"Allora" sbuffa per poi scuotere la testa. "Ancora no" l'ansia che ho in questo momento, non si può nemmeno descrivere. Tutta la mia vita sta dipendendo da uno stupido coso. È poi, sono troppo giovane. È vero che Manon né aveva quartordici, ma io proprio non posso. "Allora?" "Lo so che sei tesa, ma ci vogliono cinque minuti" il telefono segna la fine di quel momento d'ansia. Ora solo la verità
"Sei incinta" il mondo, in questo preciso istante, mi cade ha pezzi. Scoppio ha piangere come mai fatto prima. Non sono lacrime di felicità, perché di questo coso, non c'è nulla, di cui essere felice. Ma sono lacrime di paura "tesoro. Calmati. Vedrai andrà tutto bene" scuoto la testa "no nonna. Va da male in peggio" mi acarezza i capelli, per poi staccarsi legermente, per guardarmi negli occhi "tua madre ti ha avuto ha quartordici anni. Il tuo bambino nascerà hai tuoi sedici anni. Poi sono sicura che il padre, né sarà felice" scuoto di nuovo la testa "se non so nemmeno chi sia" ed è questo il problema. Oltre quella scopata di mattina, non so cosa era sucesso la notte. Ma Jorginho, aveva detto, che per quattro maledette, fottute volte, loro si erano divertiti. Poi hanno dei figli. Lui o lei non sarebbe una novità, ma. hanno dei figli "no nonna. Loro no ne saranno felici" mi guarda alzando un sopracciglio "loro?" Sospiro per poi annuire "ti ricordi della festa di cui ti avevo parlato?" Lei solo annuisce "ecco. Là, Jorginho, Spinazzola, Insigne è Berardi, hanno trovato divertente scoparmi uno alla volta" lei mi guarda spalancando la bocca "tesoro. Mi. Mi dispiace" scuoto la testa mentre altre lacrime mi rigano il volto "va tutto bene" no invece. Il mondo c'è l'avrà con me. Non ho mai fatto niente di male, è adesso mi ritrovo con un bambino da crescere. Il padre non so nemmeno chi sia "tu, lo vuoi tenere?" Scuoto la testa "no nonna. Non voglio mandare avanti una gravidanza così. Né per la mia età, è né per come è stato concepito" annuisce per poi alzarsi "parlerò con qualche ginecologo" annuisco per poi alzarmi. Esco dal bagno, entrando nella mia stanza. Mi infilo dei jeans strappati, è una canotta bianca. Per le scarpe, ho scelto dei scarponcini, che mi ha comprato ieri, nonno Fabio. Mi do una leggera truccata, per poi uscire "faccio uscire ha Zoe" urlo dalla porta. Zoe, è un meticcio, che ieri mi hanno regalato i miei nonni
Sono con Zoe, da qualche minuto in giro. Mi fermo in un bar, per prendere una bottiglietta d'acqua. Appena esco, incontro, per puro caso, ho forse per casualità. Non so se si capisce che io questo incontro, lo sto odiando. Jessica, insieme ha Ciro è i figli è Lorenzo. Ovviamente con sua moglie è i figli. Fingo di non vederli, camminando dall'altra parte della strada. Ma no, il mondo c'è la con me "Meg" fingo di non sentirla, guardando Zoe. "Megghie" questa volta l'avranno sentita fino ha Londra. Mi giro, per vedere chi è. Mi dovrebbero dare un'oscar per come recito. Mi raggiunge con un grande sorriso. Che ricambio, ma falsamente. Mi stringe in un abraccio davvero caloroso. "Come stai?" ricambio sorridendo "bene. Te?" Ci stacchiamo per poi continuare ha sorridermi "tutto apposto. Ha lui è Ciro mio marito" mi stringe la mano "i miei figli, che sono spariti" ridacchio ha quello che ha detto "Jenny" sfortunatamente gli stringo la mano "è Lorenzo, ma già lo conoscerai" mi giro di scatto "no. Non so chi sia" il basso scoppia ha ridere per poi tornare serio "Lorenzo Insigne. Piacere" si avvicina un po' più ha me "ma questo dovresti saperlo bene. Piccola" sussura, in modo che solo io posso sentire, è devo ammettere che mi fa uno strano efetto. Lui se né accorge subbbito, è così mi sorride. Stacco immediatamente la mano. Mi fa un'occhiolino, per poi tornare da Jenny. Ciro lo guarda in maniera strana, come Jessica
"È stato un piacere" gli sorrido per poi girarmi "Meg" mi giro verso loro "ti volevo presentare i miei figli" "scusa Jes, ma vado di fretta. Harry mi sta aspettando" con la coda all'occhio noto Insigne fulminarmi con lo sguardo "cazzo vuoi" mi accorgo troppo tardi di averlo detto ad alta voce "scusate uno psicopatico, continua ha fissarmi" "che caratterino" sorrido ha Ciro, mentre Jessica si gira verso di lui "perché Manon com'è?" "Manon sarebbe?" Si intromette lo gnomo "mia madre" la madre della ragazza che forse hai messo incinta "come fate ha conoscerla?" "Manon, era il capitano della squadra femminile, under 92" "che sport praticava tua madre?" Chiede la moglie dello gnomo "calcio" "ed era davvero brava" sorride Jessica "scusate, ma devo andare. I miei si staranno chiedendo dove sono" "ah va bene. Fatti sentire qualche volta" annuisco per poi alzare la mano è andarmene. Continuo ad andare dritto, finché non arrivo nel palazzoSono passati tipo tre ore da quando siamo qua. Appena svegliata, con grande felicità mi avevano comunicato che il bambino, lo avevo perso. Mi dispiace per quella piccola vita, ma proprio non sarei riuscita ha mandare il tutto avanti "possiamo andare?" Annuisco per poi alzarmi. Arrivate ha casa, oltre ha Giorgio, c'erano due signori è una donna. La quale viena ad abbracciarmi "ben arrivata in famiglia Megghie" guardo nonna Lucia "lei è tua zia Silvia, mentre loro i tuoi zii Claudio, il gemello di tuo padre, è Giulio" dice nonno Fabio porgendomi una mano "Nina" continua ha dire lui. Una bambina da lunghi capelli castani, di avvicina, tenendo in braccio una bimba, di tipo un'anno "Nina lei è Meg la tua sorellona. Meg Olivia è Nina" dice Giorgio indicando le due "quindi, ho un'altra sorella" dice la marmocchia "sorellastra. Padre, se così si può chiamare, uguale, ma madre diversa. Tra l'altro mia madre è stata violentata" "Meg" vedo Lucia scuotere la testa "che vuol dire violata" dice la più piccola "niente tesoro. Vieni con la nonna" gli porge la mano "Nina va con tua nonna" la bambina la segue mentre Giorgio si mette davanti ha me. È ora di affrontare tutto "mi spieghi perché lo hai dovuto dire. È tua sorellla" "no. Non lo è. È poi ti avevo detto di stare con tua figlia, che ora si scopre che ne hai due. Dovresti stare con loro invece di farmi sprecare tempo con te" "mi spieghi perché fai così. Pure tu sei mia figlia. È se lo avrei saputo prima" lo blocco subbito "io non ho avuto bisogno di un padre, è ora no ne o bisogno. Sono stata bene senza di te, è lo starò lo stesso" cerca di parlare ma io parlo prima di lui "è non è per te se sono rimasta qua. È solamente per Fabio. Perché Fabio, in un mese che sono qua, si è comportato più da nonno, al contrario del mio vero nonno. Anche se lui diceva solamente la verità" "cosa diceva tuo nonno" guardo nonno Fabio, che annuisce è poggia una mano sulla mia spalla "che, Manon, era stata violentata. Ecco perché quel'esserre che mi ha concepita, non mi ha voluta" mi cade una lacrima che caccio via immediatamente "mi ha rinnegata" "questo non è vero. Se lo avrei saputo prima, sarei stato il padre che ogni figlio deve avere. Ma prometto che recupereremo il tempo perduto" scuoto la testa "no. Ormai sono passati quindici anni, non ha più importanza" col dorso della mano mi asciugo una lacrima "ha importanza per me. Tu sei la mia bambina" scuoto la testa "no la tua bambina è Nina" "Meg, perché odi così tanto tua sorella" mi giro verso Silvia "perché? Vuoi sapere il perché. Lo dico subbito. Non sopporto, proprio non mando giù che mio padre quell'uomo che mi ha concepita, si è fatto un'altra famiglia quando mia mamma, per mantarmi avanti, dopo che mio nonno le ha girato le spalle, ha dovuto lavorare sodoz è molte volte, ha causa del lavoro, mi lasciava da sola. Odio il fatto, che lui" lo indico per poi guardare Silvia "ogni notte, quando sua figlia faceva un'incubo, lui andava da lei con sua madre ha rassicurarla. Gli raccontava la favola prima di andare ha dormire. Gli dava il bacio della buonanotte. Ma adesso questo non è l'importante. Quello che mi spezza di più è che lui non c'è stato. Non c'è stato durante la mia infanzia. Non ci è stato alla mia prima partita di calcio. Non c'è stato alle mie recite. Vedere tutte quelle famiglie, che abbracciavano i loro figli, non è stato afatto bello. Per tutti questi anni, non ho detto niente di tutto ciò, perché sapevo che solo ha Manon importasse di me. Ma quando ho scoperto di essere incinta, ho capito quanto avesse lottato per me. Ha quello che sarebbe sucesso se il bambino sarebbe venuto al mondo" mi asciugo tutte le lacrime "quindi, no. Non possiamo recuperare il tempo perduto. Ti sei fatto una famiglia, di cui io no ne faccio parte, è nemmeno né voglio far parte" una lacrima gli riga il viso "papà" ed eccola là. La sua bambina "va da lei. È non trascurarla" gli sorrido, per poi correre nella mia stanza, ha prendere tutti i vestiti. Non proprio tutti, dato che sono troppi, ma almeno, tre leggings, due jeans, tre top, quattro vestiti corti, uno lungo, sei pantaloncini, tre felpe, due camicie, tre giacche in pelle, due paia di vans,uno di scarponcini, è un paio di decolté. Mi metto lo zaino sulle spalle. Per poi avviarmi verso la porta. Scendo di fretta, per poi attraversare la strada di corsa. Per fortuna il semàforo è rosso. Senti le continue urla di Fabio, ma corro sempre più veloce
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𝗧𝗲𝗻~𝘽𝙚𝙧𝙖𝙧𝙙𝙞 𝙎𝙥𝙞𝙣𝙖𝙯𝙯𝙤𝙡𝙖 𝙄𝙣𝙨𝙞𝙜𝙣𝙚 𝙅𝙤𝙧𝙜𝙞𝙣𝙝𝙤~
Fanfictionℝ𝕒𝕔𝕔𝕠𝕝𝕥𝕒 𝕕𝕚 𝕧𝕒𝕣𝕚𝕖 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕖 3.1) 𝕤𝕡𝕚𝕟 𝕠𝕗𝕗 𝕔𝕠𝕟 𝕝𝕒 𝕤𝕖𝕔𝕠𝕟𝕕𝕒. (𝕞𝕠𝕝𝕥𝕚 𝕡𝕖𝕣𝕤𝕠𝕟𝕒𝕘𝕘𝕚 𝕤𝕠𝕟𝕠 𝕕𝕚 𝕋𝕙𝕖 𝕧𝕒𝕞𝕡𝕚𝕣𝕖 𝔻𝕚𝕒𝕣𝕖𝕤. 𝕊𝕙𝕚𝕡 𝕕'𝕖𝕔𝕔𝕖𝕝𝕝𝕖𝕟𝕫𝕒 {𝔻𝕖𝕗𝕒𝕟}) 𝔼𝕟𝕛𝕠𝕪 𝕥𝕙𝕖 𝕣𝕖𝕒�...