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La mattina mi ero svegliata verso le sette è un quarto. Tra l'altro in ritardo. Mamma è papà erano partiti per l'annevirsario di matrimonio. Ormai erano sedici anni che sono sposati. Si erano sposati, due mesi dopo la mia nascita. Giorgio, è stato, da sempre, un'amico di mia mamma. Hanno un'anno di differenza. Torno alla mia giornata scolastica. Mi ero alzata alle sette è venti, è mi ero sbrigata ha vestirmi. Per mia fortuna mi ero fatta la doccia, il giorno prima. Avevo optato per un outfit comodo

 Avevo optato per un outfit comodo

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Avevo preso una brioche, è poi ero corsa ha scuola. In perfetto ritardo. Cammino verso la mia classe, quando vengo fermata






"Signorina Chiellini" mi giro verso il preside. "Venga nel nostro ufficio" neanche un mese, che devo andare in presidenza. Lo seguo fino all'ufficio è una volta dentro, mi siedo nel divano in pelle "come ti trovi?" alzo gli occhi sul moro. Lui riformula la domanda. "Come ti trovi in questa scuola?"







"Molto bene. Sono tutte gentilissime" loro si limitano ha sorridere






"Ne siamo davvero felici" tornano ha scrutarmi, in un modo che non capisco.










"Ancora non ci siamo presentati"  dice il più basso, richiamando la mia attenzione








"Io sono Domenico Berardi" dice quello con la carnaggione chiara









"Io Jorge Frello" dice l'altro dalla carnaggione chiara è gli occhi verdi









"Io Leonardo Spinazzola" dice il più alto









"Ed infine io, sono Lorenzo Insigne" dice il più basso, con un accento napoletano. Cerco di memorizarli








"Oltre hai nostri nomi, dovevamo dirti che qui ci  sono delle regole da rispettare" dice Spinazzola









"Se non vuoi problemi, cerca di rispettarli" mi limito ad annuire









"Come hai già visto, siamo gli unici uomini. Nonché quelli che hanno più potere" mi limito nuovamente ad annuire









"Domattina verrai di nuovo qua" li guardo confusa. "Dobbiamo parlare delle tue materie scolastiche"










"Perché non ora?" mi affetto ad aggiungere. "Oggi ho saltato la prima ora, se saltero pure quella di domani, ho paura che mi bocciano. E poi i miei genitori non sono qua. Quindi, non potrebbero giustificare i ritardi che sto facendo"









"Di questo non preoccuparti. Diremo alla professoressa Quagli, che hai delle cose da sbrigare con noi" mi limito ad annuire alle parole di Berardi










"Intanto dalle questo" Jorge mi da un foglietto, il quale metto nello zaino. "Dille che la saluto, è che porta i più cari è distinti saluti ha suo marito Federico" annuisco alle sue parole









"Si. Ma non capisco. Ormai che sono qua, perché non parliamo ora di quello che mi dovete dire?"










"Perché siamo impegnati. Devono arrivare pure delle tue compagne. Siamo uomini molto occupati" sospiro per poi annuire









"Allora ne parleremo domani" dico ormai arresa









"Puoi andare" mi alzo ed esco da là. Vedo una ragazza, che forse ha la mia stessa età, al posto di Anna. Cammino sempre dritto, fino ad arrivare in classe










"È in ritardo" dice la Quagli. Le mostro il biglietto, allora lei sospira. "Va bene. Ma la prossima volta, mi avvertì prima" annuisco e vado ha sedermi, sotto lo sguardo di tutte









"Eri dai presidi?" annuisco ha Gianna. "Staglia alla larga" mi limito ha guardarla. Perché dovrei stargli alla larga?

𝗧𝗲𝗻~𝘽𝙚𝙧𝙖𝙧𝙙𝙞 𝙎𝙥𝙞𝙣𝙖𝙯𝙯𝙤𝙡𝙖 𝙄𝙣𝙨𝙞𝙜𝙣𝙚 𝙅𝙤𝙧𝙜𝙞𝙣𝙝𝙤~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora