47. Here We Go Again

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<<Edo e gli amici erano chiaramente ubriachi e loro ne hanno approfittato. Sono andati e hanno iniziato a spingere tutti a terra, le ragazze correvano urlando finché Kevin, Mati e gli altri hanno iniziato a picchiare Edo e i suoi amici. Gli hanno detto che se lui avesse parlato, avrebbero pestato i suoi amici. Edoardo ha chiesto cosa volessero e hanno preso a pugni gli altri, l'hanno fatto per torturarlo e lui era troppo in difficoltà, tra alcool e il fatto di avere tra le mani le vite dei suoi amici. È stato orribile ma non riuscivo a muovermi, a reagire, pensavo che anche se fossi andata non avrei concluso nulla perché nessuno mi avrebbe ascoltato. Se te lo stai chiedendo, sì, mi sono sentita una merda.>>

Mentre lei racconta le prime lacrime iniziano a scorrere inevitabilmente sulla guancia. Ogni parola che Zoe pronuncia mi fa ribrezzo, ho avuto dei mostri come amici, Edoardo deve aver sofferto così tanto quella sera, eppure sembrava così tranquillo. Come cavolo ha fatto ad andare avanti e non fare nulla? Ora capisco la violenza verso Mattia. <<Hanno detto ad Edo di non avvicinarsi più a te altrimenti lo avrebbero distrutto e ammazzato. Non riconoscevo più Kevin, Mattia, persino Alex sembrava posseduto. Li hanno davvero quasi uccisi dalle botte ed io piangevo a dirotto mentre Nico ti difendeva, ma questo li ha fatti arrabbiare di più. Erano tutti a terra, presi a botte, fin quando Marco e Riccardo sono scappati, si sono pentiti e così tutti gli altri nostri amici, dopo aver dato gli ultimi spintoni, sono corsi via. Ho aspettato che se ne fossero andati tutti e sono andata da loro, è stato terrificante vederli tra la vita e la morte, poi è successa una cosa...>>

Tremo mentre ascolto le sue parole e il ribrezzo si trasforma in istinto di vomito sempre più pesante e il mio corpo sembra assente, ma resto comunque a sentire le ultime parole. <<Edoardo ha avuto un'allucinazione, quando mi sono avvicinata a lui mi ha presa per te. Piangeva, ti chiedeva scusa, diceva che vi sareste persi ancora una volta. Mi guardava con degli occhi che hanno fatto piangere persino me, farfugliava che nessuno vi vuole assieme e prima di perdere i sensi mi ha chiesto, o meglio, ti ha chiesto perdono perché ti avrebbe lasciato andare di nuovo>> confessa piangendo come non l'avevo mai vista fare, d'altro canto, io pure sono a pezzi.

Mio fratello ha torturato Edoardo. Certo, sapevo dell'aggressione ma sentirmelo raccontare così, con i dettagli e le emozioni, mi distrugge da morire perché Kevin voleva solo proteggermi, e invece ha ucciso l'anima di un ragazzo, di un gruppo di amici che non stavano facendo niente a nessuno. Come ho potuto guardare in faccia Nico, Daniel e gli altri, con tutto ciò che è successo? E loro mi hanno sempre trattata benissimo. Mi sento una merda, uno straccio e infinitamente in colpa. Zoe non mi ha detto niente per tutto questo tempo, se solo lei mi avesse chiamato quella sera, non sarebbe successo niente. Però, so che non posso darle la colpa di tutto, almeno spero che lei abbia fatto qualcosa per aiutarli dopo.

<<Io ho chiamato un ragazzo di Roma Sud, un loro amico che ho conosciuto a scuola ed è venuto a prenderli e portarli al sicuro. Cami, ti prego di perdonarmi, ti ho fatto del male e lo so, non avrei mai voluto farlo. Ho dovuto evitarti perché non potevo guardarti negli occhi sapendo che non ho fatto niente per evitare ciò che è accaduto, mi sentivo malissimo per non averti detto niente. Non l'ho fatto perché era ormai troppo tardi e te la saresti presa comunque con me. Ho fatto male, lo so, ma sapevo che Edoardo sarebbe stato sincero e che lo avresti saputo lo stesso. Perdonami, sono stata un'incosciente>> si giustifica velocemente ma lei non capisce, non può capire. Non può comprendere il dolore che provo: Nico che mi ha fatta ridere dopo che alla festa ero stata evitata da tutti, e qualche sera prima mio fratello lo aveva preso a botte, ho avuto attacchi di panico perché nessuno mi parlava. Mi nascondevano un segreto orribile e solo Edoardo, che ha sofferto più di tutti, mi ha detto le cose come stavano. Per non parlare di quelle cose dolci che ha detto sotto allucinazione.

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