Capitolo 24

1K 43 6
                                    

Draco

Sentii bussare alla porta e mi alzai dal letto, ricomponendomi e stirandomi la giacca del vestito. «Avanti.» Dissi, mentre prendevo il baule e lo poggiavo sul materasso.
«Tesoro...» La voce di mia madre mi rilassò notevolmente. Credevo fosse uno dei tanti elfi domestici venuto a portarmi qualcosa da mangiare o cose del genere. «Stai bene?» Chiese, poggiando una mano sulla mia schiena rigida. Mi limitai ad annuire mentre uscivo i vestiti dal baule.
«Ti va di parlare un po' con me?» Azzardò, con voce calma. Si accomodò sul mio letto facendo un respiro profondo. Io non risposi e mi diressi a sistemare i vestiti nell'armadio. «Draco, tesoro mio, vorrei che tu parlassi un po' con me, credi si possa fare?» Riprovò, adesso la voce era più dolce, era come se mi compatisse, ed era estremamente fastidioso, ma cercai comunque di non farci troppo caso. Feci un respiro profondo, alzando le spalle, poi la guardai. Volevo rimanere solo, non avevo voglia di parlare con nessuno, ma mia madre era molto paziente con me e sembrava davvero preoccupata e desiderosa di parlarmi, quindi presi posto accanto a lei, senza dire una parola. «Tu la ami davvero?» Chiese. Alzai lo sguardo su di lei, avrei voluto davvero evitare tutte quelle domande. Era finita, lei mi odiava e non ci sarebbe stato più nulla fra noi, fine della storia. Era inutile rimuginarci ancora, come se la situazione avrebbe potuto prendere una piega differente, come se lei avrebbe mai potuto perdonarmi. Mi strinsi nelle spalle e feci una smorfia. «Non è importante...» Mi limitai a dire.
Mia madre mi accarezzò delicatamente la guancia e sorrise. «Certo che è importante. Adesso dimmi, la ami davvero?» Chiese ancora. Annuii. La amavo in un modo irreale. L'avrei amata ogni giorno di più. Negli occhi di mia madre vidi lo stesso scetticismo che avevo provato quando Selene disse di amarmi. E potevo capirla... insomma, ammetto che nemmeno io avrei mai pensato di poter amare qualcuno fino a farmi star male la sua assenza. Lei era dappertutto, era nelle mie ossa, nei miei respiri, nella mia tristezza, nella mia felicità. Una parte di me era sua, io ero suo. Appartenevo, disperatamente e totalmente, a lei.
Poi gli occhi di mia madre si addolcirono notevolmente, come se avesse avuto la conferma di quanto le avevo detto. «Ho parlato con tuo padre, prima di venire qui. Lui non le farà del male, me l'ha promesso.» Disse mia madre.
Io risi, una risata amara e priva di qualsiasi emozione. Promesso? Lo aveva promesso? E io cosa me ne facevo delle sue sporche promesse? «E chi mi assicura che non le farà davvero del male?»
Mia madre si agitò sul letto, come colta di sorpresa, poi posò la sua mano sulla mia gamba. «Tuo padre mantiene sempre le sue promesse... comunque sia, io stessa mi assicurerò dell'incolumità di Selene.» La sua voce adesso era più dura e marcata.
Feci un cenno con la testa.
Speravo per lui che fosse davvero così.
Mia madre si schiarì la voce, poi si sistemò i capelli dietro le orecchie e raddrizzò la schiena. «Sai, quando avevo la tua età, la mia famiglia mi impose di sposare Sirius Black.» Disse, dopo istanti di silenzio imbarazzante.
Alzai le sopracciglia.
Certo che la famiglia Black era proprio strana, pensai.
«Già... in ogni caso, potrai ben immaginare che nessuno dei due lo volesse.» Continuò.
«Siete cugini, mi sembra ovvio.» Dissi.
Mia madre rise dolcemente. «Si, esattamente. Ma vedi, ogni componente della famiglia Black era stato smistato in Serpeverde... fino all'arrivo di Sirius, almeno. Lui era stato smistato in Grifondoro, prova ad immaginare l'indignazione di Walburga e Orion Black, quando l'hanno saputo.» Fece una pausa, come se avesse appena ricordato quegli avvenimenti di tanti anni prima. «Io uscivo già con tuo padre... e per me fu un duro colpo.» Mi chiesi dove volesse andare a parare con tutti quei discorsi. Non c'entrava nulla con me e Selene, la nostra era una situazione totalmente differente. «Poi un amico di Sirius, Remus Lupin, ebbe un'idea. Un ragazzino del secondo anno, ci credi?» Mia madre si guardò le mani e sorrise, poi continuò. «Il voto infrangibile era l'unica via d'uscita.» Disse, alzando lo sguardo su di me.
«Hai fatto un voto infrangibile per sposare papà?» Chiesi, al quanto amareggiato. Il voto infrangibile era qualcosa che andava ogni mia competenza, non che mi sarebbe servito saperlo fare.
Mia madre annuì e io feci una smorfia, guardando altrove. Pensai che se mia madre avesse saputo che il suo bel maritino sarebbe diventato così scorbutico non avrebbe nemmeno preso in considerazione l'idea di sposarlo.
O forse l'avrebbe fatto comunque.
Pazzi squinternati.
«Esattamente. Se mi avessero impedito di sposarlo, non sarei qui a raccontarti questa storia. Ma i miei genitori erano così arrabbiati che alcune volte, lo ammetto, pensavo davvero che avrebbero preferito vedermi morta piuttosto che sposata con Lucius Malfoy.» Terminò.
Guardai il baule, ancora aperto, adesso all'interno c'era solo la scatolina contenente il piccolo anello e mi chiesi se ci sarebbe mai stata un'altra possibilità per darglielo.
«Draco...» Mormorò mia madre, scostandomi i capelli dalla fronte. «Quello che voglio dirti è che il mio amore per tuo padre era più importante di qualsiasi altra cosa, e lo è ancora.» Mi girai a guardarla, i suoi occhi erano lucidi e le guance rosee. «Ho sfidato la mia famiglia, per lui e per il nostro amore. Non permettere a nessuno di ostacolare i tuoi sentimenti. Se la ami davvero, dimostrale che sei disposto ad andare contro tutti pur di stare con lei.»
Mi stava suggerendo di andare contro mio padre per stare con Selene? Era da pazzi, mio padre aveva gli altri Mangiamorte dalla sua parte, avrebbero ucciso prima lei e poi me. Anzi, avrebbero ucciso solo lei, così avrei passato il resto della mia vita a struggermi per la ragazza dai capelli ricci che avevo amato così tanto, colei che era riuscita a irrompere nel mio cuore e a rimanerci dentro.
«Ti lascio riposare, adesso.» Mia madre si alzò dal letto e si sistemò la gonna del vestito. Poi si chinò e poggiò le sue labbra sulla mia fronte, in un bacio delicato ed estremamente confortante. Le sorrisi mentre chiudeva la porta, lasciandomi di nuovo da solo, con la testa che scoppiava per le troppe domande senza risposta, con i miei ricordi (perché solo quelli mi erano rimasti) della persona che avrei amato fino alla morte e con la paura di perderla... per sempre.

———————————————

Selene

Mi lasciai cadere su una sedia in cucina, mentre mia madre lanciava un incantesimo per pulire il bancone e i piatti sporchi.
Cosa sta facendo Draco adesso? È solo? Gli manco? Pensa un po' a me o mi ha già dimenticata? È così semplice dimenticarmi?
«Allora, ti piace?» Mia madre mi portò al presente.
Non mi ero nemmeno resa conto che stesse parlando con me, aveva detto qualcos'altro? Dio mio, Selene, togliti quel biondino dalla testa, prima di impazzire definitivamente. Mia madre scosse la mano davanti la mia faccia e la guardai accigliata. «La smetti di comportarti così? Sembri pazza!» Disse, scuotendo le braccia.
Sbuffai rumorosamente e alzai gli occhi al cielo.
«Ti ho chiesto se ti piace.» Disse mia madre, come se fosse stanca di ripetere le stesse cose più volte.
«Come? Chi?» La guardai confusa, lei si portò una mano sulla fronte massaggiandosi le tempie e spostando i capelli di lato.
«Magnus! Chi se no?» Adesso sembrava un po' irritata ma decisi di non farci molto caso, odiavo litigare con mia madre e comunque non avrei avuto le forze per farlo, quindi mi morsi l'interno della guancia prima di dire qualcosa di cui mi sarei sicuramente pentita più tardi.
Ma onestamente. Mi stava chiedendo davvero se a me piacesse Magnus? L'intera faccenda era così ridicola e insensata che pensai di non rispondere. Trattenni una risata addentandomi il labbro inferiore. «No, mamma. Lo trovo simpatico e gentile, ma non mi piace in quel senso.»
Mia madre sospirò e si avvicinò a me, portandomi una cioccia di capelli dietro l'orecchio. «Ti manca?» Non c'era bisogno di chiederle a chi si stesse riferendo, lo sapevo già. E si, mi mancava. Mi mancava davvero troppo. Ero riuscita ad evitare il discorso per circa un'ora o giù di lì, ma era come se lo spettro di Draco incombesse su di me, assicurandosi che non fossi mai davvero spensierata e felice. Sarei mai stata di nuovo felice? Quando sarebbe finita quella fase? Era una fase, giusto?
Abbassai la testa, giocando ansiosamente con la manica della felpa.
«Tesoro mio, so cosa si prova, ma dovresti cercare di andare avanti.» Disse, accarezzandomi la schiena.
Alzai lo sguardo su di lei. «Io ci sto provando...» Iniziai, biascicando le parole.
«No, non ci stai provando. Se volessi provarci davvero, daresti una possibilità a Magnus.» Mi interruppe lei.
Aggrottai la fronte. Ma cosa credeva? Pensava che se fossi uscita con Magnus, avrei dimenticato Draco e amici come prima? Era un'idiozia. Amavo Draco, lo avrei amato per sempre, questa era l'unica cosa certa. «Mamma, sono passati solo due giorni.» Mi aggrappai a quello perché, onestamente, non credevo che mia madre capisse davvero. Avrebbe dovuto starmi accanto, magari passandomi dei fazzoletti per asciugarmi le lacrime e mangiando del gelato alla nocciola (perché il cioccolato non mi piaceva per niente, così banale e scontato) con me, invece mi spronava ad uscire e praticamente rimpiazzare Draco con un altro. Mia madre scrollò le spalle e si raccolse i capelli in una coda al quanto disordinata. «Secondo te come sta vivendo la vostra separazione?» Chiese.
Come stava vivendo la nostra separazione? Forse gli mancavo, o magari aveva già trovato qualcun'altra con cui sostituirmi. Forse Pansy?
Magari stava dando una festa in Sala Comune. Di certo non stava pensando a me. «Come immaginavo...» Mormorò mia madre.
Sospirai e mi alzai dalla sedia. «Vado a letto.» Borbottai, irritata.
Mia madre annuì e mi diressi verso le scale. Raggiunsi il piano superiore ed entrai in camera mia. Quella notte non chiusi occhio: la mia mente era piena di lui, dei nostri momenti felici, dei suoi baci, del suo sapore, del suo profumo. Quella notte piansi per lui, per come mi aveva fatta sentire, per come mi aveva umiliata e per come mi aveva spezzato il cuore. Quella notte mi ricordai di quanto fosse semplice e lineare la mia vita prima di lui, prima di noi; di quanto fossi felice quando ci guardavamo appena. Quella notte capii che non avrei mai dimenticato Draco, perché amare è una rarità che non tutti possiedono, e io lo amavo, lo amavo davvero tanto. Ed era così sbagliato credere che ci potesse essere un'altra possibilità per noi?

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
spazio autrice.

più di 700 letture, grazie! continuate a lasciare stelline e commenti, sono molto importanti.
vi abbraccio,
Marika <3

Il coraggio di amarti || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora