15. Oh, Shit

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Metto l'abbigliamento sportivo alla rinfusa nel borsone e vedo che la felpa di Edoardo è ancora dove l'avevo lasciata. Bene, ho deciso che dal momento in cui gli restituisco la felpa, ogni rapporto con lui, inclusi messaggi e passaggi a casa, verrà interrotto. Noto che anche il telefono che devo portare oggi a Zoe è nella borsa e lo sistemo in modo visibile così da ricordarmi. Esco di fretta dallo spogliatoio perché sicuramente Zoe mi starà aspettando fuori, ma io prima ho una missione da compiere. So che Edoardo e i ragazzi di Roma Sud stanno tutti in gruppo insieme e presumo che non saranno certo dentro la scuola, ma fuori a fumare.

Esco in cortile e cerco di fare più in fretta possibile a trovare Edoardo per ridargli la felpa, allo stesso tempo devo cercare di non farmi notare da mio fratello o qualcun altro che glielo possa riferire. Sarà sicuramente l'ultimo dei segreti che gli terrò nascosto. Sto per entrare nella zona più lontana dalla scuola del cortile e noto che sta camminando in quella direzione un ragazzo, se non mi sbaglio è proprio il compagno di Edoardo, quello che oggi è entrato anche in squadra, è stato veramente bravo. Così, dotata del mio grande coraggio, lo chiamo.
<<Ehi, tu!>> urlo, lui si gira nella mia direzione ed indica sé stesso.
<<Vedi qualcun altro attorno a noi?>> domando ovvia.

<<Hai ragione, aspetta ma tu sei quella che oggi è entrata in squadra! Sei forte, ragazza!>> esclama tutto contento.
<<In persona, spero lo spettacolo col tuo compagno ti sia piaciuto>>
<<Certo che sì, gli hai fatto il culo a quello spaccone. Sei stata meravigliosa, luce per i miei occhi e musica per le mie orecchie. Ritieniti fortunata, hai l'onore di parlare con un Dio della bellezza come me>> lo guardo come a chiedergli se lo ha detto davvero.
<<Un Dio, addirittura? Sei molto modesto, noto...>> gli faccio notare.
<<Non hai notato la bava che cola dal viso delle tue compagne quando passo? Non vedono un ragazzo come me da quando Chris Hemsworth ha interpretato l'ultimo film di Thor nella saga cinematografica dei marvel>> sancisce. Rido per la battuta in cui si è collegato alla Marvel, in realtà è davvero un bel ragazzo, i capelli lunghi fino a metà orecchio castano chiaro e gli occhi color nocciola, i suoi lineamenti sembrano dipinti da un pittore per la loro delicatezza, non sembra davvero uno che ha a che fare con Edoardo e la sua banda di amici criminali.

<<Scherzi a parte, cosa ti serve? Se hai una cotta per me non ti posso assicurare che ci starò, sei uno spettacolo, certo, ma devo chiedere il permesso ad Edoardo>> si scusa prima che potessi anche solo accennare una risposta.
<<Ma che stai dicendo? Volevo sapere dove fosse, gli devo restituire una cosa prima di tornare ad odiarlo come Dio comanda>>
<<Non ricordavo che Dio fosse pro all'odio, d'altronde non vado a messa dal battesimo quindi suppongo che le regole siano cambiate. Maria è ancora vergine, sì?>> chiede ed io non posso trattenere le risate, lui mi guarda divertito.
<<Sì, che io sappia. Dai, dimmi dove sta>>
<<Lì dietro, ci stavo andando, vieni con me>> mi prende per il braccio delicatamente e mi affianca a lui, ancora non so il suo nome.

<<Posso avere l'onore di sapere come ti chiami o devi rimanere anonimo per le troppe ragazze che sbavano per te?>> domando.
<<Se insisti così tanto mi puoi chiamare "quel ragazzo super sexy e divertente per cui tutti, compresa me, hanno una cotta" >> risponde sognante.
<<Sei sempre così sadico o solo con chi vorresti conquistare?>>
<<Secondo te ti voglio conquistare?>>
<<Sì ma non ti conviene con me, sono anche conosciuta come "quella ragazza super sexy e divertente ma che spezza il cuore a tutti quelli che ci provano" ah e anche come "quella che se ci provi parte il fratello e la banda a spaccarti il culo". Però puoi anche chiamarmi Camila>> dico imitando il suo stesso tono ti voce.
<<Sai ho notato che tuo fratello è irascibile. Comunque, solo perché sei tu, io sono Niccolò e siamo anche arrivati>> mi dà una mano e la stringo divertita, era tanto che non conoscevo una persona così divertente ed autoironica.

Niccolò deve essere molto amichevole e vivace, come me. Chissà quante persone danno per scontato che solo per il fatto di abitare nella zona Sud sia pericoloso, come chiunque altro ovviamente. Sono davvero felice di averlo incontrato.
Edoardo e gli altri ci guardano da qualche metro di distanza, lui è piuttosto indignato, il suo sguardo diventa amaro e vaga da me a Niccolò una decina di volte prima di avanzare con passo svelto sotto l'occhio curioso e indagatore di tutti i loro amici. <<Perché ci guarda così? Vuole che lo prenda a pugni?>> chiedo furiosa. <<Ho osato avvicinarmi a te, è un buon motivo per prendere me a pugni>> dice velocemente per non farsi sentire. Che motivo idiota, ma se nemmeno ci parliamo!

<<Da quando voi due vi conoscete? E da quando passeggiate per il cortile?>> chiede indignato guardando più Niccolò che me.
<<Per cominciare, siamo compagni di squadra da oggi e poi, tu non hai nessun diritto su nessuno dei due>> affermo. Ma Edoardo fa un verso come ad imitare il suono di quei gameshow in cui ti segnano la risposta sbagliata. <<Lui è il mio migliore amico. E se dico a tuo fratello che esci con uno di Roma Sud? Lui ha diritto su di te?>> domanda quasi con tono di minaccia.

<<Nessuno ha diritto su di me, stronzo, non provare a minacciarmi, non potresti mai. Sono venuta qui solo per portarti questa maledetta felpa>> prendo violentemente e in fretta la sua maglia e gliela getto sulle mani. <<E comunque, Niccolò è decisamente un tipo più interessante e divertente di te.>> sancisco salutando Niccolò con un gesto ammiccante della mano mentre lui stringe il pugno contro la sua bocca per trattenere una risata divertita. <<Perché mi odi così tanto?>> domanda malizioso Edoardo e si avvicina. <<Pensavo fosse chiaro, è una cosa talmente ovvia. Se vuoi te lo ripeto, sei egocentrico, odioso, spavaldo e faresti a botte anche con un furetto se solo parlasse la tua lingua. Caratteristiche che conosco da beh, diciotto anni. Ah e sei egoista, un botto. Ora, se posso, mi congederei, sai, non potrei sopportare la tua presenza per altri secondi>> me ne vado con passo lento, amo farmi rispettare. <<Eddai, Bianchi!>> si lamenta con tono scherzoso.

<<Ah e giusto per chiarire, nessuno deve chiedere permessi per uscire con me, se non alla sottoscritta. Non appartengo a nessuno, men che meno questo bastardo>> urlo io riferendomi a Niccolò e alla sua frase di prima.
Mi allontano sperando che questa sia l'ultima delle conversazioni con Edoardo. Ho perso la maggior parte del tempo che abbiamo a disposizione per l'intervallo a discutere con un idiota e Zoe mi ucciderà sicuramente. La trovo sulle scalinate dove ci sono anche gli altri, appena mi vede si alza per venire verso di me mentre mi assottiglia lo sguardo squadrandomi.

<<Ma che fine hai fatto? Ti ho inviato mille messaggi>> mi rimprovera.
<<Sono andata a restituire la felpa ad Edoardo>> dico. E i suoi occhi iniziano a brillare di curiosità.
<<Nella zona dei ragazzi di Roma Sud?! Senza di me?! È da quando sono arrivati che cerco di inoltrarmi in quella parte del cortile, è lì che si nascondono i veri coatti sexy>> dice sognante.
<<Ho conosciuto perfino il suo migliore amico, davvero simpatico, si chiama Niccolò>> le dico.
<<Cristo, quel ragazzo è un Dio sceso in terra, bellissimo, davvero>> ammette.

<<Ma è possibile che pensi solo a questo?>> domando leggermente irritata. Ad ogni affermazione Zoe deve sempre aggiungere la sua ammirazione per i ragazzi.
<<Ovvio, anzi, passami il cellulare nostro che lo aggiungo alla lista dei ragazzi assolutamente da conquistare>> chiede ed io sbuffando ironicamente apro il borsone alla ricerca del telefono che avevo messo alla rinfusa tra le cose della palestra. Le mani vagano tra ogni oggetto o vestito che ho portato ma non lo riesco a trovare, Zoe mi guarda preoccupata che potessi dire la frase che nessuna di noi due era pronta ad ascoltare, la nostra rovina.
<<Zoe, penso di aver perso il nostro cellulare>>

Oh, merda.

Basta Che Siamo Sotto Lo Stesso CieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora