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"Ok Bera. Vado ad aprire" sorrido per poi avvicinarmi alla porta "ciao" dice con un mega sorriso "sai, mi potevi lasciar pure da sola" stacco per poi far passare Jorge. Chiudo la porta con un sospiro. Lo seguo per poi vedere che si siede sul divano. "Lo avevano detto che era bella, ma non pensavo così" annuisco per poi guardare altrove. Adesso che è qui al mio fianco, capisco quanto ho sbagliato ad abortire. So che un giorno dovrò dirglielo, ma non so quanto, è né come. Poggio la testa sullo schienale per poi sospirare


Adesso che ci sono tutti è quattro qua, capisco quanto ho sbagliato. Dovevo dire la verità, ma ora non posso più dirla. Un mese è mezzo è passato da quando sono scappata da casa, è non mi aspettavo tutto questo. Mi metto le mani tra i capelli per poi piegare le gambe è stringerle al petto. Sento una mano che mi acarezza i capelli. Alzo lo sguardo notando Insigne seduto sul pouf "perché piangi?" Nascondo la testa tra le ginocchia per poi scuotere la testa. Non posso dirlo. Lui lo andrà ha dire ha Jorginho. È poi ha Spina è Bera "non vuoi dirmelo, no?" Scuoto la testa "è qualcosa di bello" scuoto nuovamente testa "allora è una cosa brutta. Mh, cosa può essere" mi giro ha guardarlo "un figlio come può essere una cosa brutta" mi copro immediatamente la bocca. No. Perché lo detto. Ora che faccio "sei" vedo il suo volto sbiancare per poi mettersi le mani tra i capelli "tranquillo che non era tuo" lo sento sospirare è lo guardo male "era?" Scuoto la testa scoppiando ha piangere "di Bera" lo guardo male, per poi scuotere la testa "allora Spina" scuoto la testa "quindi è Jorge" mi blocco immadiatamente "devi dirglielo" "lo buttato via. Ho abbortito" mi guarda solamente per poi annuire "deve saperlo lo stesso" "ragazzi è pronto" urla Leo. Insigne mi porge la mano per poi scendere "vai ha dirglielo" se ne va' è io cammino verso Jorge. Lo vedo mentre parla al telefono, cerco di tornare indietro, ma si accorge di me. Mi tende una mano, quale prendo per poi avvicinarmi ha lui. Mi fa sedere sulle sue gambe. Poggio la testa sulla sua spalla, mentre lui mi accarezza l'interno coscia "ok. Ciao" posa il telefono, per poi alzarmi il mento. Mi lascia piccoli baci sulle labbra, per poi guardare con un sorriso "sei strana" scuoto la testa "non cambiare discorso. Chi era?" Sorride per poi lasciarmi un bacio che emette uno schiocco "era, mia sorella" mi sollevo un po', mentre lo abbraccio. "Starei così per ore e ore" gli sussurro vicino il collo. Mi lascia un bacio in fronte, per poi stringermi al suo petto. Stare così, mi ha fatto dimenticare quello che avrei dovuto dire da tempo. "Pure io. Sei l'unica persona che non mi ha tenuto nascosto qualcosa" è là cade la bomba. Mi stacco guardolo negli occhi. Mi sorride per poi baciarmi la fronte "invece ti ho tenuto nascosto qualcosa" lo vedo un po' teso "cosa?" Sposto lo sguardo verso la libreria, posizionata dietro di lui. "Ero incinta" guardo verso l'arcata che porta alla sala da pranzo. Là, seduti sulle rispettive sedie ci sono tutti è tre. L'unico che annuisce come per dire, che ho fatto la cosa giusta, è Insigne. Leonardo è Mimmo sono davvero sorpresi. Come biasimarli "che vuol dire ero?" Mi sposta il viso verso di lui. Ma proprio non ci riesco ha guardarlo in faccia. Riurla la domanda "un mese fa' ho abortito" mi fa alzare dalle sue gambe per poi girarmi verso di lui "hai buttato mio figlio" ora si che è arrabbiato. Mi giro verso Lorenzo, come per chiedergli il perché mi avesse obbligato ha farlo. Lo vedo mimare un 'hai fatto bene'. Ma adesso lui mi odierà. Non che non lo meriti "non guardare loro ma guarda me" mi gira il viso con rabbia "perché lo hai fatto? Perché hai buttato via il nostro bambino?" Gli occhi ormai spenti. Privi di emozione. "Tu mi dici il perché? Sbaglio ho quella mattina eri stato tu ha dirmi che volevi solamente divertirti. Che volevate solamente divertirvi" guarda i tre per poi girarsi verso di me "abbiamo sbagliato. Ma il mio bambino, non doveva perdere la vita per questa stupida scelta. È una vittima delle nostre stupide cazzate" "delle tue" annuisce per poi lasciare la presa che ha su di me "ma perché lo hai fatto" sospiro per poi buttare tutto fuori "perché ho solamente quindici anni" mi guarda con stupore è un po' di ripensamento. Mi giro verso Insigne. Non ha neanche il coraggio di guardarmi in faccia. Sposto lo sguardo su Mimmo. Mi sta guardando, ma tra tutti è tre, è quello che si sta maggior mente pentendo "basta. Io sono qua" "dovresti tornartene ha Londra" guardo Jorge con un sopracciglio alzato "perché? vuoi questo?" guardo gli altri tre "volete questo?" li vedo impalati. Fermi sul da farsi "fantastico. Ecco come ho sprecato un mese della mia inutile vita" cammino verso le scale per poi entrare nella mia stanza. Mi butto sul letto piangendo come non ho mai fatto. Perché vogliono che me né vadi? Si è vero. Loro hanno già ventisette anni, anche di più, è io solamente quindici. Mi asciugo le lacrime, per poi prendere il telefono "Meg" "sto arrivando" stacco la chiamata per poi alzarmi è preparare le valigie. Finisco di chiudere l'ultima, per poi indossare il mio outfit. Un paio di pantaloncini di jeans è un top ha righe, bianco é rosso, ha maniche lunghe, delle addidas rosse. I capelli li raccolgo in una coda. Prima di scendere, chiamo un taxi che mi porterà all'aeroporto. Inizio ha scendere ha fatica per poi avvicinarmi al grande portone. Mi giro nella speranza che uno di loro viene a fermarmi, ma niente. Trascino le valigie verso il vialetto, per poi camminare verso il taxi. Mi giro per l'ultima volta. Noto la tenda della sala da pranzo spostarsi. Sospiro per poi guardare la porta. "Signorina, possiamo andare?" "Aspetti altri due secondi" "se deve prendere l'aero dobbiamo andare immediatamente" sospiro per poi guardare un'ultima volta la porta. La quale non si è ancora aperta. Ha raggione, è poi io non ho prenotato il volo. Ci penserò una volta arrivata là. Entro in macchina, per poi chiudere lo sportello. "Possiamo andare"

𝗧𝗲𝗻~𝘽𝙚𝙧𝙖𝙧𝙙𝙞 𝙎𝙥𝙞𝙣𝙖𝙯𝙯𝙤𝙡𝙖 𝙄𝙣𝙨𝙞𝙜𝙣𝙚 𝙅𝙤𝙧𝙜𝙞𝙣𝙝𝙤~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora