<<Ridicolo, una ragazza entra in una squadra di calcio>> si lamenta e tra tutti cala il silenzio. Io mi preparo psicologicamente all'idea di dover degnare delle mie risposte intelligenti un altro degli stupidi ragazzi con la mentalità ferma alla preistoria che crede ancora che le ragazze abbiano delle possibilità e potenzialità in meno rispetto a loro. Guardo dal primo all'ultimo tutti i miei compagni che sanno già quello che accadrà tra pochi secondi, li guardo sicura e aspetto con un bel sorriso stampato sulla faccia che il tizio spari altre stronzate.
<<Dico, è assurdo che tu sia entrata al posto mio. Non sei stata così brava e sinceramente meritavo più io il posto in questa squadra. Questa scuola mi fa schifo, ora sanno tutti quanto siete raccomandati se persino una ragazzina gioca a calcio credendo di poter essere quella che comanda. Come se non l'avessimo capito come hai fatto ad entrare...>> di tutte le cretinate che avevo previsto, questa era di certo l'ultima della lista. Anzi se davvero avessi fatto una lista, questa non sarebbe stata inclusa. Se ho ben capito allude al coach e a qualche strano collegamento con me ed io sinceramente sono colta davvero alla sprovvista. Scuoto la testa amareggiata per l'allusione che questo ragazzo ho avuto il coraggio di fare al coach. Tra i primi ragazzi che guardo c'è Edoardo, sposta il viso di lato, quasi nervoso e infuriato, mio fratello fa un passo avanti, tra i miei compagni vagano sguardi sconcertati alcuni anche preoccupati. Non c'è bisogno di preoccuparsi, so benissimo come trattare un ragazzo come lui.
<<Ti consiglio di->> inizia Kevin ma io mi faccio avanti, metto una mano sulla sua spalla. Quando sto per continuare quello che mio fratello ha iniziato, uno degli altri ragazzi, probabilmente amico del tipo fa una battuta punto ed è proprio quella che mi fa partire ancora di più.
<<Una curiosità, ve la fate a turno?>>
Kevin avanza sempre di più, così come Ric, ma altri fortunatamente mi aiutano a trattenerli ed io, con calma e pacatezza mi avvicino a quei due. <<Senti un po', imbecille, so giocare a calcio da quando tu indossavi ancora il pannolino e sbavavi come una lumaca, perciò penso che il mio posto in squadra me lo sia guadagnata con la bravura senza l'aiuto del mio corpo. Se insulti una ragazza, sei e rimarrai sempre solo un fottuto coglione. Se però mi dai della puttana per il solo gusto di saziare il tuo istinto da gorilla ignorante, allora, ti sia ben chiaro che non potrai mai nasconderti da nessuna parte perché io ti troverò e ti distruggerò con le mie mani. Che c'è? Non ti piace l'idea che una ragazza ti abbia stracciato? Beh, la tua dignità ne risentirà di certo, perché ehi, io ti ho stracciato davvero. Probabilmente non lo sai nemmeno perché mi hai definita troia, beh, te lo dico io, tesoro. Perché sono più brava di te e, ti ho battuto. Ma non preoccuparti, anche tu avrai l'opportunità di sentirti "quello che comanda">> lo imito. <<O forse no... >> concludo in tono antipatico con un sorrisetto malefico.Lui mi guarda un po' intimidito, d'altronde, sono stata davvero brava. Se ne va, e gli altri amici lo seguono in silenzio, ammutoliti, però noto qualcuno che fa un sorriso divertito, quasi fiero. Edoardo.
<<Troia>> sussurra il tipo allontanandosi sempre di più. Probabilmente non gli è bastato ed è per questo che quando Kevin prende la ricorsa per prenderlo a pugni, non lo fermo e lascio che un'altra rissa sfoci. Mio fratello si getta sul tipo, Riki sull'altro e quando le cose iniziano ad andare male, Edoardo mi aiuta a separare i ragazzi, prendo mio fratello per un braccio e lui tira per il colletto il suo amico. <<Calmatevi, imbecilli>> dice e gli animi si attenuano. I ragazzi di Roma Sud se ne vanno per conto loro insieme ma Kevin li raggiunge per poi prendere in disparte Martin strattonandolo per il braccio. Ma che sta facendo? Perché Kev sta parlando con Edoardo?Mi avvicino per sentire meglio ma non riesco, parlano sottovoce.
<<Sei stato tu, vero?>> chiede mio fratello.
<<Non so di cosa tu stia parlando>> si difende l'altro. <<Sai benissimo di cosa parlo e qualsiasi cosa tu stia facendo, smettila subito, lasciala fuori della tua vita>> gli ordina alzando la voce. Tutti lo sentono, Edo stringe i pugni e si allontana lasciando mio fratello lì impalato. <<Hai capito?!>> urla ancora di più per farsi sentire ed io lo raggiungo in fretta. <<Mi vuoi dire che cazzo ti prende?>> chiedo.
<<No, mi faresti soltanto la predica e non ne ho voglia>> si lamenta. Nel frattempo i miei amici intuiscono che la situazione deve essere gestita solo da me e ci lasciano soli.
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Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso Cielo
RomanceVi siete mai chiesti che cosa succederebbe se due galassie si scontrassero? Innanzitutto, dovrebbero essere così vicine da risentire del reciproco campo gravitazionale, cominciando, perciò, ad orbitare l'una attorno all'altra. Dopodiché, qualora l'i...