𝗧𝗲𝗻~𝘽𝙚𝙧𝙖𝙧𝙙𝙞 𝙎𝙥𝙞𝙣𝙖𝙯𝙯𝙤𝙡𝙖 𝙄𝙣𝙨𝙞𝙜𝙣𝙚 𝙅𝙤𝙧𝙜𝙞𝙣𝙝𝙤~

1.13

I mesi sono volati. Ad agosto è nata Mae. Sarebbe dovuta nascere nei primi di luglio, è invece è nata il primo di agosto. Come il padre. Ha settembre o ricominciata la scuola è ora mi trovavo in classe. L'ultimo giorno di scuola. Si, ormai eravamo a giugno. È io, tra sei mesi avrei compiuto diciasette anni. Riguardo Manon è Giorgio, otto mesi fa sono nati due gemellini. Cole è Delia. Ora, mamma aspettava un'altro piccolino, era ancora nei primi mesi, quindi non si sapeva cos'era, ma Giorgio sperava in un solo bambino. Riguardo la mia storia con Harry, tutto procedeva bene. Mae adorava stare con lui. È lui adorava stare con lei, tutto è andato bene fino a novembre. Il tredici di novembre, Chiellini doveva annunciare il suo ritiro, ma non è andato come mi aspettavo. Ad ogni modo, papà non era più il capitano ma il coach degli azzurri.

"Già Chiesa è Barella la conoscono" esatto. Federico ormai faceva coppia fissa con Eleanor, Nicolò ormai era divorziato è stava con Chloe, la quale era in dolce attesa. Insomma, ognuno di noi stava bene. La mia vita stava andando davvero bene. Tutto fino ad oggi. Oggi ci sarà la fine del mondo "Manon" "andiamo" mi sussura lei. Esco dallo studio è incrocio subbito lo sguardo del padre di mia figlia "ragazzi lei è Manon, ma ormai la conoscerete. Lei invece è nostra figlia, Meg" tra la faccia di Leonardo a quella di Lorenzo, non so quale faccia più ridere "tua figlia?" "Si Mimmo. La mia primogenita" mi guarda stringendomi ha se. "Quindi è lei la mamma della tua nipotina" alle parole di Matteo, non so dove andarmi a nascondere dato che sento quattro occhi puntati, i quali non sono tanto felici "si. Esatto. Poi ve la porterò" alzo gli occhi verso papà per poi scuotere la testa

Dopo quella pesante giornata, ero tornata nel mio appartamento. Ho messo ha letto la piccola, è subbito dopo mi ero coricata pure io. Al suono della sveglia di Harry, mi ero alzata per poi farmi una doccia veloce. Ormai ci eravamo trasferiti in italia. Pure mia nonna è mio nonno stavano qua. Il nonno, aveva aperto un'altro studio, che dopo la pensione avrebbe mandato avanti. Ma poi lo avrei preso io, dato che volevo seguire le orme di mio nonno. Anche Harry aveva uno studio tutto suo. Ma molte volte lavorava in ospedale. Dopo aver finito di farmi la doccia, mi asciugo per poi mettermi dei leggings è una felpa. La cosa bella di studiare in Italia, è che non ho una divisa. Prendo lo zaino è subito dopo l'ovetto con dentro Mae che dormiva. Harry mi avrebbe accompagnato subbito a scuola, per poi lasciare Mae da nonna Mackenzie, è aprire il suo studio

La campana era suonata da mezz'ora ma la prof, non voleva farci uscire. Ad ogni modo, dopo l'uscita, mi ero trovata una persona che non avrei mai immaginato di trovarmi all'uscita da scuola "hey" si allontana dai ragazzi che gli erano attorno per poi venire da me ad abbracciarmi "perché non mi hai detto della bambina" mi stacco subbito "Lorenzo, no né voglio parlare ora" mi prende la mano per poi farmi salire sulla sua macchina "perché sei qua?" "Tuo padre aveva chiesto a Federico di venirti a prendere, così mi sono offerto volontario io. Sai, non sapevo che Giorgio avesse una figlia" "non lo sapevo nemmeno io" mi giro ha guardare la strada "ma lo sapevi però, che Mimmo ha una figlia" sgrano gli occhi "di che stai parlando" "tua figlia. May" "Mae" lo coreggo "Mae, gli hai messo Chiellini, Bertrand o Berardi?" "Lo capisco che sei arrabbiato" ferma la macchina con una frenata. Vado ha sbattere contro il cruscotto "non sono arrabbiato. Non capisco del perché con Jorge si, con Mimmo anche, è con me no" lo guardo per qualche secondo "cosa hanno che io non o?" guardo la strada davanti a noi. Lui mi prende il mento per farmi girare "rispondi. Perché loro si è io no" "non riesco ha capire perché fai così. Cosa ti spinge ha fare in questo modo. Si, è vero che avrei un figlio da Jorge, ma non lo volevo" "perché, quello di Domenico ti era piaciuto di più" "intando smettila di parlarmi così, è poi ho buttato via un bambino, non volevo fare lo stesso errore una seconda volta" "ma perché hai scelto Domenico, potevi scegliere me" "Lorè, io non so cosa tu ti sia bevuto ma voglio andarmene" stanca di tutte queste domande è del suo strano modo di parlarmi, cerco di aprire lo sportello, ma lui lo blocca "Insigne fammi uscire" il nervosismo che avevo, non posso neanche spiegarlo. Il respiro si stava affanando, la tensione che mi stava lacerando, mi fa girare verso di lui "ti faccio così tanta paura?" "no. Ma voglio uscire. Sto impazzendo" mi prende il viso tra le sue mani per poi sorridere "voglio proprio questo. Che tu impazisca per me" mi da dei piccoli baci sulle labra mentre una mano mi acarezza con lentezza tutto il corpo "è sbagliato" "no, non lo è. Tu mi vuoi, io ti desidero, cosa c'è di sbagliato. Pure io voglio un figlio" è la tutto mi crolla. Cerco di spingerlo via mentre con le sue grandi mani mi blocca al sedile "game over" rimango impalata mentre lo lascio fare

È proprio quella mattina, la mia vita ha iniziato ha sprofondare. Nei primi mesi, tutto andava bene, ma entrata al quarto mese, la pancia e iniziata a mostrarsi, Harry che mi guardava con occhi curioso è indagatori, è fino all'ultimo giorno di quei otto mesi d'inferno, lui non ha provato ha domandarmi niente, fino al 7 di luglio

"Harry" so che tutto il palazzo mi avrà sentito. Quella sera Mae era con Mimmo. Quindi eravamo solo noi due. La porta si apre è lui allarmato entra "si sono rotte le acque" il suo volto non esprime niente, ma scuote la testa per poi aiutarmi. È esattamente alle sette è mezza di sera, è nato un piccolo campìone. Un'insigne. Non solo per il dna, ma anche per l'aspetto. Quei capelli neri, la pelle abbronzata. Un vero è proprio Insigne "mi vuoi spiegare?" Alzo gli occhi dal piccolo "è di Lorenzo. È sucesso quando mi ha portata da mio padre" lui solo annuisce "Harry,mi dispiace. È sucesso contro la mia volontà" "hey, va bene. L'importante che state tutti è due bene" mi da un bacio per poi uscire dalla stanza "allora, come lo chiamerai questo principino" lo guardo per qualche secondo "Matt"