2.16

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Dopo la scuola, io ei miei cinque amici, eravamo andati ha casa mia. Stavamo finendo i compiti, quando la porta della mia camera si apre





"Ciao" dico ha Spina, il quale spostava lo sguardo da uno all'altro




"Ciao" mi dice, continuando ha guardare Edoardo





"Come mai sei tornato? Credevo arrivaste domenica mattina"



"Infatti era così, ma durante la partita contro il Belgio, ho rotto l'osso della caviglia" abasso lo sguardo verso il piede. Solo ora mi accorgo del gesso è le stampelle

"Mi spiace" dico guardandolo negli occhi "Gli altri?" gli chiedo dopo minuti di silenzio. Lui sposta lo sguardo da Edoardo, verso di me

"Torneranno questa sera. Sono stati trattenuti più del dovuto" annuisco mentre torno hai libri. "A dopo" esce dalla stanza è torniamo ha studiare

Dopo che avevamo finito ci eravamo messi nel soggiorno. Stavamo chiacchierando di questi ultimi due mesi, che avevamo passato insieme. Vedo passare Jorge è dopo qualche secondo gli altri due. Lorenzo mi ha guardato in un modo strano


"Scusi signora Berardi" guardo Roberta con un sopracciglio alzato. "I suoi compagni la cercano" compagni? Signora Berardi? Cosa sta succedendo?


Cammino verso il piccolo salottino, dove solitamente stanno da soli loro quattro. Apro la porta è li trovo seduti. Jorge sfoglia un libro, un po strano, dato che non li ho mai visti con libri in mano. È già tanto se sfogliavano la gazzetta dello sport

"Roberta mi ha detto che mi cerchavate. Cosa leggi?" il diretto interessato alza gli occhi





"Gli ordini ha cui deve stare l'omega" chiude il libro con un gran botto. "In questo caso tu"












"Sicuri di star bene" dico divertita da questa cosa. In due mesi che sono qua, non mi hanno mai trattata come omega, ma un membro della famiglia. Non che l'omega non lo sia, ma lui o lei, in tal caso io, ha delle regole da rispettare, è non mi è sembrato di averle sentite











"Noi stiamo benissimo" Lorenzo inizia ha girarmi intorno come una cacciatore fa con la sua pedra. Stessa cosa cominciano ha fare gli altri due. Spina rimane seduto nel divano con la gamba alzata "prima regola" vedo du sfuggita Lorenzo il quale mi gira attorno con passo felpato. "Decidiamo noi cosa puoi o non puoi fare"












"Seconda regola" dice Spina guardando il libro. "Essendo di nostra proprietà non puoi avvicinarti ha nessuno. Tanto meno ha dei sporchi di sangue"













"Sporchi di sangue" intendono i miei amici. Come possono dirmi di stargli alla larga













"Terza regola. Non devi mai parlare quando non sei interpellata" questa è quella più difficile. Cerco di replicare ma Jorge mi ferma













"Non risponderci. Sei solo una pezzente omega, è come tale, non hai diritto di nulla" abasso gli occhi mentre loro si fermano. Pensano questo di me? Per loro sono una pezzente omega














"Quarta ed ultima regola" dice Domenico. "Questa è di nostra libera scelta. In tal caso, abbiamo deciso di non farti più avere dialogo con la servitù" alzo gli occhi stracolmi di lacrime. Pure questo no. "È tutti gli altri nati con mezzo sangue, ovvero chi fa questi lavori" guarda Jorge













"Come usano gli omega, le persone umili. Nel nostro dizionario, mezzi sangue, dato che è quello che sono. Sono solo dei pezzenti. Delle persone che infangano il ruolo dell'alpha"












"Con questo te ne puoi andare" esco da la con le lacrime agli occhi. Credevo gli importasse di chi lavora qui, ma mi sbagliavo. Loro sono come i miei genitori. Pensano solo al puro sangue. Per loro gli omega sono solo dei sracci che vengono usati è poi buttati. È questo il futuro che mi aspetta

𝗧𝗲𝗻~𝘽𝙚𝙧𝙖𝙧𝙙𝙞 𝙎𝙥𝙞𝙣𝙖𝙯𝙯𝙤𝙡𝙖 𝙄𝙣𝙨𝙞𝙜𝙣𝙚 𝙅𝙤𝙧𝙜𝙞𝙣𝙝𝙤~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora