Appena arrivata ha Pisa, saliamo sul primo taxi. Il volo è durato tipo quattro ore. La stanchezza che ho, non si può neanche paragonare ha quella che ho avuto durante gli altri viaggi. Ha dire la verità, questa è la prima volta, che appena atterata, ho una stanchezza indescrivibile. Poggio la testa sulla spalla di Chiellini. Lo guardo per qualche secondo. Ho il suo stesso sguardo. Come ho fatto ha non capirlo prima "stai bene?" Scuoto la testa per poi chiudere gli occhi "riposati figlia mia" con un grande sorriso, mi addormento tra le braccia del'uomo che dicevo di non voler saper niente
"Meg" apro gli occhi, notando di non essere più in macchina, ma su un divano, di una casa. Alzo solamente la schiena per poi guardarmi intorno. Davanti al divano grigio, con la penisola, su cui sono sdraiata, c'è una grande tv, con sotto il camino. Ha sinistra, un grande finestrone, lungo fino alla cucina, che porta ha un balconcino. Dietro il divano, tra la cucina é esso, c'è un tavolo per otto. Ha destra, davanti la porta, c'è un corridoio, stretto, che porta ha tre camere da letto è due bagni "dove siamo?" "Dai tuoi nonni" mi sorride per poi porggermi la mano. Mi alzo, è seguendolo, mi siedo sullo sgabello della penisola "hai fame?" Scuoto la testa "se mangio so già che vomitero come non mai" gli sorrido come lui ha me "ma dovrai pur mangiare qualcosa. Sono già le sette di sera"
"Più tardi, magari" annuisce per poi mettersi hai fornelli "Giorgio. Perché non ci hai avvisati?" la donna si avvicina ha lui per poi abbracciarla. L'uomo pelato, mi guarda per qualche minuto "scusa mamma, ma oggi sono successe troppe cose" "che cose?" Chiede lei preoccupata "tipo, ho scoperto che la ragazza che sto frequentando, era il capitano della squadra femminile di calcio. È ho avuto una figlia, di cui, fino ad oggi, non sapevo l'esistenza" sospira per poi guardare suo padre "quindi lei è tua figlia" finalmente qualcuno si accorge di me uff. "Si. Lei è Meg. Vostra nipote" mi sorride, che subbito ricambio. "Ma avrà sedici anni" mi giro verso l'uomo "né ho quindici" specifico "quello che non riesco ha capire è perché per quindici anni, non hai mai saputo dell'esistenza di tua figlia" "perché" mi guarda mentre sospira "sua madre ha ventinove anni" guardo la donna che come suo marito mi stanno guardando "l'avuta ha quartordi anni?" Annuisco per poi iniziare ha raccontare tutta la storia "poi durante la finale dell'europeo, Jessica, la moglie di Ciro Immobile, l'aveva invitata ha questa festa se si può chiamarlo così" guardo Chiellini che ride sotto i baffi "è da quella sera, si sono sempre sentiti" "è per lei che stai lasciando tua moglie" mi giro di scatto verso Chiellini "ci siamo presi solo una pausa" abasso la testa. Illusa. Ecco ciò che sono. Speravo che ora potessero stare insieme, ma lui ama sua moglie. Come Jorginho ama la sua, Berardi ama Francesca, Spinazzola ama Miriam è Insigne ama Jenny.
"Meg?" Lo guardo per poi alzare un sopracciglio. Lui scuote la testa per poi sbuffare "che ne dici di passare un po' di tempo con i tuoi nonni" annuisco con un sorriso "fantastico. Giuro che torno presto. Devo, prima sistemare tutta la situazione tra me è mia moglie. Venerdì sarò qua, in modo, che potrai conoscere le tue sorelle" vero. Lui ha due figlie. Che poi sono le sue preferite. Scuoto la testa "non preoccuparti. Va dalla tua famiglia. Ha me non serve un padre" mi alzo per poi esplorare tutta la casa. Entro nel primo bagno, è là scoppio in mille lacrime"Posso?" Mi asciugo in fretta, mentre mi devo piegare in due per vomitare. Sento che qualcuno mi prende i capelli "è passato?" Annuisco per poi alzarmi. Mi sciaquo la bocca. Per poi asciugarmi con la tovaglia che mi passa la signora. Una domanda che forse vi farete, è perché non la chiama per nome, oppure nonna. Beh, è semplice. Io ho una nonna, che si chiama Margaret. Ed è lontana da me. Come mia madre "si. È passato" "Giorgio se n'è andato" annuisco per poi uscire "dove posso posare i vestiti?" "Vieni" mi porge la mano, che stringo, per poi seguirla. Entrando si trova un letto ha mezza piazza, attacato al muro. Accanto alla porta ,c'è una scrivania, con una sedia in legno. Davanti al letto, un piccolo armadio, in legno scuro. Come le altre altre cose all'interno della stanza. "Questa è la camera di tuo padre" "va bene. Grazie Lucia" mi sorride "sai che puoi chiamarmi pure nonna" mi accarezza il viso è io annuisco "lo farò" mi sorride "questa è casa tua, quindi fai quello che vuoi" "va bene. Buona notte" "non ceni?" scuoto la testa per poi sedermi sul letto "va bene. Buona notte Megghie" mi lascia un bacio in fronte per poi andarsene
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𝗧𝗲𝗻~𝘽𝙚𝙧𝙖𝙧𝙙𝙞 𝙎𝙥𝙞𝙣𝙖𝙯𝙯𝙤𝙡𝙖 𝙄𝙣𝙨𝙞𝙜𝙣𝙚 𝙅𝙤𝙧𝙜𝙞𝙣𝙝𝙤~
Fanfictionℝ𝕒𝕔𝕔𝕠𝕝𝕥𝕒 𝕕𝕚 𝕧𝕒𝕣𝕚𝕖 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕖 3.1) 𝕤𝕡𝕚𝕟 𝕠𝕗𝕗 𝕔𝕠𝕟 𝕝𝕒 𝕤𝕖𝕔𝕠𝕟𝕕𝕒. (𝕞𝕠𝕝𝕥𝕚 𝕡𝕖𝕣𝕤𝕠𝕟𝕒𝕘𝕘𝕚 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕕𝕚 𝕋𝕙𝕖 𝕧𝕒𝕞𝕡𝕚𝕣𝕖 𝔻𝕚𝕒𝕣𝕖𝕤. 𝕊𝕙𝕚𝕡 𝕕'𝕖𝕔𝕔𝕖𝕝𝕝𝕖𝕟𝕫𝕒 {𝔻𝕖𝕗𝕒𝕟}) 𝔼𝕟𝕛𝕠𝕪 𝕥𝕙𝕖 𝕣𝕖𝕒�...