Capitolo 12

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Selene

Continuavo a camminare verso l'uscita mentre Draco correva dietro di me, cercando di fermarmi. Gli occhi iniziarono a bruciarmi e i piedi mi facevano male per via dei tacchi, mi maledissi ancora una volta per aver accettato l'invito a uno stupido ballo elegante, da cui ero scappata a metà serata. «Non seguirmi, Draco. Ho bisogno di stare da sola.» Biascicai.
Camminavo a passo svelto e deciso, nonostante indossassi i tacchi.
«Non ti verrò dietro ancora per molto...»
Mi fermai di botto, girandomi a guardalo. Perse l'equilibrio per una frazione di secondo, rischiando di venirmi addosso, poi si raddrizzò sistemandosi il vestito nero. Risi.
Era una risata amara.
Ne avevo abbastanza del suo comportamento.
Non lo costringevo a stare con me, poteva anche lasciarmi.
Non saresti in grado di vivere senza di lui, mi ricordò il mio subconscio.
Ma ero così arrabbiata che scacciai quel pensiero: non avevo bisogno di Draco. «Ma tu credi che il mondo giri intorno a te?» Alzai la voce.
Una smorfia gli designò il viso, come se gli avessi appena tirato uno schiaffo. «Mi spieghi perché sei così freddo?» Mi guardò senza dire una parola.
Sbuffai, massaggiandomi le tempie.
«Io...» Iniziò a parlare, con la voce tremolante. Quella parola rimase sospesa in aria come le nuvole nel cielo.
«Tu cosa?» Lo incalzai.
«Io non riesco ad esprimere i miei sentimenti. Dovresti saperlo...» Guardò altrove, poi in basso, poi di nuovo me.
«Draco, non ti costringo a dirmi cosa provi. Vorrei solo che ti comportassi come io mi comporto con te: ti dimostro tutto il mio amore, in ogni singolo istante. Tu nemmeno ci provi.»

Il suo viso pareva così puro, gli occhi grigi sembravano fossero pronti a risucchiarmi, i lineamenti erano delicati e, nonostante fosse arrabbiato -o perlomeno irritato-, i muscoli del viso non erano contratti, ma sembrava stanco. «Ci sto provando...» Parlò a bassa voce, quasi non riuscii a sentirlo.
«Lascia stare, Draco.» Mi girai e percorsi il lungo corridoio a passo svelto, senza mai girarmi. Provai ad immaginare il suo sguardo deluso e triste alla vista della persona amata andarsene via. Poi mi ricordai che Draco amava solo sé stesso.
Girai l'angolo e mi diressi verso la torre di astronomia, lasciando indietro Draco e tutto ciò di negativo che mi aveva arrecato.

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Draco

Quando mi voltò le spalle sentii un peso nel petto.
La persona che amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo stava scappando via da me.
In realtà un po' la capivo.
Non riuscivo mai ad esprimere i miei sentimenti.
Non sapeva nemmeno che l'amavo.
Non sapeva che era la prima persona che avessi mai amato in vita mia.
Non sapeva che avrei dato la vita per lei.
Non sapeva niente.
Ed era tutta colpa mia.
La vidi allontanarsi, poi scomparve girando l'angolo.
Ovviamente non volevo se ne andasse. Volevo stringerla fra le braccia e assaporare la sensazione delle sue candide labbra sulle mie. Volevo dirle che avrei fatto qualsiasi cosa per lei, che sarei cambiato per lei e che l'avrei amata fino alla morte. Ma rimasi lì, come se mi avessero incollato i piedi sul pavimento di marmo, senza dire niente. Feci un respiro profondo e mi diressi verso la Sala Comune.
I corridoi erano vuoti, ma si sentiva la musica che proveniva dalla Sala Grande. Effettivamente, era ancora presto, non eravamo arrivati nemmeno a metà serata.
Maledetto ballo.

Quando arrivai, la Sala Comune era quasi vuota.
Blaise, Pansy, Tiger e Goyle erano seduti sui divani verdi davanti al camino.
Quando mi videro fecero dei sorrisetti, come se avessero aspettato me per iniziare. «Guardate un po' chi c'è...» Pansy si alzò dal divano, venendo verso di me. Mi accarezzò la spalla mentre le lanciavo uno sguardo sconcertato.
«Da quando stai con quella troietta non ti fai più vedere. Ci eri mancato.» Biascicò. Blaise fece un sorrisetto.
«Non parlare così di lei.» Ringhiai, a denti stretti.
«E perché? Lo sanno tutti che Blaise se l'è scopata per bene in biblioteca.» Il sangue mi si raggelò nelle vene. Cercai di parlare ma l'immagine di Selene con Blaise mi faceva venire la nausea.
L'ha fatto prima o dopo di me... di noi?
«Che hai detto?» Le parole mi uscirono dalla bocca biascicanti. Le dovetti quasi supplicare per uscire. Mi costrinsi a pensare di aver sentito male.
«Oh dai, non c'è da stupirsi. Blaise voleva scoparsela da molto tempo.»
Cercai di fare dei respiri profondi, ma il petto faceva un male cane.
Avrei voluto prendere Blaise per il colletto della camicia e spaccargli il cranio contro il muro.
«Quando?» Riuscii a dire. La mia voce era troppo tranquilla.
Mi guardavano come se fossi una bomba ad orologeria, tranne Blaise e Pansy, che sembravano molto divertiti.
«Blaise dice che sono cose 'private'.» Disse, mimando le virgolette con le mani. «Comunque prima di te.»
Prima di me.
Non era vergine.
Pansy si sedette di nuovo accanto a Blaise.
Volevo parlare con Selene.
Perché mi aveva mentito? Perché mi aveva fatto credere che fossi stato il primo? Mi amava davvero?
Il mondo mi crollò addosso.
La mia unica speranza di poter diventare una persona buona per lei, era sparita. Credevo che non sarei mai riuscito a stare male per amore, ma mi ricredetti. Avevo il cuore spezzato.. quel cuore che lei aveva cercato di ricostruire pezzo per pezzo.
Le parole di Pansy risuonavano incessantemente nella mia testa, erano pronte a schiacciarmi, a farmi mancare il respiro fino ad uccidermi.

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora