2. Welcome To Hell

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Ci fermiamo davanti il condominio di Zoe e scendiamo, saliamo e prima che una Zoe con i capelli all'aria mi possa aprire mio fratello mi dà un avvertimento.
<<Se dovesse farti qualcosa stamattina e in generale, non esitare nemmeno a dirmelo, ci penso io>>
Sono felice di avere un fratello così. Kevin ed io siamo troppo legati l'uno all'altra, siamo gemelli e questo porta inevitabilmente ad essere connessi da un filo invisibile, da quando sono stata male per quel lungo periodo lui non ha mai guardato nessuna ragazza che non fossi io, nemmeno ora che sto bene, sta dedicando tutta la sua vita a me, il suo amore lo riserva a me, ed io non potrei mai fare a meno di lui.
<<Oh fanculo chi dice che solo un fidanzato può darti la felicità, io e te ci completiamo>> Zoe mi abbraccia per poi rubarmi il sacchetto dei cornetti, facendomi entrare in casa sua.
<<Zoe ancora così? Sbrigatevi che oggi vengono quei soggetti... >> la incita mio fratello. Lei che gli sbava dietro già da quando avevamo quattro anni, obbedisce e corre a pettinarsi nel bagno, la seguo e ammiro i suoi movimenti, non è facile gestire i suoi capelli da appena alzata, sembra un leoncino ma lei con calma e sangue freddo li pettina stirandoli. Non ha più quella cotta per Kevin ma le è rimasta la stima e l'affetto, infondo siamo come una grande famiglia.
Ha i capelli ricci all'apparenza e biondi, però le serve un quintale di schiuma e una mezz'ora di diffusore per avere quella perfezione di cui lei ha bisogno, ha gli occhi celesti ed è semplicemente bellissima.
<<Cami passami il cornetto>> mi chiede e tiro fuori dal sacchetto la sua colazione preferita. Glielo avvicino alla bocca e ne prende un morso con la bocca. Io rido e la riprendo con un video.
<<Cafona!>>
<<Shh, sei la mia migliore amica per questo>>

Ridiamo insieme e vado in cucina a salutare la mamma di Zoe, ormai una seconda mamma per me. Anna.
<<Cara Cami, buona fortuna per oggi, mi raccomando eh... >> mi abbraccia e io faccio lo stesso.
<<Un abbraccio al tuo migliore amico lo dai pure?>> entra in scena Mati e corro ad abbracciarlo. Anche lui ha i capelli mossi come la sorella ma castano scuro e gli occhi sono chiari, del resto è alto, muscoloso e bello. Ho una cerchia di amici di cui non posso lamentarmi, a dire il vero.
<<Dov'è quella scimmia di mia sorella?>> mi chiede.
<<Bagno, ovviamente>> rispondo e lui fa una smorfia, mi sorride. Kevin ci affianca e in coro chiediamo a Zoe di sbrigarsi. In macchina Mattia prende il mio posto davanti e partiamo per la scuola. Guardo dal finestrino la mia bellissima città, le strade piene di studenti ma soprattutto piene di bellezza e storia. Penso e mi perdo e la mia migliore amica lo nota.
<<Sovrappensiero? Se è per Edoardo, non ci pensare. È nel tuo gruppo ma non c'è bisogno che ti preoccupi, lo ucciderò io stessa senza pensarci due volte>> mi rassicura.
<<Forse non avete capito. Non deve provarci nemmeno a sfottervi>> si intromette Mati.
<<Non mi preoccupa Edoardo! Non avrà nemmeno il tempo di pensare di insultarmi che già sarà schiantato da qualche parte, vi siete dimenticati che sono Camila Bianchi?>>
Ridiamo tutti e Zoe mi prende la mano. La scuola che ci troviamo davanti è completamente diversa da come la conoscevo. Ci sono striscioni di benvenuto ovunque e lo stemma della scuola in formato gigante appeso all'ingresso.

<<Oh>> esclamo io.
<<Mio>> Zoe.
<<Dio... >> Kevin e Mattia.
<<Ma che schifo è? Tutto per quelli... >> si lamenta quest'ultimo.
Scendiamo e speriamo che i ragazzi non siano in anticipo, la maggior parte degli alunni e dei nostri amici sono fuori e sono un po' ansiosi e un po' arrabbiati.
<<Io ve lo dico, alla prima battuta gli cavo gli occhi>> Alex, grande amico di Kev, mi prende a braccetto e mi accompagna al banco che abbiamo allestito all'ingresso per dare il benvenuto ad Edoardo e a tutti gli altri alunni ovviamente.
<<Avresti il mio permesso se solo il preside non annullasse la mia media perfetta. Non mi posso permettere un'altra nota>> lo appoggio. Sì, perché la mia intenzione sarebbe di accoglierlo con uno schiaffo in faccia ma sfortunatamente le carte in tavola a mio favore sono quasi esaurite da quando io e una mia compagna ci siamo prese a sberle e ho risposto male ad una professoressa dopo un'uscita dalla classe senza permesso, purtroppo essere sempre rigorosamente perfetta non è da me. Mi piace essere quella che sono: alla mano, semplice ma esplosiva, rispettosa ma se mi provocano so essere insolente e sfacciata. Decisa, energica e vivace, non sarò certo la ragazza perfetta, la figlia o la studentessa dell'anno ma tutti mi apprezzano per quella che sono e se non lo fanno, beh, chi s'è visto s'è visto...
<<Oh no, non sia mai. Rimango in questa scuola solo per vederti allenare con i pantaloncini>>
<<Sei disgustoso, stronzo>> mi libero dalla sua presa e non fa in tempo a mettersi vicino a me che mio fratello lo blocca guardandolo male e come un cagnolino abbassa la testa e torna dov'era con la coda tra le gambe.
<<Stai al tuo posto>> lo avverte mio fratello con lo sguardo minaccioso di Mattia. Io e gli altri del comitato accoglienza ci appostiamo al banco e aspettiamo. Due, cinque, dieci minuti, e arriva l'ora in cui si segna il ritardo, ma loro non accennano a venire, il preside dall'altoparlante ci comunica sussurrando.

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora