profumo e non più di ossigeno: quel forte odore che impregnava ogni cosa,un misto tra muschio ed erbe.

Forte e deciso.

Come lui.

Sembrava avvolgermi dentro un turbine di emozioni,sentimenti che non credevo mai di provare: desiderio, passione,lussuria.

Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora