Selene
«Selene?»
«mmh» Grugnii e mi portai la coperta sulla testa.
Non ancora. Ma una mano mi toccò la spalla, scrollandomi delicatamente.
«fra mezz'ora iniziano le lezioni, devi alzarti.»
Mi tirai su di scatto a questo, colpendo quasi la fronte di Pansy, che fece un balzo indietro.
«merda!» Quasi urlai, portandomi le mani fra i capelli.
«come hai fatto ad addormentarti qui? Questo divano è talmente scomodo..» Borbottò Pansy.
«merda!» Dissi, un'altra volta. Mi alzai velocemente dal divano, raggomitolando il plaid per poi metterlo nuovamente sul bracciolo. Come avevo potuto essere così superficiale? Il primo giorno di lezioni dopo le vacanze, e io ero ancora in pigiama! Cristo. Corsi verso il dormitorio femminile e mi precipitai nella mia stanza. Tirai fuori dall'armadio la divisa, poggiandola delicatamente sul letto. Poi entrai in bagno, mi lavai faccia e denti e mi diedi un'occhiata allo specchio. Ok, dissi tra me, sembri una pazza squilibrata, faresti meglio ad attaccarti quei capelli. E così feci. Nel giro di pochi minuti, ero riuscita a raccogliere i capelli in una coda abbastanza ordinata, truccarmi leggermente e indossare la divisa. «sono pronta.» Chiamai, uscendo dal bagno. Pansy era sulla sedia della scrivania, stava colorando le sue unghie con uno smalto nero.
«bene, le farò asciugare mentre andiamo a lezione.» Disse, mostrandomi le mani. Io le sorrisi e annuii debolmente, prendendo la borsa con dentro i libri e tutto l'occorrente scolastico. Pansy invece, stravagante come sempre, fece levitare le sue cose dietro di sé fino all'aula di pozioni mentre cercava di far asciugare le unghie. L'aula di pozioni era grande abbastanza da poter contenere almeno 20 studenti per lezione. I grandi banconi di lavoro in legno erano disposti simmetricamente. Generalmente, su di essi venivano sistemati dei calderoni, uno per ogni studente -a volte si dovevano formare delle coppie, quindi un calderone per ogni bancone sarebbe bastato (quel giorno, evidentemente, avremmo lavorato in coppie). La stanza quadrata era dotata di ampie finestre, contro le pareti erano presenti scaffali su scaffali stracolmi di oggetti da lavoro e animali in salamoia in vasi di vetro. Una grande lavagna girevole era situata all'angolo dell'aula, il professor Piton stava già scrivendo qualcosa di incomprensibile su di essa mentre aspettava che la classe si riempisse per iniziare la lezione. Così entrammo. Condividevamo la classe con i Grifondoro, ma erano davvero pochi rispetto a noi Serpeverde - molti studenti avevano lasciato quella materia perché ritenuta troppo pesante e complessa. C'erano Harry, Hermione, Ron e Lavanda Brown, comunque. Salutai velocemente il trio e seguii Pansy verso il bancone più vicino alla finestra.
Blaise entrò poco dopo, stava chiacchierando felicemente con Daphne Greengrass. Lei era bella da morire, davvero. Capelli platino (più chiari rispetto a quelli di Draco) e lucenti le arrivavano appena sotto le magre spalle, la pelle era chiara, candida e liscia, gli occhi blu luccicanti e felici. Non avevamo mai parlato molto, ma adesso che sapevo di Astoria e Draco, Daphne aveva la mia attenzione.
«c'è Draco.» Mormorò Pansy, riportandomi al presente. Mi girai per vedere Draco entrare nell'aula con pantaloni, camicia e maglione della divisa e con una borsa marrone piena di libri su una spalla. Si guardò intorno, cercando un bancone libero, ma i suoi occhi si fermarono su di me. Mi guardò a lungo, come se mi stesse studiando, poi prese posto accanto a Goyle.
«bene.» Il professor Piton posò il gessetto su un ripiano e si voltò di scatto, osservandoci, burbero. «suppongo che Lumacorno vi abbia parlato dell'Amortentia, l'anno scorso.» Iniziò, allontanandosi dalla lavagna. «tuttavia, so che siete una massa di zoticoni e ci saranno delle domande su questo filtro nell'esame scritto..» Continuò, passando un dito su un bancone, assicurandosi che fosse pulito a dovere. «quindi oggi mi dimostrerete cosa sapete fare. Ho scritto sulla lavagna gli ingredienti.» Disse, annuendo alla lavagna girevole.
«ma mi aspetto che voi sappiate già come equilibrarvi con le dosi e con la mescolazione.» Continuò, lanciando un'occhiata piena di scetticismo a tutti noi. Così, io e Pansy ci affrettammo verso gli scaffali quando la voce di Piton riecheggiò nella stanza. «oh no, signor Malfoy. È riuscito a riempire la stanza di schiuma verde, l'ultima volta che ha fatto coppia con il signor Goyle.»
Mi girai a questo, il professor Piton aveva una smorfia di disgusto sul viso. Un gruppetto di ragazze ridacchiò.
Patetiche.
«lì.» Disse il professore dai capelli corvini, puntando un dito verso il bancone su cui avremmo dovuto lavorare io e Pansy.
No. No no no.
«mi scusi, professore-» Iniziò Pansy.
«signorina Parkinson, non faccia tante storie.» La interruppe, facendole segno di andare verso il bancone davanti al quale Goyle stava aspettando impaziente. Pansy si voltò a guardarmi, uno sguardo di scuse sul viso. «non preoccuparti.» Mormorai.
Lei afferrò la mia mano e la strinse delicatamente.
«andrà bene.» Mormorò a sua volta.
Io annuii, poi la ragazza si diresse -senza alcuna voglia- verso l'altro bancone.
Bene. Solo.. cerca di non parlargli. Dissi tra me, come se potesse davvero servirmi. Mi ripresi e continuai a cercare gli ingredienti giusti.
Uova di Ashwinder.
Peperoncino in polvere.
Petali di rosa.
Acqua di luna.
Poggiai i barattoli di vetro sul bancone, con estrema delicatezza. Draco era già lì, stava controllando che il calderone fosse adeguatamente pronto per far cuocere. Io mi schiarii la voce e cercai di trovare qualcos'altro da fare mentre Draco buttava nel calderone gli ingredienti.
«ti va di mescolare?» Chiese, sottovoce.
Io lo guardai, poi annuii debolmente. Mi passò il grande cucchiaio e io iniziai a mescolare.
«più lentamente, guarda..» Poggiò la sua mano sulla mia, guidando i miei movimenti. «così.» Sussurrò. Io rabbrividii e lo spinsi via.
«d'accordo, ho capito.» Scattai. Lui si ritrasse e consultò il libro un paio di volte, prima di spargere nel composto liquido piccoli e delicati petali di rosa. Venti minuti dopo, larghe spirali di fumo salivano verso il soffitto. L'odore era inebriante, riempiva le mie narici e i miei polmoni. Il braccio era dolorante, mescolavo da troppo tempo ormai.
«cosa senti?» Chiese Draco, mentre prendeva il cucchiaio concedendomi una pausa. Massaggiai la spalla, poi la feci roteare.
«non provarci..» Sogghignai. L'odore di libri nuovi l'ho amato sin dal primo momento in cui ho tenuto un libro fra le mani e il profumo della legna che brucia nel camino mi ricordava vagamente la mia infanzia, quindi le mele verdi dovevano per forza alludere al suo profumo. Ma questo non glielo avrei mai detto. Lui sorrise maliziosamente e annusò l'aria, chiudendo gli occhi e riaprendoli poco dopo.
«cosa senti?» Chiesi, punzecchiandolo.
«cera d'api, inchiostro nuovo e..» Alzò lo sguardo su di me. «lavanda.» Disse, la sua voce ferma e bassa, un sussurro delicato che mi ricordò quanto potere esercitasse su di me.
«lavanda.» Borbottai.
«si, lavanda.» Confermò.
Idiota. Avrei potuto prenderlo a schiaffi. Lavanda. Aveva pure il coraggio di dirlo.
Poi, nella stanza ci fu un grande botto, come un fuoco d'artificio. L'aula fu presto inondata da fumo bianco con un odore nauseabondo. Alcuni studenti strillarono, per poi portare una mano sulla bocca coprendo anche il naso.
«uscite tutti dall'aula!» Gridò Piton. Così, ci riversammo tutti fuori, in uno dei corridoi freddi e cupi dei sotterranei.
«cos'è successo lì dentro?» Chiese Hermione, stava cercando di spazzar via con la mano il fumo, con una smorfia di disgusto sul viso.
«credo di aver fatto confusione con qualche ingrediente..» Disse Vincent Tiger, con la testa bassa e le guance rosee.
«sei così stupido, Tiger!» Sputò Goyle. Erano stupidi entrambi, allo stesso modo. Ma questo non l'avrei mai detto. Il professor Piton uscì poco dopo, uno sguardo serio e privo di emozioni. «chi è stato?» Chiese, scrutando tutti attentamente.
Tiger deglutì e fece un passo avanti, tremante.
«una settimana di punizione.» Disse Piton.
«una settimana?» Esclamò il ragazzo dalle guance paffute.
«due settimane, allora.» Dopo di ciò, Piton andò via, facendo svolazzare il suo mantello nero dietro di sé.
«almeno abbiamo un'ora libera, adesso.» Disse Ron, scrollando le spalle. Così, le nostre strade si divisero: Tiger e Goyle seguirono Draco nella Sala Comune Serpeverde, a quanto pare dovevano ancora terminare un lavoro di Astronomia. Blaise e Daphne andarono verso il cortile principale, mentre il trio si diresse verso la torre Grifondoro. Io e Pansy, invece, avevamo già concordato di fare un salto nelle cucine (nessuna delle due era riuscita a mangiare qualcosa quella mattina) sperando che gli elfi avessero qualcosa di pronto da poterci dare.
«allora, com'era la tua Amortentia?» Chiese Pansy, quando eravamo sole.
«buona. E la tua?» Chiesi, di rimando.
«biscotti, terra bagnata e pino di scozia.»
«pino di scozia.» Ripetei, lanciandole un'occhiata.
«si..» Mormorò, abbassando la testa. Sapevo che quello fosse il profumo di Harry, ma rimasi comunque in silenzio, aspettando che fosse Pansy a parlare per prima. «mi sento così stupida.» Dichiarò, scuotendo lentamente la testa.
«non devi, Pansy, è normale.» Dissi, prendendola a braccetto. Lei scrollò le spalle ed emise uno sbuffo.
«sai, dovresti dirmi cos'hai sentito tu adesso..» Disse, ancora imbarazzata dalla precedente dichiarazione. Le scoccai un'occhiata divertita.
«libri nuovi, legna che brucia e mele verdi.»
Lei appoggiò la sua testa sulla mia spalla, continuando a camminare verso le cucine. Pansy era più bassa di me, anche se di pochi centimetri.
«siamo dei casi persi, eh?» Disse, con un sorriso sulle labbra.
«già..» Ed era più o meno tutto. Non parlammo più per tutto il tragitto verso le cucine. Gli elfi erano stati così gentili da prepararci dei panini al prosciutto e al pollo. Io e Pansy ne avevamo mangiati due l'uno, ma la ragazza aveva scongiurato per un po' di budino, così mangiammo anche quello. Dopodiché, sazie e soddisfatte, ci dirigemmo verso la Sala Comune Serpeverde. Avevamo ancora un bel po' di tempo prima che la lezione successiva iniziasse, quindi decidemmo di prendercela comoda. Dopo ci sarebbe stata un'ora di Aritmanzia e, per mia fortuna, Draco aveva deciso di lasciare quella materia. Quindi semplicemente non l'avrei visto per un'altra ora o giù di lì. Dopo Aritmanzia avevamo una pausa di 15 minuti, poi il pranzo. La sera avremmo avuto una lezione di Astronomia (non vedevo l'ora), quindi, tutto sommato, non sarebbe stata poi una giornata tanto brutta. Proprio mentre Pansy stava per mormorare la parola d'ordine, il quadro si aprì e da esso ne uscirono Blaise e Daphne, sorridenti più che mai. Da quando erano così tanto amici, comunque?
«oh, ciao.» Il ragazzo salutò me e Pansy.
Daphne spostò lo sguardo su di noi, poi sorrise gentilmente. «ciao, ragazze.»
Pansy si avvicinò a Blaise, mentre io cercavo di sorridere ad entrambi. Erano davvero stancanti, così sorridenti e allegri, appiccicati come calamite.
«Blaise, amore, non mi presenti la tua nuova amica?» Pansy fece le fusa, prendendo Blaise a braccetto. Blaise alzò gli occhi al cielo e se la scrollò di dosso. «Pansy..» Disse il ragazzo, con voce bassa e intimidatoria.
«sto scherzando, Greengrass, è tutto tuo.» Disse Pansy, con un sorrisetto sulle labbra. «ci vediamo in giro, bellezze.» Aggiunse allegramente, allontanandosi e trascinando me verso il buco del ritratto. Appena dentro, trattenne una risata.
«quei due scoperanno molto presto!» Disse, con totale nonchalance.
«Pansy!» Potevo sentire le mie orecchie diventare rosse e accaldarsi.
«cosa? È la verità!» Rispose, andando verso il divano.
«si ma non.. oh, lascia stare.» La seguii. Non aveva senso parlarne, Pansy era così. Ma solo adesso che iniziavo a conoscerla meglio, avevo capito quanto fosse speciale. Pansy era una ragazza sempre sorridente, non ricordavo di averla mai vista piangere in sette anni ad Hogwarts. E se qualcuno meritava di essere felice, quella persona doveva essere lei. Quindi le augurai silenziosamente tutta la felicità che il mondo sarebbe stato in grado di regalarle, mentre prendevo posto accanto a lei sul divano. Quello sarebbe stato l'inizio di un'amicizia breve, ma estremamente bella. E solo con il tempo mi sarei resa conto di quante cose la guerra mi avesse portato via. Ma non importava davvero in quel momento, eravamo giovani, pieni di vitalità, innamorati e non avremmo mai potuto sapere che quelli sarebbero stati gli anni migliori della nostra vita.———————————————
Draco
Io, Tiger e Goyle eravamo tornati in Sala Comune, avevamo ancora un lavoro di Astronomia da terminare e sapevamo che saremmo stati soli. Così, appena arrivati, avevamo sistemato le cartine astrologiche sul grande tavolo rotondo. Avevamo già iniziato a tracciare le costellazioni -usando rigorosamente alcuni intelligenti sistemi mnemonici- quando dal buco del ritratto entrarono Pansy e Selene. Stavano ridendo di gusto mentre si sedevano sul divano. Non distolsi mai lo sguardo da lei. Non ricordavo nemmeno quando fosse stata l'ultima volta che l'avevo vista ridere così tanto.
Ma comunque, la sua felicità durò poco: quando i suoi occhi incontrarono i miei, il sorriso le morì in viso e distolse velocemente lo sguardo. Vincent mi diede una gomitata leggera, riportandomi al presente. «cos'è questa merda, amico?» Chiese, puntando con la penna una costellazione.
Io sbuffai. «è Orione.» Risposi, scuotendo lentamente la testa.
«credi che la Parkinson sia single?» Gregory aveva una cotta per Pansy da almeno due anni, continuava comunque a dire che non era assolutamente vero.
«si, lo è.» Risposi, seccato. Continuai a tracciare le costellazione mentre Gregory fissava le ragazze sedute sul divano, masticando una penna.
«e Selene?» Chiese. Io alzai di scatto la testa, fulminandolo con lo sguardo. Vincent gli diede una gomitata, ma il ragazzo sembrò non capire.
«è molto carina.» Disse, alzando le spalle.
«ma che cazzo dici?» Scattai.
Lui sussultò e posò lo sguardo su di me, spaventato. «credevo che vi foste lasciati..»
«e con questo?»
Lui alzò di nuovo le spalle, muovendosi nervosamente sulla sedia.
«d'accordo, lascia stare.» Dissi, alzandomi. Ne avevo abbastanza di quei due imbecilli. Presi la mia cartina e mi diressi verso il dormitorio, passando proprio davanti al divano, ma senza guardare le ragazze sedute sopra.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
spazio autrice.eii, come state? come va con la scuola? io sto letteralmente impazzendo, è già tanto se trovo il tempo per respirare. spero che la storia vi stia piacendo.
un abbraccio,
marika <3
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Il coraggio di amarti || Draco Malfoy
Fanfiction«t'immagini se, da un giorno all'altro, ci dimenticassimo di noi?» «se rinascessi e ti rincontrassi altre cento volte, mi innamorerei sempre di te.»