2_Castelli distrutti

494 28 0
                                    

Continuo a fissare l’asfalto che scamaziamo a gran velocità per poter arrivare in orario all’aeroporto. Non riesco a programmare le mie prossime ore, è una cosa che faccio sempre per poter avere tutto sotto controllo, ma questa volta è diverso, è come se il mio cervello si fosse spento.

<Siamo ancora in tempo per tornare indietro> mi tiene presente Matthew dopo un lungo tratto di strada, trascorso in totale silenzio, neanche la radio ha deciso di accendere. <Non sei obbligata ad andare al suo funerale o far parte di quel giro pieno di snob con la puzza sotto il naso.>

<Lo so…> è l’unica cosa che riesco a dire prima di tirare un sospiro. <Ma non si tratta solo dell’intera azienda, o della mia presenza lì. Io avrei voluto soltanto condividere emozioni con gli altri, e mi è stato impedito. Lo capisci?> lavorare lì, mi darà la giusta carica.

<Ci sono molte altre case editrici a cui potresti mandarlo...> lo guardo, quasi non riesco a credere di star avendo questo tipo di conversazione con lui.

<Stai scherzando? Era mio padre a dover decidere se metterlo in vendita oppure no, e ha scelto di evitarmi come se avessi la peste bubbonica. Non lo accetto, ho inviato milioni di lettere, nessuna ha mai avuto una risposta, l’unico modo che ho, è alzare la voce.> ed è esattamente quello che farò. Se c’è una cosa che so, è che bisogna lottare per avere quello che si vuole — fin da che esiste storia, è sempre stato così e lo sarà fino alla fine. Mi lancia uno sguardo vuoto, probabilmente, dalla piega inversa che ha avuto questa chiacchierata, avrebbe preferito non aprire bocca; non sono arrabbiata con lui, non potrei mai, è l’unico che da quando ha conosciuto la mamma, non l’ha più lasciata da sola. È stato seriamente una boccata d’aria nuova.

A volte, per tornare a respirare, si va via, altre, basta solo la persona giusta. Vorrei tanto, un giorno, poter aver al mio fianco la mia metà, quella che mi proteggerà e sceglierà ogni giorno della sua vita. Prima dell'arrivo di Matthew, anch'io non credevo all'amore, poi l'ho visto con i miei occhi e tutto ha preso un po' di colore.

Sono i piccoli gesti a fare la differenza, quelli così piccoli che sembrano enormi.

Non sarà mai il mio papà, ma è la cosa che più si avvicina alla figura di un padre.

 ➳𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒍𝒆[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora