20. It's a Classic

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Zoe, in qualità di rappresentante d'istituto, oggi sarà in consiglio con il preside per fare il punto della situazione riguardo la questione "Roma Sud" ed io, sentendo la sua mancanza, permetto ad Alex di sedersi accanto a me all'ultimo banco. È il figlio del preside e uno dei migliori amici di mio fratello, se non fosse per il fatto che è un casanova donnaiolo del cazzo e fa battute ogni due per tre, mi starebbe pure molto più simpatico.
Durante la lezione di matematica mi passa un bigliettino con su scritto "sabato sera ci esci con me? A. Sì. B. Per favore"

Io nel leggerlo rido un po', ma poi penso che in fondo accettare non sarebbe male, soprattutto per il fatto che metterò alla prova la protettività di mio fratello.
Sul foglietto scrivo "vedremo..."
Quando l'ultima lezione della giornata finisce, mi direggo verso la palestra per l'allenamento, lì trovo già i miei amici, mio fratello e Alex che mi segue ancora come un cagnolino per convincermi ad uscire con lui, ma appena vede Kevin arretra subito. Quest'ultimo lo guarda dubbioso.
<<Merda, Martin mi starà aspettando>> urlo come un'idiota.

Quasi avevo dimenticato di aver ingaggiato Edoardo come maggiordomo personale, deve portarmi il borsone ma per prenderlo devo aprirgli la macchina di Kev, andrò personalmente perché mio fratello potrebbe fare altro con Edoardo, una macchina a disposizione e nessun testimone.
Corro verso il parcheggio con Alex alle calcagna.
<<Dai, Cami, esci con me sabato, tuo fratello me lo concederà>> continua a ripetermi.
<<Ma perché ti importa tanto?>> domando frustrata. Odio quando una persona insiste sul farmi fare qualcosa, ma il mio umore migliora quando vedo Edoardo che aspetta non molto pazientemente accanto alla macchina di mio fratello. Appena mi vede arrivare sospira esasperato.
<<Perché mi interessi da anni, chi non vorrebbe uscire con te?>>
<<Sinceramente non ti consiglio di uscire con lei, è una vipera doppiogiochista>> risponde Edoardo al posto mio.

Alex si stupisce che abbia parlato lui e lo guarda dal basso all'alto con sguardo altezzoso, ecco, è questo che odio di lui. Il fatto di essere il figlio del preside, ricco e senza alcuna preoccupazione economica o di scuola, lo rende egocentrico e si sente spesso superiore agli altri. Probabilmente non sa che con Edoardo troverà pane per i suoi denti.
<<Non so quanto tu possa essere affidabile, non la conosci neppure>>
Edoardo fa una risata amara e fragorosa, anche a me scappa un sorriso.
<<Sicuramente più di te, deficiente. E poi, un consiglio, facendo il cagnolino ti rendi solo ridicolo, più di quanto tu sia normalmente>> gli spiega Edoardo con un sorriso strafottente.
<<Detto da uno di Roma Sud che probabilmente si scopa più ragazze di quante ne esistano e fa lo spacciatore a tempo pieno, mi sembra un complimento>> gli dice Alex con tono velenoso. Non avrei mai dovuto permettergli di seguirmi, pensavo che dopo quattro risse gli animi si fossero calmati. Invece no, Roma Nord e Roma Sud saranno sempre acerrime nemiche.

Gli occhi di Edoardo esprimono odio a non finire e sono iniettati di sangue, non l'avevo mai visto così arrabbiato. Si lancia contro Alex che si nasconde dietro di me, che codardo...
Io, presa alla sprovvista, mi muovo per difendere Alex e metto le braccia in avanti per allontanare Edoardo.
<<Edo, smettila! Sei fuori di testa>> urlo. Da una parte lo capisco, lo ha offeso. Anche se, in realtà, le cose che lui ha detto corrispondono a verità.
<<Camila spostati cazzo>> mi ordina ma non si ricorda che in questo momento sono io ad avere il coltello dalla parte del manico. Se Edoardo picchiasse Alex, il preside lo espellerebbe senza pensarci due volte.
<<Vuoi farti cacciare? Se lo vuoi, mi sposto. Ma pensa bene a quello che stai facendo, picchiare un ragazzo non ti rende migliore di lui>> gli dico cercando di placare la sua rabbia. Mi ricordo quando, tre anni fa, lo facevo quasi quasi sempre durante le sue risse. Edo urla di rabbia e indietreggia mentre io prendo dalla macchina di Kevin il mio borsone. Penso sia il momento giusto per liquidare Alex.
<<Ci si vede, Ale>> gli dico sperando che basti. E invece no, sotto lo sguardo glaciale di Martin, Alex mi dà un bacio sulla guancia.
<<Poi mandami un messaggio, spero tu possa uscire con me>> ammicca prima di andare via.

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora