Capitolo 31

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Draco

Quando mi girai, vidi Magnus Black in piedi, allampanato e con un completo nero -maledetto copione, abbi un po' di originalità almeno. Spostai lo sguardo e il calice cadde a terra, rompendosi in piccoli pezzi di cristallo.
Lei era lì.
Ed era maledettamente bella.
Tutte le mie barriere (che avevo cercato di ricostruire negli ultimi quattro giorni) caddero, si disintegrarono intorno a me. Sentii il cuore lacerarsi, di nuovo. Ed era una sensazione così familiare ormai che quasi non ci feci molto caso.
Ma cazzo.
Lei era davvero lì, il viso paonazzo e gli occhi sgranati. Sembrava potesse svenire da un momento all'altro; e io sarei stato lì a sorreggerla, se ce ne fosse stato bisogno. Ma sembrava che lei si stesse aggrappando a qualcun altro adesso. Stava stringendo il braccio di Magnus come se fosse il suo unico appiglio.
Astoria si era allontanata, facendo attenzione a non calpestare i pezzi di cristallo.
«Draco..» Mormorò la ragazza dal vestito argentato. Vidi Selene guardarla e si aggrappò ancora di più a Magnus, come se sentisse di poter cadere a terra da un momento all'altro, e forse era proprio così.
Cazzo, no.
«Magnus, non ci presenti la tua nuova ragazza?» Disse mio padre.
Fottuto bastardo, come se non sapessi già chi sia.
Avrei voluto prenderla per mano e portarla lontana da tutti. Avrei voluto spiegarle, dirle che io avrei amato solo lei. Solo lei.
«oh, lei non..» Iniziò Magnus, ma Selene sembrò riprendersi dallo shock e guardò mio padre.
«sono Selene.» Disse, la voce tremendamente ferma e costante. Deglutii forte mentre alcuni elfi domestici raccoglievano i pezzi di cristallo per terra, facendoli levitare fino alle cucine. Astoria toccò il mio braccio scuotendomi leggermente.
«stai bene?» Mormorò.
Annuii, senza mai staccare gli occhi dalla ragazza che adesso si stava sedendo accanto a Magnus.
Stavano insieme? Lo aveva fatto di proposito? Sapeva che fossi tornato a Malfoy Manor? Ma come poteva saperlo? Era scioccata quanto me, era ovvio che non lo sapesse.
Mia madre entrò nella sala da pranzo accompagnata da Sirius, avevo sempre pensato che fosse un po' strambo quel tipo, ma era dannatamente simpatico. L'uomo dai capelli lunghi salutò tutti, facendo il baciamano a Clarissa, Astoria e infine anche a Selene. Poi diede una pacca sulla spalla a suo figlio. Sembrava non sapere che avrebbe portato una ragazza.
Per Salazar, pensai, e se stessero davvero insieme?
Scacciai quel pensiero e presi posto al tavolo: mio padre era a capotavola (come sempre), alla sua destra mia madre, io, Astoria, Charles e Clarissa; dall'altra parte del tavolo, invece, Sirius, Selene, Magnus e Bellatrix.
E ovviamente, lei era proprio davanti a me.
Che cazzo.
Gli elfi domestici fecero levitare sulle nostre teste dei piatti ricchi di cibo, posandoli delicatamente sul grande tavolo. Piatti pieni di pollo arrosto con patate, roast beef, salsicce e stufati ingombravano l'intero tavolo e tutti iniziarono a mangiare felicemente. Tranne lei, che continuava a lanciarmi occhiate mentre Magnus le consigliava vari piatti da mangiare -o semplicemente assaggiare. Avrei voluto alzarmi, prenderlo per il bavero e strattonarlo via da lei. Come osava starle così vicino? Avrei voluto prenderlo a pugni, davvero.
Invece restai al mio posto, la schiena dritta mentre schiacciavo una patata con la forchetta, riducendola praticamente in un purè. Astoria non sembrava più rilassata, la postura rigida e i movimenti meccanici, come se sapesse esattamente cosa fare e cosa no.
Magnus, invece, sembrava più rilassato di tutti quanti messi insieme e continuava ad offrire del cibo alla ragazza accanto.
Maledetto idiota.
Mia madre appoggiò una mano sulla mia gamba, sotto il tavolo. Sapeva che le cose sarebbero precipitate da un momento all'altro e sapeva anche che lei era lì e che mi avrebbe odiato a morte non appena avesse sentito parlare del matrimonio.

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Selene

«stai bene?» Sussurrò Magnus al mio orecchio. Vidi Draco, proprio davanti a me, irrigidirsi e stringersi nelle spalle. Avrei voluto alzarmi e prenderlo a schiaffi. Perché era con Astoria? Perché c'era tutta la famiglia Greengrass? Dio, la testa mi scoppiava e mi maledissi almeno una ventina di volte per aver deciso di accompagnare Magnus a quella stupida cena. Avrei dovuto immaginare che Draco avrebbe cambiato idea, non riusciva mai ad essere coerente con le sue decisioni. Mi sentivo così stupida per non aver preso in considerazione l'idea che lui potesse essere lì, dopotutto era casa sua, non avrebbe dovuto nemmeno informare del suo arrivo.
«si, sto bene.» Mormorai. Finalmente afferrai la forchetta d'argento e presi una salsiccia, la tagliai in piccoli pezzi, tanto per perdere tempo, e ne portai alla bocca solo un pezzetto. Sentivo addosso gli occhi di Draco e, pur non guardandolo, avevo l'impressione che fosse più sferzante del solito. Continuai a mangiare lentamente, non che avessi davvero fame, ma non volevo sembrare troppo ineducata. La situazione è già abbastanza complicata, mi dissi.
Lanciai un'occhiata ad Astoria, seduta accanto a Draco, stava ridendo per una delle tante battute fatte dal padre. Poi guardai Draco, e non mi sorpresi quando scoprii che anche lui lo stesse facendo. I suoi occhi grigi erano limpidi e luccicanti. Gli ultimi giorni erano stati davvero strazianti e mi era mancato così tanto che avrei voluto baciarlo -abbracciarlo, perlomeno. Sentire il suo profumo, il suo tocco sulla mia pelle. Il punto era, però, che lui mi aveva spezzato il cuore. E fino ad allora avevo continuato a ripetermi che non gli avrei permesso di farlo un'altra volta.
Mai. Mai più.
Decisi di sorreggere il suo sguardo e così feci, lui sembrò non capire ma non abbassò la testa, anzi. Continuammo così per qualche minuto, almeno fino a quando Magnus non appoggiò un braccio sulle mia spalle. Draco serrò la mascella e lasciò cadere la forchetta sul piatto guadagnandosi un'occhiataccia da suo padre.
Quando tutti ebbero finito di mangiare (inclusa io), Lucius fece suonare una specie di campanellina e gli elfi domestici entrarono nella sala da pranzo nel giro di pochi secondi. Fecero levitare i piatti sporchi e quelli ancora pieni di avanzi e scomparvero verso le cucine.
«i dolci arriveranno fra pochi minuti.» Disse Narcissa, con un sorriso gentile sulle labbra.
Mi schiarii la voce e spostai la sedia all'indietro. «perdonatemi, dovrei andare alla toilette.» Dissi.
«oh ma certo, cara. Ricordi la strada?» Chiese Narcissa.
Annuii cercando di fare un sorriso, che uscì più come una smorfia. Lanciai un'altra occhiata a Draco prima di alzarmi e uscire dalla sala da pranzo. La testa continuava a pulsare mentre attraversavo il lungo corridoio sotto gli sguardi imponenti dei maghi raffigurati nei quadri. Stavano bisbigliando tra loro, il che era davvero fastidioso.
Mi dovetti fermare a metà strada, quando vidi il pavimento distorcersi e sentii le gambe diventare molli. Per un istante, la paura di cadere per terra mi invase. Era come se le pareti si stessero restringendo e mi mancò l'aria. Misi una mano sul petto e premetti forte -non per un motivo in particolare, pensavo solo che potesse aiutare.
«che succede?» La sua voce inondò il corridoio illuminato solo da una piccola applique.
Mi appoggiai al muro e feci dei respiri lunghi e profondi mentre lui si avvicinava a me con cautela, come se potessi esplodere da un momento all'altro.
«sto bene.» Mentii. Ma sembrava davvero che il respiro si stesse regolarizzando adesso.
Lui si avvicinò un altro po'.
«non.. non avvicinarti.» Scattai, fulminandolo con lo sguardo. Draco alzò le mani e si ritrasse un po', facendo un passo indietro.
Bene. Mi dissi, sarà così d'ora in poi.
«sicura di stare bene?» Chiese, ancora.
Oh, andiamo Draco. Non vorrai farmi credere che ti importi davvero qualcosa di me?
«vattene via.» Sibilai e mi scostai dal muro riprendendo fiato.
«che ci fai tu qui?» Chiese lui, imperterrito.
Sbuffai e portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Draco non-» Iniziai.
«chi è quello stronzo?» Scattò. Non riusciva più a trattenersi. Voleva chiederlo da tutta la sera, ne ero sicura. Avrei voluto rispondere che Magnus fosse tutto ciò che lui non sarebbe mai potuto essere, nemmeno lontanamente. Ma non riuscii a farlo. Magnus non sarebbe mai stato Draco. Non per me, almeno.
«Magnus.» Risposi soltanto, punzecchiandolo.
Lui sbuffò passandosi una mano fra i capelli.
Sembrava stanco, quasi esasperato. Aprì la bocca, come per dire qualcosa, poi la richiuse e mise due dita fra il colletto (davvero troppo stretto) e la pelle del suo collo. Tirò un po', come se avesse bisogno di prendere aria. Osservai il suo pomo d'Adamo scendere, piegai la testa di lato e avrei giurato di aver visto i suoi movimenti andare a rallentatore.
Impossibile.
Scossi la testa, come per riportarmi alla realtà.
Si guardò intorno, poi posò lo sguardo su di me.
«si, so chi è. Voglio dire.. perché sei qui con lui?» Disse, a bassa voce. Lanciò altre occhiate furtive intorno, assicurandosi che fossimo soli e che nessuno ci stesse ascoltando.
«ti importa?» Dissi, incrociando le braccia al petto e alzando le sopracciglia.
Lui rise istericamente e si massaggiò le tempie. «ma che domanda è?» Disse, a denti stretti.
Io scrollai le spalle e feci una smorfia.
Come avrei dovuto rispondergli? Valutai le varie opzioni: avrei potuto dire che Magnus fosse il mio ragazzo, ma pensai che prima o poi la verità sarebbe saltata fuori e avrei fatto la figura della scema; forse avrei potuto dire semplicemente la verità, ma a che prezzo? Volevo che Draco sapesse di non avere alcun controllo su di me, anche se non era la verità. E poi con che diritto mi faceva la predica, comunque? Lui era con Astoria e in ogni caso non stavamo più insieme.
«mi spieghi perché sei qui? Con lui?» Serrò la mascella, era da così tanto tempo che non lo vedevo arrabbiato che quasi mi assalì la nostalgia.
«e tu spiegami quale sarebbe il tuo problema se io e Magnus uscissimo-»
«mi stai dicendo che vi vedete?» Mi interruppe, sferzante, avanzando verso di me. I suoi occhi più ardenti che mai, la mascella ancora contratta e i pugni serrati lungo i fianchi.
«dio, sei così esasperante.» Sbuffai e feci per andarmene ma, con una velocità fatta di pochi gesti, Draco riuscì a prendermi per il polso e a tirarmi indietro. «lasciami.» Sibilai.
Lui scosse la testa e si avvicinò ancora un po'. «rispondi alla mia domanda. Tu e Magnus vi vedete?» Chiese, ancora. Era davvero irritante.
Avrei voluto materializzarmi a casa, ma sarei sembrata solo una codarda che scappa dai problemi, quindi mi limitai a sostenere il suo sguardo, senza batter ciglio. «e tu e Astoria?» Ribattei, dopo istanti di assoluto silenzio.
«è complicato.» Disse, abbassando lo sguardo.
Ma che cazzo significa "è complicato", avrei voluto urlare.
«Draco..» Mormorai, avvicinandomi a lui.
Adesso il suo viso era a pochi centimetri dal mio e potevo sentire di nuovo il suo profumo invadermi le narici. Ed era così maledettamente bello sentire il suo corpo accanto al mio, ma faceva altrettanto male.

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Draco

«Draco..» Mormorò, avvicinandosi a me. Adesso il suo viso era a pochi centimetri dal mio e potevo sentire il suo respiro caldo sul collo. Mi era mancata così tanto. Il cuore prese a battermi all'impazzata, il respiro mi si fermò in gola, rimasto sospeso, incerto su cosa fare. Avrei voluto supplicarla di baciarmi, avrei voluto davvero farlo.
«ti odio con tutto il mio cuore.» Sussurrò.
E sembrò che il pavimento fosse crollato sotto i miei piedi, come se qualcuno mi avesse risvegliato da dei sogni allucinogeni. La vidi scostarsi bruscamente e svanire verso la fine del lungo corridoio buio. Emisi un sospiro e mi chiesi se fosse davvero il caso di ritornare nella sala da pranzo. Forse avrei dovuto semplicemente fingere di sentirmi poco bene, a quel punto sarei potuto tornare in stanza. Ma mio padre non me l'avrebbe mai perdonato, quindi mi costrinsi a ritornare e a sedermi al mio posto. Selene stava parlando vivacemente con Magnus e sembrava non badare a me. La cosa mi dava fastidio, si, ma mi feriva prima di tutto. Sembrava non le importasse di me e le sue parole echeggiavano nella mia testa incessantemente. Mi odiava davvero? Certo che mi odiava, cos'altro avrei dovuto aspettarmi?
Bene, allora.
Io sposerò Astoria e lei continuerà ad uscire con Magnus, se è questo quello che vuole veramente.

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spazio autrice.

ehii, come state? questo capitolo è un po' più corto rispetto ai precedenti, ma spero voi capiate che sto cercando di dividerli in modo da dargli un senso.
grazie per il supporto,
vi abbraccio forte,
marika <3

ps. scusate per l'attesa

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora