59- If It Makes U Happy, It's The Right Thing

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Aspetto l'alba per partire, se fino a poco tempo fa dovevo risolvere una decina di problemi, adesso ne ho il doppio.

Edoardo mi ha lasciata con più dubbi di quelli che avevo prima. Non pensavo provasse ancora qualcosa per me, o almeno non più da quando mi ha ignorata dopo il bacio. Aveva un'espressione così esasperata, come se il suo cuore non reggesse più l'attesa di rivelarmi i suoi sentimenti. Sono così tanto presa dai miei turbamenti che non mi accorgo di essere già entrata in auto, i colori dell'alba mi ravvivano il cuore frastornato, il cielo è color acciaio, grigio freddo, lievemente inazzurrato con un fascio di luce rosa che spunta dall'orizzonte squarciandolo come una crepa oscura che si apre su un muro a tinta unita rompendo l'omogeneità del colore.

Trasmette così tanta tranquillità quest'aere prematuramente primaverile e serena, ricca di colori e silenzio. Anzi, non è una quiete totale, si percepisce un rumore atmosferico di fondo, come fossi in una bolla e avvertissi un suono esterno ovattato. Mi metto in viaggio con queste sensazioni serene, penso solo ad Edoardo, a tutto il nostro trascorso insieme.

Un amore durato tanti anni, interrotto bruscamente e dopo il quale abbiamo preso due strade diverse, consapevoli di esserci persi per sempre. Ci rincontriamo casualmente, l'attrazione c'è ancora ed è tangibile, mi bacia quella sera e credevo sarebbe stato il momento in cui sarebbe cominciato tutto daccapo, finalmente saremmo stati insieme davvero.
E invece era solo un'illusione, Edoardo è scappato di nuovo scegliendo di non affrontare né me né i suoi sentimenti, mi sono sentita umiliata, delusa e illusa, abbandonata ad un sentimento solo mio. Ho giurato a me stessa di pensare al mio bene e adesso che mi ha confessato tutto ciò che prova, la mia decisione di prima è messa in dubbio.

In quei momenti, mentre parlava, avrei voluto gettarmi su di lui e baciarlo come non ho mai potuto fare, dirgli che sono innamorata di lui da quando ho capito che durante la mia prima adolescenza è stato l'unico che riusciva a farmi sentire viva, me stessa. Mentre tutti cercavano di dirmi come dovevo essere e come dovevo apparire, lui sapeva com'ero, cercava di tirare fuori la vera me. Eppure non l'ho fatto, non gli ho detto cosa provassi per lui perché Edoardo ha ritenuto necessario fare una precisazione: prova qualcosa per me, ma non possiamo stare insieme per le sue problematiche. Rifletto mentre guido senza avere una meta precisa, svolto ogni tanto qua e là e scelgo la strada istintivamente. Vedere i diversi paesaggi che si susseguono mi fa sentire già rilassata e ottengo la conferma che questo viaggio era esattamente ciò di cui necessitavo. Sospiro più volte, immersa tra la miriade di pensieri che affolla il mio cervello: ho bisogno di ammettere a me stessa che Edoardo sarà sempre l'amore della mia vita, il primo ragazzo con cui mi sono sentita me stessa, tuttavia, come lui stesso ha detto, non potrà mai garantirmi la sua presenza nella mia vita.

Io non pretendo che lui mi stia accanto sempre, ognuno dei due ha le proprie occupazioni, ma non accetto di poter stare con lui solo periodicamente: vivere un po' amandoci e un po' evitandoci perché deve nascondersi. Non lo accetto perché abbiamo sempre vissuto il nostro sentimento a momenti e adesso non mi basta più, vorrei vivermi il ragazzo che amo quanto posso e voglio. Forse sarà la volta buona che riusciremo a starci lontano definitivamente. Chissà se noterà la mia assenza...

Un lamento nervoso fuoriesce dalla mia bocca, odio pensare a così tante cose contrastanti, perciò accendo la radio bluetooth e faccio partire la mia playlist da divertimento, sì, ho delle liste di canzoni diverse per ogni mio umore e adesso ho bisogno di staccare il cervello e far sì che il rumore della musica sovrasti quello dei pensieri. Ma, contrariamente a quanto riesco solitamente, continuo a pensare ai miei problemi con le persone. Al ritorno dovrò sicuramente fare i conti con Kevin, Zoe, Mattia e gli altri.  Kevin mi è sembrato alquanto dispiaciuto l'ultima volta che ci siamo parlati, sì è vero, ha fatto quel che ha fatto ed è stato terribile ma non posso fargliene una colpa per sempre: Edoardo e i suoi amici sono andati avanti, è il momento che io perdoni mio fratello. Vivere senza di lui in questi mesi non è stato semplice, certo è che dobbiamo programmare un compromesso: lui dovrà regolare il suo istinto di protezione e io cercherò di spiegargli le ragioni di ogni mia scelta. E poi c'è Zoe, mi sta scrivendo messaggi da non so quanto, mi chiama quasi sempre ed è arrivata anche a mandarmi mail. Sono stata fin troppo crudele con lei, d'altronde il suo unico errore è stato tentare di proteggermi da quella verità, mi manca la mia migliore amica... Certo, Gaia è stata fondamentale in queste settimane ma l'assenza di Zoe è un vuoto che nessuno potrà mai colmare. Mattia invece si è fatto sentire ogni tanto, ma più che altro lui ha cercato di parlarmi dal vivo, io non gliel'ho permesso. In realtà Mati è l'unico che non mi è sembrato quasi per niente dispiaciuto di quanto avvenuto, piuttosto il suo scopo era di ricucire il nostro rapporto e basta. Riflettendoci bene, rammento che Mattia non ha mai avuto considerazione positiva di Edoardo, non sono mai stati davvero amici e mi chiedo qual sia stato il motivo che lo ha spinto a partecipare quella sera, forse solo per supportare un amico... Eppure c'è qualcosa che non mi convince, probabilmente non conosco davvero Mattia, aveva uno sguardo particolare ogni qual volta parlava di Edoardo, i suoi occhi avevano sempre una sfumatura di ribrezzo. Forse non è stato influenzato da Kevin, forse anche lui voleva fare ciò che ha effettivamente fatto.

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