Selene
Mentre salivo su una delle poche carrozze libere, lanciai un'occhiata intorno, per assicurarmi che Draco fosse già salito su una carrozza e che non stesse cercando posto -non avrei saputo come reagire, se si fosse seduto davanti a me con Astoria.
Rimasi sorpresa, invece, quando vidi Draco con Blaise, un po' più lontani dal resto del gruppo. Stavano parlando, non litigando, solo.. parlando. E sembrava che Draco stesse sorridendo.
Oh bene, pensai, sono di nuovo amici.
Grandioso.
Davvero fantastico.
E continuai a borbottare silenziosamente tra me mentre prendevo posto.
«Selene?» Una voce mi fece tornare alla realtà.
«Hermione!» Mi alzai dal sedile mentre Hermione saliva sulla carrozza. Mi strinse in un abbraccio e mi calmai notevolmente mentre la stringevo di rimando. «Dio, mi sei mancata!» Dissi, la mia voce soffocata dai delicati capelli ricci della ragazza. Si staccò dall'abbraccio e ci sedemmo insieme, Harry e Ron salirono dopo pochi secondi.
«oh, ciao!» Esclamò Harry, sorridendo e sistemandosi gli occhiali sul naso. Ron sembrava troppo impegnato a trascinare un grande sacco pieno di dolci per salutarmi e si limitò a fare un sorriso sghembo.
«allora, come sono andate le vacanze? Credevo che saresti rimasta ad Hogwarts!» Hermione sembrava più raggiante del solito.
«il piano era quello. Ma... sai, sono successe un po' di cose.» Dissi. Lei annuì, speravo avesse capito che non avevo intenzione di parlarne con Harry e Ron che ascoltavano. Fortunatamente, Hermione era brava a capire tanto quanto ad imparare, quindi mi strinse la mano e sussurrò un debole: «dopo.»
Stava andando tutto bene, sembrava che l'idea di tornare ad Hogwarts avesse affievolito i miei nervi.
Stava iniziando a piovere leggermente ed era già buio -ero felice di non dover attraversare il lago con le barche, il viaggio sul treno mi aveva già scossa parecchio. Tuttavia, provavo una sensazione agrodolce mentre le carrozze iniziavano a muoversi, pensando che quella sarebbe stata l'ultima volta. Avevo deciso che per Pasqua sarei rimasta ad Hogwarts, per via dei NEWT. Ero già tremendamente indietro e non è che potessi davvero permettermi di andare male agli esami se avessi voluto un lavoro dopo Hogwarts. Era facile, per i purosangue. Anche se non avessero lavorato duramente durante il semestre, avrebbero sicuramente trovato un buon posto al Ministero, finita la scuola. Appena entrati nel cortile del castello, osservai le pietre torreggianti e mi chiesi se quelle sarebbero state il mio ultimo ricordo dell'arrivo ad Hogwarts. Pensai che forse saremmo stati tutti invitati per una festa o una riunione dieci anni dopo o giù di lì. Se la guerra lo avesse permesso, certo.
Mi affrettai a scendere, impaziente di tornane al mio dormitorio. Avevo davvero bisogno di dormire. Potevano essere le otto di sera quando riuscimmo tutti ad entrare dentro, prima che fuori scoppiasse un temporale. E mentre tornavamo tutti insieme, era come se la scuola si stesse trasformando in un istante. Le lastre di pietra tintinnarono per le chiacchiere indaffarate e vivaci degli amici che si riunivano dopo due settimane. Ogni colonna e ogni arco si riempì di studenti in divisa nera e con grandi bauli a portata di mano. Sembrava che mi stessi svegliando da un sogno profondo e silenzioso. Era incredibile quanto velocemente tutto tornò alla normalità. Gli studenti del primo anno (che si sentivano ancora un po' in soggezione) furono guidati nelle loro rispettive Sale Comuni dai caposcuola. L'atrio principale fu sgomberato nel giro di pochi minuti. Hermione, ancora accanto a me, non faceva altro che rimproverare Ron per non aver ancora memorizzato la strada verso la torre di Grifondoro.
«cosa vuoi che ti dica? Continuo a perdermi!» La schernì lui. Hermione sbuffò e mi lanciò un'occhiata.
«Selene, vuoi fare la strada con me?» La voce di Pansy mi fece trasalire. Era strano ascoltare il suo tono gentile adesso. Hermione guardò Pansy, poi me. «starai bene?» Chiese, a bassa voce, così che Pansy non fosse a portata d'orecchio.
«si, tranquilla. Ci vediamo a cena?»
Lei annuì in risposta e salutai velocemente il trio. Mi avvicinai a Pansy, sembrava imbarazzata, le guance rosee e una postura rigida. «ci vediamo, Harry.» Cinguettò lei. Harry le sorrise di rimando e si affrettò a seguire Hermione e Ron. Da quando sono amici?
Mi schiarii la voce mentre scendevamo le scale verso i sotterranei.
«tu.. tu stai bene?» Chiese lei.
«si, bene.» Risposi. Pansy mi afferrò delicatamente per il braccio e ci fermammo.
«mi dispiace così tanto per quello che è successo.»
L'avevo già perdonata, sul treno, ma non faceva altro che ripetermi quanto fosse dispiaciuta. La cosa mi avrebbe infastidito, invece sentii di dover dire qualcosa per farle capire che fosse tutto passato ormai. «Pansy» Iniziai, con voce ferma. «lasciamoci il passato alle spalle, d'accordo?»
Lei annuì, non del tutto sicura. «sarò una buona amica, se tu me lo permetterai.» Disse, piano.
Io le sorrisi, perché non sapevo esattamente cos'altro avrei potuto dirle. Le avrei dato un'altra possibilità, ovviamente. E mi sembrava davvero dispiaciuta, quindi semplicemente ero disposta a godermi questi giorni di serenità con lei. Dopodiché, proseguimmo in un silenzio amichevole fino alla Sala Comune Serpeverde. Pansy mormorò la parola d'ordine ed entrammo. La grande stanza era quasi totalmente vuota, tranne per alcuni studenti del nostro stesso anno che studiavano attorno al tavolo rotondo. Questo non fece altro che ricordarmi che avrei dovuto cominciare anche io a studiare. In ogni caso, la nostra stanza in dormitorio era più scialba e vuota del solito, visto che le nostre cose erano nei bauli (adesso sistemati ai piedi dei letti). Pansy sistemò i suoi vestiti nella cassettiera, poi continuò con i suoi libri, sistemandoli -rigorosamente in ordine di grandezza- sulle mensole. Io feci lo stesso, adesso la stanza sembrava riprendere vita.
«credo sia ora della cena.» Disse, ad un tratto.
Guardai l'orologio da parete, erano appena le 20:30 e il mio stomaco brontolò al pensiero del banchetto.
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Il coraggio di amarti || Draco Malfoy
Fanfiction«t'immagini se, da un giorno all'altro, ci dimenticassimo di noi?» «se rinascessi e ti rincontrassi altre cento volte, mi innamorerei sempre di te.»