55-I'm Ashamed Of You

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Edo's pov
Sì, l'ho baciata. Me ne pento? Discorso complesso. Sono stato uno stronzo a dirle quella cosa del momento? Sì.
L'avevo ad un centimetro da me, sentivo il suo battito accelerato all'unisono col mio, ho visto i suoi meravigliosi occhi ambrati e affamati guardarmi come fossi l'unica cosa che bramavano da anni. Avevo troppa voglia di lei, quel bacio l'avevo sognato da sempre e avevo sperato che ci fosse per ben due volte: la prima nel suo spogliatoio, quando poi è arrivato il principino, la seconda quando l'ho colta in flagrante a casa mia e ci siamo rincorsi per il cortile, Cami è caduta ed io sono finito sopra di lei. L'altra notte non sono riuscito a tenere a bada la tentazione e la voglia di averla tra le mie braccia. Mi aveva detto di non giocare con lei, avrei voluto dirle che era lei che stava giocando con me, con il mio cuore, lo aveva in mano e poteva farne ciò che voleva. L'ho guardata fino a stare male per tutti questi anni, l'ho vista crescere e diventare sempre più bella, ho assistito a tutte le sue uscite con dei ragazzi e sono stato maledettamente geloso, perché loro potevano averla ed io potevo solamente stare a guardare. Ho sentito il mio cuore, già di per se sfasciato, ridursi in mille pezzi, quando ho visto che Andrea l'aveva baciata per la prima volta. Avevo sperato sin da piccolo che il suo primo bacio sarebbe stato con me, e invece quel bastardo del destino aveva fatto sì che potessi esserci in quel momento, ma che non fossi io a toccare le sue labbra. Da quel giorno pensavo che non l'avrei mai più riavuta, che l'avrei solo vista essere felice senza di me.

Ho sofferto e ogni volta guardarla era sempre peggio, i miei occhi erano in paradiso, ma il mio cuore bruciava contorcendosi dalla sofferenza brutale. Quella notte, quando Camila era così vicina, non ho saputo resistere, avevo l'opportunità di baciarla e sentire finalmente il suo sapore, non avevo alcuna intenzione di torturarmi. Anche lei voleva me, sentivo le sue labbra delicate e vogliose. L'ho pregata di dirmi di fermarmi, dentro di me, ma lei non l'ha fatto, e forse, se anche l'avesse fatto, sarei stato così egoista da continuare ancora per un po'. Almeno fin quando il mio cuore non fosse scoppiato dalla gioia e il mio corpo non fosse esploso dal piacere di essere a stretto contatto con il suo. L'ho baciata con tutto l'amore che potevo, e ho stretto i suoi fianchi con una voglia immensa. Quel momento l'avevo immaginato per anni, insieme a migliaia di altri sogni nascosti su cui fantasticavo ogni notte, pensavo sarebbero rimaste solamente riflessioni proibite, ed invece sono diventate realtà. Una crudele realtà. Sì, era stato bello, ma non poteva durare. Se esiste, solo Dio sa quanto la volessi accanto, ogni secondo della mia vita, ma non potevo farlo. Io dovevo starle lontano, dovevo lasciarla vivere la sua vita in pace, alla larga dai miei problemi che la minacciavano.

Francesco avrebbe scoperto che l'avevo portata a quella gara, e si sarebbe senz'altro vendicato, ma io volevo averla vicino e sono stato un maledetto egoista. Ecco perché si sarebbe dovuta allontanare da me, io sono circondato da persone pericolose e non avrei mai permesso a nessuno di danneggiarla ancora. E poi, per difendere me è andata contro tutti i suoi amici ed è rimasta sola, ho sbagliato. Sì, non avrei dovuto cedere e baciarla, ma non me ne pento. Perché il mio cervello era in tilt ed io ero in estasi, senza droghe. Lei era ed è la mia droga, quella più pericolosa, quella che nemmeno un centinaio d'anni in un centro di disintossicazione avrebbero potuto fermare la voglia di averne ancora. Dopo averla baciata mi sentivo totalmente euforico, sembrava un sogno, ed è così che ho realizzato che in effetti, era tutto troppo perfetto e nella mia vita nulla è mai stato perfetto. Ho inventato quelle cretinate del momento per non illuderla, so che lei merita di meglio e che vuole di meglio, Camila vuole avere un fidanzato accanto, uno che la porti in giro, che le faccia dei regali, un ragazzo con cui sognare un futuro stabile e per quanto voglia essere io questo ragazzo, non posso. Almeno non fin quando non avrò portato a termine il mio piano, se sarà ancora libera per allora, sarà finalmente mia. Adesso sono beatamente steso sul divano ricordando quel momento e nel mentre mi arriva una foto da Gianmarco, apro la chat con disinteresse poi vedo Camila e balzo in piedi.

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora