Capitolo 37

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Draco

Ero tornato in stanza non appena la conversazione -sempre se si potesse chiamare così- era finita. Lei credeva ancora in noi, lo aveva detto. Come avrei dovuto dirle che non ci sarebbe stato più nessun noi? Non avrei permesso che quel lurido verme di mio padre le facesse del male. Se sposare Astoria era quello che avrei dovuto fare, allora bene. Tutto, purché lei fosse al sicuro.
Stavo camminando su e giù per la stanza buia, massaggiandomi il mento, poi le tempie. Ero stanco e volevo il pudding. Lo volevo davvero tanto.
Il mio stomaco brontolò ed emisi un sospiro nervoso. Avrei dovuto spogliarmi e infilarmi a letto, ma qualcuno bussò alla porta. La speranza di vederla sulla soglia si presentò come una vecchia amica ma rimandai giù quell'idea, l'avevo delusa e non sarebbe più tornata. Aprii la porta e, come immaginavo, sulla soglia c'era Blaise. Cercai di non mostrargli troppo il mio dispiacere.
«ciao, posso entrare?» Chiese.
Aprii un altro po' la porta e gli feci cenno di entrare.
«non sei più tornato a cena. Credevo avessi detto di voler mangiare il pudding, come prima cosa.» Disse, con un sorrisetto. Chiusi la porta e alzai gli occhi al cielo. Era ritornato il coglione di sempre.
«lo mangerò domani a colazione.» Risposi, voltandomi a guardarlo. Aveva le mani affondate nelle tasche e un'espressione divertita sul volto.
«l'hai trovata alla fine? Selene intendo.» Disse, esaminando i libri sparsi sulla scrivania. Prese quello di Pozioni Avanzate e fece una smorfia di disgusto. Blaise odiava pozioni più di qualsiasi altra materia, ma era maledettamente bravo, l'idiota. Annuii.
«credevo che vi sareste messi di nuovo insieme.» Disse, lanciandomi un'occhiata per capire se avesse potuto andare avanti con il discorso oppure fermarsi lì. Io rimasi in silenzio e scrollai le spalle.
«vuoi dirmi cosa succede? Odio tutto questo mistero, Malfoy.» Scattò, alla fine.
«io e Astoria ci sposeremo.» Dissi, tutto d'un fiato.
Vidi i suoi occhi diventare più grandi di qualche millimetro, poi scosse la testa. Alla fine, si appoggiò allo schienale della poltrona e borbottò qualcosa di incomprensibile. «a che cazzo di gioco stai giocando?» La sua voce era più alta adesso. Alzò la testa e i suoi occhi incontrarono i miei. Un lampo di rabbia gli balenò sul volto e si accigliò notevolmente.
«credi che io voglia sposarla?» Dissi, avanzando di un passo. Lui si drizzò sul posto, sistemando la giacca del vestito.
«che cosa significa?» Chiese, un'espressione confusa sul viso cupo e torvo.
«significa che non ho scelta! Mio padre la ucciderà, se non sposo Astoria.» Stavo praticamente urlando, ma non importava. Dirlo a Blaise era stata una liberazione, come se un palloncino che fino ad allora era stato incastrato fra i polmoni si fosse finalmente sgonfiato.
«aspetta, cosa?»
«mi hai sentito, Zabini. Selene non può stare con me, di mezzo c'è la sua vita.» Faceva caldo. Mi tolsi la giaccia, buttandola bruscamente sul letto. Maledetta eleganza.
«stai decidendo per lei.» Disse Blaise, dopo alcuni secondi in totale silenzio.
«come hai detto?» Alzai lo sguardo di scatto, mentre alzavo le maniche della camicia, scoprendo la pelle chiara.
«ho detto che stai decidendo per lei.» Disse, ancora una volta. Ma che cazzo significava? Non c'era niente da decidere. Erano i fottuti fatti. «lei lo sa almeno?» Continuò.
Abbassai la testa e continuai ad alzare le maniche della camicia bianca. «certo che no. Non cambi mai, Draco.»
Alzai di nuovo la testa a questo. «ma che cazzo dovrei fare, eh?» Urlai, avvicinandomi a lui. Eravamo a pochi centimetri di distanza e avrei voluto davvero prenderlo per il bavero della camicia e tiragli una raffica di pugni. Perché riuscivano sempre a giudicarmi? Tutti quanti.
«non puoi tenerle nascosto una cosa del genere! Lascia decidere a lei se sia il caso di mettere la sua vita in pericolo per te o meno!» Sbraitò, agitando le braccia come un pazzo.
«ma ti senti quando parli? Quella ragazza-»
«quella ragazza è abbastanza matura da poter decidere per se stessa.» Mi interruppe, bruscamente. Io deglutii e mi ricomposi, allontanandomi da lui. Non pensavo avesse ragione, non su tutto almeno. Cos'avrei dovuto dirle? Sapevo già quale sarebbe stata la sua scelta: lei mi amava e avrebbe messo a rischio la sua stessa vita per me e per il nostro amore. Lei non era codarda come me, avrebbe scelto l'amore, avrebbe scelto me.
«sei così intelligente per certe cose quanto idiota per altre.» Mi punzecchiò Blaise.
«non posso perderla, non me lo perdonerei mai.» Credevo che il mio viso esprimesse tutto il dolore e l'angoscia che una persona sarebbe mai riuscita a provare, perché Blaise mi stava guardando come se fossi uno cucciolo abbandonato, ed era frustrante, davvero. «lo so, amico. Ma lei deve sapere.»
Annuii, sapendo che non glielo avrei detto comunque. Non potevo rischiare.
«bene. Vado nella mia stanza.» Disse.
E io mi rilassai, avevo bisogno di rimanere da solo.
«ci vediamo domani.»
Grugnii in risposta e Blaise uscì dalla stanza.
Emisi un sospiro di sollievo mentre le spalle si rilassavano e i tendini smettevano di tirare come elastici. Ero così stanco e, per la seconda volta in quella settimana, mi ritrovai a desiderare una vita senza magia, senza guerra, senza matrimoni imposti e senza mio padre. Se io e Selene ci fossimo conosciuti in modo diverso, come due semplici babbani, le cose sarebbero andate per il meglio. Non ci saremmo dovuti preoccupare per la guerra, o per qualsiasi altra cosa che riguardasse il mondo magico. Il punto era che avevamo sprecato così tanti anni, considerandoci solo amici e nient'altro. Avrei fatto qualsiasi cosa per ritornare indietro nel tempo e rivivere quei giorni, quando andava tutto bene e nemmeno lo sapevamo. Era una cosa che avrei imparato con il passare degli anni, comunque.
Mi spogliai, rimanendo con i boxer, e mi buttai sul letto, non importava quanto la mia stanza fosse in disordine -l'avrei sistemata l'indomani, se ne avessi avuto voglia. Adesso il mio unico pensiero era lei. Avrei voluto così tanto dirle tutto, ma non potevo. Lei meritava di essere felice, e non lo sarebbe mai stata con me. Così, mentre cercavo di mandare giù l'idea di andare nel dormitorio femminile e pregarla di dormire con me, chiusi gli occhi e mi abbandonai al sonno.

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora