Pov's Emily
Di nuovo.
La sua voce si insuonò dentro di me,scorrendo nelle mie vene e sentii dei brividi lungo tutto il corpo.
Alzai lentamente lo sguardo,trovando i suoi occhi già puntati su di me.
Non riuscii a rispondere: sentivo improvvisamente la gola secca e le parole bloccarsi in gola.
"Sai" sussurrò "la versione di te gelosa mi piace molto"
Portò una mano sul mio viso, avvicinando il proprio al mio.
Poi fummo costretti a staccarci per far passare dei pedoni sul marciapiede ed io ripresi a respirare regolarmente.
Mi toccai il viso istintivamente,cercando di alleviare il rossore.
Riprendemmo a camminare,in silenzio fin quando non arrivammo nel parco in cui avevamo portato Emma.
Ci avvicinammo ad una panchina che stava sotto due grandi alberi, di fronte ad un'enorme fontana circolare.
"Ti...ti è piaciuta questa sorpresa?" chiesi sentendo di dover riprendere parola.
"La cena o il dopo cena?" rispose divertito guardandomi e io sbuffai, sorridendo.
"Dai...fa finta che non sia successo"
"Impossibile" rispose "per uno che non ama le sorprese, sei stata brava Lupin"
Il mio sorriso si allargò di più, trionfante."Bene...perché non è finita qui" dissi e presi dalla tasca del cappotto il regalo che avevo rimpicciolito con la magia.
Lui mi guardò, un mix tra lo stupito e il curioso.
"Come giusto che sia, ti ho preso questo".
Glielo porsi.
Era incartato in un'elegante carta regalo nera, con un fiocco rosso fuori.
"Non penso..."
"Non pensare,prendilo" insistetti e lui lo prese, un po' titubante.
Lo guardò, girandolo tra le mani,poi lo poggiò sulle gambe e cominciò a scartarlo con attenzione.
Io mi poggia con il mento sulle mani,con i gomiti delle braccia poggiate sulle ginocchia e con il cuore in gola aspettai che lo scartasse.
Tolse la carta,poi aprì il pacchetto.
"Oh.." mormorò estraendo il regalo.
Era un orologio, tutto nero e con la maglia a catena, le lancette e le linee, che rappresentavano i numeri, erano in argento.
"Non ti piace? Considera che l'ho preso nero perché vado sul sicuro con te...anche se ce n'erano altri di più belli, se ti può interessare. Se non ti piace,intendo, puoi anch-"
"Va bene così" sussurrò, con una voce profonda e gli occhi fissi sull'orologio.
Lo osservò e poi lo indossò, con gesti pratici.Rimasi in silenzio, a guardarlo, con il cuore più leggero.
"Sono contenta ti sia piaciuto"
"Ti amo"
Forse le mie orecchie avevano sentito male,forse l'emozione mi stava giocando un brutto scherzo o chissà che altro perché fu come essere stata colpita da un pietrificus totalus.
Il mio cuore sembrava essersi bloccato tra le costole, stretto in mille emozioni che non sapevo spiegare e avevo la pelle d'oca, nonostante indossassi anche il cappotto.
Lui mi guardò,negli occhi una luce che non gli avevo visto mai prima d'ora e mi prese il viso,sollevandolo dal mento e avvicinandolo al suo.
"Forse dovresti dire qualcosa anche tu,in questo momento..." sussurrò e io annuii come se avessi capito,come se fossi lì,ma il problema era che non ero lì.
Ero bloccata a quelle due parole che mi aveva detto, dopo anni: mi amava.
Amava me.
"An...anch'io ti amo" sussurrai.
Lui mi prese poi il viso con tutte e due le mani,poggiandole sulle mie guance e mi attirò a sé in bacio che sapeva di felicità.
D'amore.
Di ogni cosa bella che ci potesse essere.
Quando si staccò, restai con la fronte poggiata alla sua e gli occhi chiusi.
"Lo hai detto davvero..." sussurrai divertita pensando alle parole di Rose.
"Avevi paura che non l'avrei mai fatto?"
"Oh,no...lo avresti fatto,ma avevi bisogno del tuo tempo..."
"Perché questa risata?" chiese guardandomi e mi avvicinò a sé,stringendomi.
"Se te lo dico, mi prendi per pazza..."
"Niente che tu già non sia,parla avanti" disse con un ghigno divertito.
"Quando ho scelto il tuo regalo, sono andata con Rose e quando gli ho detto della sorpresa che volevo farti eravamo in un negozio di vestiti e mi ha praticamente tirato verso il reparto femminile e fatto provare metà negozio con l'intenzione proprio che tu,quando mi avresti vista,mi avresti detto ti amo"
"Ma non mi dire..." mormorò "ed è quello che ti ha scelto lei, ciò che indossi?"
"Oh,no. Questi li ho scelti io dopo una lunga ora passata a provare abiti,completi, tute eleganti...un inferno" risi restando poggiata al suo petto mentre mi accarezzava i capelli.
"I tuoi gusti li preferisco. Non so cosa ti abbia fatto provare la consorte di Black,ma tu hai buon gusto"
"Anche Rose ha buon gusto" puntualizzai divertita "solo che quello che ho provato era troppo...troppo scollato ecco. Anzi,lei diceva che ti sarebbe proprio piaciuto per quello" aggiunsi.
La sua mano si fermò tra i miei capelli mentre metabolizzava le mie parole:
"Pensa molto,la tua amica...""Pensa in modo sbagliato,ma almeno pensa" scherzai e rialzai a lo sguardo su di lui,notando che mi stava già fissando.
Guardai i suoi occhi ed il modo in cui studiarono il viso,poi si fermarono sulle mie labbra.
E forse, pensai, che quelle parole non le avrei dovute pronunciare perché non sapevo cosa lui ne pensasse a riguardo.
Mi venne in mente l'idea del matrimonio, dei bambini e colsi l'occasione.
Gliene avrei parlato.
Ma lui sembrò precedermi.
"Cosa vuoi chiedermi?" mi chiese guardandomi mentre si alzava. Si sistemò il bottone della giacca e poi mi offrì la mano, così che io potessi alzarmi.
Lo feci."Come...Oh,già...la leggilimansia"
"No" disse "saprei già cosa vuoi dirmi se l'avessi fatto e poi è una violazione della privacy,non lo farei"
"Allora come..?"
"Quando inizi a pensare troppo, il tuo sguardo si ferma a fissare un punto, le tue sopracciglia si corrucciano e le tue labbra sono socchiuse."
Cominciò a camminare,con le mani dietro la schiena ed io rimasi sorpresa,con le guance rosse mentre fissavo le sue spalle, per poi raggiungerlo.
"Sei un abile osservatore"
"Faccio caso ai piccoli dettagli. Ora, dimmi, cosa c'è che ti tormenta tanto?"
Mi schiarii la gola, camminando accanto a lui,un po' a disagio."Mi devo preoccupare?"
"No...no...è che non so come iniziare l'argomento" mormorai torturandomi le i pollici.
"Intanto dimmi il tema, così so di cosa si tratta"
"Si tratta di...noi due...più o meno,si" risposi e poi presi un respiro profondo.
"Severus,io sono vergine"
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Light On Truth 3: ɪʟ ʀɪᴛᴏʀɴᴏ ᴅᴇʟʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛÀ
FanficÈ passato un anno da quando è cambiato tutto. Da quando la storia è cambiata ed è finita. Ognuno ha intrapreso la propria strada. Lasciandosi indietro dolori e sofferenze. Oramai tutto è solo un ricordo lontano. Ma se queste strade avessero un pun...