Capitolo 22

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Selene

«Vuoi rimanere per pranzo?» Gli chiesi, ad un certo punto.
Lui sembrò non aspettarsi quella domanda.
Ma ci avevo pensato bene prima di chiederglielo. Insomma, avevamo ancora un mucchio di cose da raccontarci ed ero davvero felice di poter passare un pomeriggio in compagnia di un mio caro amico d'infanzia.
Lui parve pensarci un po', poi annuì, ancora titubante. Sorrisi e mi alzai dal tavolo.
«Posso cucinarti qualcosa io?» Chiese. Quasi sussultai, nessuno aveva mai cucinato per me prima d'allora, a parte mia madre ovviamente. Inclinai la testa di lato e corrucciai la fronte.
«Se proprio insisti...» Dissi, alzano le spalle.
Si alzò dal tavolo, spostando la sedia all'indietro. Si sfilò la giaccia in pelle nera, la appoggiò delicatamente allo schienale della sedia e andò verso i fornelli. Mi appoggiai con i gomiti sul bancone e lo guardai mentre trafficava tra i cassetti della mia cucina.
Draco aveva mai pensato di prepararmi il pranzo?
Sarebbe così bello se vivessimo insieme...
No, non sarebbe bello.
Sarebbe un disastro.

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Draco

Pansy era seduta sul mio letto, le gambe incrociate mentre si mangiucchiava le unghie. Aveva slegato i capelli, successivamente li aveva raccolti di nuovo in una coda un po' più precisa, almeno non aveva più ciocche arricciate fuori posto. «E se andassi da lei? Potresti partire domani.» Disse, dopo minuti di silenzio.
Scossi la testa. «No, non mi permetterebbe di rimanere, farei un viaggio a vuoto, nel migliore dei casi.»
Pansy annuì e riprese a mangiucchiarsi le unghie. «Allora credo che dovresti aspettarla... non ci sono altre soluzioni.» Dichiarò, sembrando sfinita. Mi buttai sulla poltrona in pelle nera, esasperato. Io e Pansy avevamo parlato molto e le avevo detto che avrei fatto qualsiasi cosa per Selene, così iniziò ad elencarmi tutti i gesti romantici che, di solito, piacciono alle ragazze. Inutile dire che non avevamo trovato nulla di decente. Secondo Pansy avrei dovuto mandarle le lettere, ma erano parole talmente stupide che mi avrebbe riso in faccia. Ad un certo punto aveva anche suggerito di materializzarmi a casa sua di punto in bianco; "sorpresa" l'aveva chiamata. A me sembrava più un abuso di domicilio. In ogni caso, mi avrebbe cacciato in meno di due secondi. «Che intendi fare, Draco? Vuoi rimanere in questa stanza con le mani in mano?»
La guardai, sembrava davvero molto presa dal discorso.
Aveva ragione, non potevo permettermi di rimanere ad Hogwarts aspettando che Selene decidesse di tornare. Dovevo fare qualcosa, dovevo dimostrarle che la amavo davvero e che ero disposto a passare il resto della mia vita con lei. Scrollai le spalle e feci un respiro lungo e profondo.
«Blaise?» Dissi, ad un tratto.
«Mh?» Pansy alzò di scatto lo sguardo su di me, sembrava scossa, come se non avesse capito ciò che avevo appena detto. «Lui... lui è riuscito a parlarle?» Non sapevo perché ci stessi effettivamente pensando, Selene era arrabbiata con me tanto quanto lo era con lui. Ok, forse non era esattamente la stessa cosa ma esclusi il fatto che Blaise fosse riuscito a parlarle, spiegarle ciò che era successo e dichiararle i suoi sentimenti. «Io... io non parlo con Blaise da quando... sai, insomma, dalla sera in cui...» Balbettò, cercando di trovare le parole giuste -non che sarebbe cambiato poi molto. Alzai un mano, come per interromperla. Non volevo più sentir parlare di quella maledetta sera, della sera durante la quale avevo perso l'unica ragazza che mi avesse mai amato davvero, l'unica che io avrei mai amato davvero.
«Comunque, credo che non sappia nemmeno che sia tornata a casa.» Disse, alla fine.
Annuii, sentendo i muscoli rilassarsi. A lui non importava niente di Selene, voleva solo competere con me.

«Pensaci, d'accordo? Intendo, sai, per farla tornare da te. Devi dimostrare di amarla, non dev'essere per forza qualcosa di materiale, a volte le parole bastano.» La sua voce si era un po' addolcita, era come se avesse deciso di trattarmi in modo diverso, con delicatezza e dolcezza, credo. Era come se pensasse che, adesso che amavo qualcuno, avrei potuto spezzarmi da un momento all'altro. In fin dei conti, aveva ragione. La sua assenza era già una tortura per me, non avrei mai potuto immaginare una vita senza di lei. Forse mi sarei spezzato da lì a poco, pensai. Feci un cenno con la testa e la vidi alzarsi dal letto, stiracchiandosi un po' prima di andare verso la porta.
Mi sorrise prima di uscire dalla mia stanza.
Pensa, Draco, pensa.
Non puoi lasciarla andare.
Lei è tutto quello che ti rimane.

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora