Capitolo 32

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Draco

«bene, credo sia arrivato il momento..» Disse mio padre lanciando un'occhiata complice a Charles, che annuì solennemente prendendo la mano della moglie. Astoria raddrizzò la schiena e si schiarì la voce.
Non davanti a lei.
Nonostante le mie idee di voler sposare Astoria lasciando che Selene si frequentasse con quel damerino da quattro soldi, l'idea di parlare del matrimonio proprio davanti a lei mi faceva sentire davvero una merda. Mi avrebbe odiato a morte, se non lo stesse facendo già. In ogni caso, sapevo che il suo cuore si sarebbe di nuovo lacerato, di questo ne ero sicuro. Mi amava ancora, era abbastanza evidente; odiava ciò che le avevo fatto, il modo in cui l'avevo trattata e avrebbe potuto odiare anche il modo in cui la facevo sentire. Ed era davvero impensabile per me che due persone potessero essere così tanto arrabbiate l'una con l'altra e, allo stesso tempo, così tanto innamorate. Ed era amore, senza alcun tipo di dubbio.
Mio padre poggiò entrambe le mani sul tavolo e spinse la sedia all'indietro. Si alzò scrutando attentamente tutti quanti, come se si stesse assicurando di avere l'attenzione dei presenti. Astoria si mosse sulla sedia, più agitata che mai. Lanciai un'occhiata a Selene che stava guardando mio padre con un'espressione confusa sul viso. Mia madre afferrò la mia mano sotto il tavolo e la strinse forte.
«Charles, Clarissa» Iniziò mio padre, annuendo ai due. «ci conosciamo da molto tempo e sappiamo bene che i nostri ideali sono gli stessi. La dinastia dei purosangue è molto importante, al giorno d'oggi.» Continuò.
Deglutii cercando di mandare giù il groppo in gola.
Guardai la ragazza di fronte a me: sembrava stesse aspettando che mio padre finisse il suo discorso, abbastanza inorridita dalla faccenda dei purosangue. Avrei dovuto alzarmi e impedire a mio padre di continuare a parlare, ma era come se fossi incollato alla sedia. Avevo un brutto sapore in bocca e pensai che avrei potuto vomitare da un momento all'altro.
«i nostri figli si conoscono da anni ormai e sembrano andare molto d'accordo»
Vidi Selene fare una smorfia, come dolorante.
«ebbene, sarei felice se le nostre famiglie si unissero.» Disse mio padre. Astoria curvò di nuovo le spalle, mia madre lasciò andare la mia mano e io feci un respiro profondo. Ci fu un silenzio tombale che sembrò durare un'eternità.
«beh, se Draco vuole impegnarsi nel prendere in sposa mia figlia, suppongo..» A rompere il silenzio fu Clarissa.
Selene, che fino ad allora non aveva emesso nemmeno un suono, si portò la mano alla bocca cercando di coprire un gemito di dolore. Ma la cosa sembrò non importare a nessuno, tranne che a me.
«certo che vuole impegnarsi. Non è vero, figliolo?» Alzai lo sguardo su mio padre che torreggiava su tutti gli altri. Guardai Selene, ancora con la mano tremolante sulla bocca, gli occhi lucidi e il petto che si alzava e abbassava troppo velocemente. Potevo vedere il suo cuore cadere a terra e rompersi, ancora e ancora. E sperai che qualcuno avesse deciso di uccidermi, perché non sarei mai più stato in grado di vederla in quello stato per qualcosa che avevo fatto o detto io.
Annuii silenziosamente e lei chiuse gli occhi, li strizzò sperando che fosse solo un brutto sogno.
Amore mio..

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Selene

Avevo un nodo in gola e il cuore batteva talmente forte che pensai potesse uscire fuori dal petto. Com'è possibile? Draco voleva davvero sposare Astoria? Aveva detto di amarmi.. non era successo tutto soltanto nella mia testa, era impossibile. Lui aveva detto di amarmi e adesso stava praticamente chiedendo la mano di Astoria. E il mio cuore si ruppe di nuovo in miliardi di piccoli pezzi. E avevo pensato che non avrei più provato quella stessa sensazione, ma con Draco era davvero impossibile. Lui riusciva sempre a rompere tutta me stessa, ogni singola parte di me, non si limitava certo al cuore. Avrebbe potuto distruggere anche le mie ossa, se lo avesse voluto. E lo voleva, non c'era altra spiegazione.
«bene, allora» Il signor Greengrass si alzò sbattendo le mani l'una contro l'altra e sfregandole, come se avesse aspettato quel momento da troppo tempo. Si posizionò tra Draco e Astoria, ancora seduti rigidamente, schiena dritta e mani conserte sotto il tavolo. «complimenti, miei cari ragazzi.» Disse, appoggiando le mani sulle spalle dei giovani che si scambiarono un'occhiata furtiva.
Era troppo.
Davvero troppo.
L'idea che l'amore della mia vita potesse sposare un'altra ragazza mi faceva sentire così piccola e priva di qualsiasi significato. Magnus parve percepire il mio stato d'animo e si avvicinò al mio orecchio. Draco alzò di scatto lo sguardo e si accigliò quando vide Magnus così vicino al mio viso. Mi sistemai i capelli dietro le orecchie deglutendo a fatica.
«tutto bene?» Sussurrò Magnus.
Mi limitai ad annuire, senza mai distogliere lo sguardo da Draco. I suoi occhi erano pieni di odio, la sua postura più rigida e la mascella serrata.
«puoi.. puoi portarmi via da qua?» Mormorai, voltandomi verso Magnus. Lui corrucciò la fronte, non capendo a pieno, e parve pensarci per qualche istante valutando tutte le opzioni. «certo, vieni.» Disse alla fine, porgendomi la mano.
Nel frattempo, intorno a noi, si era creato un gran caos: adesso Sirius stava parlando in un angolo silenzioso della stanza con Narcissa, sembrava stessero discutendo o qualcosa del genere; i signori Greengrass stavano accarezzando i capelli, marroni e non troppo lunghi, della loro adorata figlia continuando a ripetere quanto fossero felici per il suo imminente matrimonio, stavano cercando di trascinare Draco nella conversazione ma sembrava perso, come se non riuscisse più a pensare o a connettere la bocca al cervello. Gli elfi domestici stavano facendo levitare dei piatti pieni di dolci sulle nostre teste e si udì una leggera musica provenire dal giradischi posto nel grande salotto.
Afferrai la mano di Magnus, volevo davvero andare via, vedere tutti così felici per il suo matrimonio era davvero il colmo. Non avrei potuto sopportare un minuto in più.
Magnus si alzò spostando la sedia all'indietro e feci lo stesso, lo seguii verso l'uscita ripetendomi mentalmente di rimanere calma e fare dei respiri lunghi e profondi. Avrei dovuto immaginare che per lui non fossi nulla di particolarmente importante. Insomma, era o no il ragazzo che mi aveva usata per fare un dispetto alla sua ex? Era stato lui a giocare con i miei sentimenti, no? Ed era stato sempre lui a credere che lo avessi tradito con Blaise. La verità era che lui non mi meritava. Avrebbe potuto meritare Astoria, forse -non che la conoscessi bene. Ma, sicuramente, non meritava me.
Quando uscimmo dalla villa, l'aria fredda colpì il mio viso e un brivido percorse la mia spina dorsale, come una scarica elettrica.
«sicura di stare bene?» Chiese Magnus, sembrava più preoccupato di quanto dovesse essere davvero. Stavo bene.. insomma, Draco aveva fatto una scelta. Allora qual era il punto?
«Selene» La voce di Draco mi riportò al presente. Io e Magnus ci voltammo di scatto, era in piedi sulla soglia del grande portone, i pugni serrati lungo i fianchi e la bocca accartocciata. Mi avvicinai a Magnus e pensai di nascondermi dietro di lui, ma sarei sembrata una codarda, quindi mi limitai ad afferrare di nuovo la sua mano e ad intrecciare le nostre dita.
«Magnus, portami via da qui.» Dissi, senza mai staccare gli occhi da Draco, che adesso stava avanzando verso di noi con passo spedito. Che voleva fare esattamente? E cosa si aspettava che facessi? Voleva per caso che io mi congratulassi con lui e Astoria? Voleva che fossi felice per lui e robe simili?
Avrei voluto davvero lasciare la mano di Magnus, raggiungere Draco e tirargli uno schiaffo così forte da stordirlo per almeno un minuto o giù di lì.
«dobbiamo parlare.» Disse Draco, la sua voce estremamente ferma e densa. Parlare? Di cosa? Cos'altro aveva da dirmi?
Risi istericamente e lasciai la mano di Magnus. «noi due non abbiamo nient'altro da dirci.» Dissi, la mia voce così fredda che quasi rabbrividii.
«che succede?» Magnus fece un passo verso di me, sfiorando il mio braccio. Mi girai a guardarlo, gli occhi saettavano tra me e il ragazzo dai capelli platino, confuso e amareggiato.
«non toccarla!» Scattò Draco.
Lo fulminai con lo sguardo. «come osi..» Avanzai di un passo, puntandogli un dito contro. «tu.. sei un fottuto bastardo, Malfoy!» Sbottai, continuando ad avanzare minacciosamente.

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora