Capitolo 34

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Selene

2 Gennaio 1998

Non avrei mai, mai perdonato Draco Malfoy.
Fu una decisione che presi quasi nell'istante in cui mi svegliai per la quinta volta la notte prima di tornare ad Hogwarts. Ma comunque, era ormai mattina e non c'era nient'altro che avrei dovuto fare, se non alzarmi e iniziare a prepararmi per la partenza. Avevo deciso che sarebbe stato semplice, ad Hogwarts, mantenere le distanze. Certo, non mi sarei chiusa in stanza o cose del genere, ma avevo intenzione di evitare la Sala Comune e la Sala Grande -se fosse stato necessario. Avrei potuto svegliarmi presto la mattina e vagare per i corridoi, o arrivare a piedi fino alle serre. Durante le lezioni avrei trovato un posto lontano da Draco e se qualcosa fosse andato storto, avrei potuto fingere di stare male e andare dritta in infermeria. Dopo le lezioni avevo intenzione di andare in biblioteca -con la scusa dei NEWT e tutto il resto forse avrei potuto convincere Madama Pince a farmi rimanere alcuni minuti in più. Dopodiché, sarei tornata nella Sala Comune appena qualche minuto dopo il coprifuoco (conoscevo uno dei prefetti, avrei potuto utilizzare la scusa dei NEWT anche con lui). Non ero sicura di come avrei fatto ad andare nella mia stanza senza che Draco mi seguisse, avevamo testato che i ragazzi potevano entrare nei dormitori femminili al sesto anno, per puro gioco (sapevamo che un ragazzo Corvonero aveva tentato, ma le scale erano diventate presto uno scivolo e rischiò quasi di spaccarsi il naso). In ogni caso, avevano trovato un incantesimo che prevedeva qualche tipologia strana di levitazione, non che mi fossi informata più del dovuto, ero semplicemente stupita del fatto che fossero arrivati ad una soluzione per accedervi. "Qualsiasi cosa per entrare in quei dannati dormitori.", aveva detto un ragazzo del settimo anno.
In ogni caso, avrei potuto cercare un incantesimo di blocco efficace per la porta della mia stanza, ma avrei dovuto chiedere a Pansy -dopotutto, anche lei dormiva lì e non mi sembrava corretto agire senza chiedere una sua opinione a riguardo. Non sarebbe stato facile evitare Draco per il resto del semestre, ma ci avrei provato almeno. Speravo solo di non vederlo con Astoria in dimostrazioni d'affetto per i corridoi o nella Sala Comune, a quel punto non avrei risposto delle mie azioni.
Oggi, 2 gennaio, sarei tornata ad Hogwarts, ma la verità era che avrei preferito di gran lunga rimanere a casa. Avevo preparato il baule la notte prima, rimuginando su quanto successo a Malfoy Manor. Non avevo nemmeno pianto, a dire il vero, avevo soltanto pensato e ripensato. La stazione di King's Cross era stracolma di gente che andava e veniva con valigie in mano e si affrettava a salire sui treni prima che chiudessero le porte. Avanzai a grandi passi verso il muro tra il binario 9 e il binario 10. Feci un respiro lungo e profondo e strinsi il manico del baule fino ad avere le nocche bianche. Ignorai la sensazione di nausea e avanzai, senza indugiare, direttamente attraverso la barriera, irrompendo sul binario 9¾. Ero in ritardo, quindi la piattaforma era già quasi vuota, con solo gli ultimi genitori dei primi anni in lacrime che si affrettavano ad abbracciare i loro figli. Avevo convinto mia madre a non venire, non sarebbe servito. Ci eravamo salutate a casa, poi mi ero materializzata appena fuori la stazione. Guardai intorno, assicurandomi che non ci fosse Draco, o Pansy, o Blaise.. o Astoria. Sembrava che fossero già sul treno, quindi salii a bordo, spingendomi bruscamente oltre gli altri studenti. Mi infilai nell'unico scompartimento vuoto che riuscii a trovare e mi sedetti sul sedile, respirando profondamente per alcuni minuti, cercando di riportare il mio battito sotto controllo. Alla fine, con le mani tremanti, poggiai il baule accanto a me sul sedile e mi girai a guardare fuori dalla finestra. Ma quella pace non era destinata a durare.
«Selene?» La porta si aprì e la testa di Pansy sporse da essa. La guardai per un istante, poi mi girai a guardare fuori mentre il treno lasciava lentamente la stazione. Lei entrò comunque e si sedette davanti a me, le mani che si contorcevano e la testa bassa.
«come stai?» Chiese, la sua voce estremamente bassa e strozzata. Mi girai a guardarla e lei alzò la testa, incontrando i miei occhi.
«cosa vuoi, Pansy?»
Lei si irrigidì sul sedile e raddrizzò la schiena. «io.. volevo chiederti scusa e dirti che mi dispiace infinitamente.» I suoi occhi adesso erano lucidi, sembrava mi stesse pregando di perdonarla. «quando sei tornata a casa, ho parlato con Draco-»
«non pronunciare quel nome.» Sbottai velocemente. Lei aprì la bocca un po' di volte, poi sospirò, come esausta. «bene. Abbiamo parlato, comunque. Lui ti ama davvero.»
Feci un sorrisetto e scossi la testa. «ed è per questo che ha chiesto la mano di Astoria, immagino.» Dissi, con voce ferma. Lei sussultò e si guardò intorno, un'espressione sorpresa e confusa sul viso.
«mi ama davvero e quindi ha deciso di sposare Astoria.» Continuai.
Lei parve non capire e corrucciò la fronte. «io non..» Iniziò, ma sembrò non trovare le parole giuste, probabilmente perché non c'erano. Quindi nemmeno lei sapeva del matrimonio?
«Pansy, se hai finito, potresti andare via? Voglio stare da sola.» Mi affrettai a dire.
Lei mi guardò. «ascolta, so che potrò sembrarti fuori di testa, ma posso assicurarti che Draco ti ama.»
Sussultai a quel nome. Mi ricomposi subito dopo e deglutii cercando di mandare giù il nodo alla gola.
«quando sei andata via, mi sono precipitata da lui perché... beh, credevo che avremmo potuto riprendere a divertirci, sai. Ma lui era sconvolto.» Abbassò lo sguardo, come se stesse ricordando gli avvenimenti di qualche giorno prima. Scosse la testa e la vidi strizzare gli occhi, come se stesse trattenendo le lacrime. Io non dissi nulla, avevo intenzione di ascoltare ciò che aveva da dire ed esaminare ogni cosa con estrema precisione più tardi. Nessuno sapeva del matrimonio, il che era strano. Questo mi portava a pensare che forse Draco non voleva sposarsi davvero. Oppure aveva preso in giro tutti quanti.
«credimi, era a pezzi.. e solo in quel momento capii quanto fosse innamorato di te.» Alzò di nuovo lo sguardo e incontrò -per la seconda volta- i miei occhi.
«si beh, a quanto pare è andato avanti.» Scrollai le spalle.
Pansy emise un sospiro e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «c'è qualcosa che non va, in tutta questa faccenda del matrimonio.» Disse, con assoluta fermezza, come se fosse abbastanza sicura da poterlo giurare.
«no, non credo.» Risposi. Lei spostò lo sguardo verso il finestrino e io feci lo stesso.
«in ogni caso, ti ringrazio.» Dissi, dopo minuti di silenzio assoluto. Mi girai a guardarla e lei spostò di scatto lo sguardo su di me. «per cosa?» Chiese, con cautela. Sembrava scettica, non molto sicura di aver capito bene ciò che le avevo appena detto.
«sai, per esserti scusata e avermi spiegato.» Dissi, alzando le spalle.
«era il minimo.» Rispose, facendo un delicato sorriso, appena percettibile. Sorrisi di rimando, rassicurandola un po'.
Bene. Dissi tra me e me. Una persona in meno da evitare.
«credi che... insomma, credi che potrai mai perdonarmi?»
«l'ho già fatto.» Dissi. Ed era vero. Pansy era stata estremamente gentile nel chiedermi scusa e spiegarmi cosa fosse successo dopo. Non sapevo ancora se crederle effettivamente, visto gli ultimi avvenimenti, ma sembrava così sicura mentre parlava dei sentimenti di Draco nei miei confronti. Per qualche motivo, la conversazione con Pansy mi tranquillizzò un po' e mi rilassai notevolmente. Ma adesso c'era qualcos'altro che mi tormentava: Draco voleva sposarsi davvero o era un matrimonio combinato? Se fosse stato combinato, mi dissi, me lo avrebbe detto, no? Non ricordavo nemmeno se avesse provato a spiegarmi, ero così dannatamente arrabbiata.
«credi che dovrei parlare con lui?» Chiesi, ad un tratto. Pansy non si era mossa dal suo posto, a quanto pare aveva intenzione di restare nel mio stesso scompartimento fino all'arrivo ad Hogwarts, il che sarebbe stato un problema prima, ma ora che avevamo risolto sentivo di poter passare del tempo con lei. Mi augurai che fosse davvero cambiata mentre si stringeva nella spalle.
«dovresti, si. Meriti delle spiegazioni.» Disse.
Lanciai un'occhiata fuori dal finestrino, stavamo appena lasciando una foresta e adesso si iniziavano a vedere grandi distese di grano. «suppongo.» Fu l'unica cosa che riuscii a dire, prima di prendere una delle decisioni più avventate di tutta la mia vita.

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora