50. Dolore pt.1

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Evren Yilmaz

Sono riaggomitolata sul letto, esausta. Ho gli occhi che mi bruciano, un mal di testa disarmante e non riesco più a controllare il ritmo del mio respiro mentre continuo ad annegare nella disperazione più totale.

<< Perché a me? >> grido fra i denti. << Perché proprio a me? >> cos'è andato storto? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo dolore
<< Lo odio >> ringhio << LO ODIOOOO >>, urlo fortissimo lanciando il cuscino contro tutto lo schifo che ho davanti.

Non avrei mai immaginato di poter sentire così tanto male al petto. Eppure dovevo saperlo. Cavolo, si che lo sapevo, lo sapevo fin da subito... è ciò che mi sono ripetuta sempre.

La porta si spalanca e a fare capolino è Chris, nei suoi occhi spenti ci leggo altro dolore ma di certo non mi aiuta. Vorrei cancellare in un attimo tutti i segni del pianto, ma non ci riesco.

<< Posso entrare? >>

<< Se dicessi di no? >> chiedo con voce tremante.

<< Entro. >> chiude la porta dietro di sé e con piccoli passi mi raggiunge. Lascio che si sieda al mio fianco e sposto la gamba non appena prova a posarci la mano sopra. << Evren... >> sospira duramente << Neanche io voglio questo >> Rido istericamente buttando la testa in giù << So che è tutto... tutto così- >>

<< Schifoso? >> lo guardo << Vorresti dirmi che sai come mi sento? Vorresti dirmi che riesci anche solo a sentire la metà di tutta la merda che sento io? >> Scuoto il viso e spalanco le braccia << No! Certo che no. Tu non sai come mi sento io. Come potresti? Non sei tu quello che ha ricevuto colpi dopo colpi. Non sei tu quello che si è sentito morire una volta, e un'altra, e un'altra, e un'altra ancora. Non sei tu quello che ha dovuto far finta di essere forte. Non sei tu quello che l'amore ha deciso di straziare. TU SEI COME LUI. >>

<< Evren... >>

<< Un mese e sarebbe finito tutto. E invece no. Invece devo stare con te, suo cugino. Voi siete degli essersi insensibili. Non provate amore. Siete così maledettamente gelati. Siete così- >>

<< La mia ragazza è morta. >> urla fortissimo spingendosi sproporzionatamente contro di me << Sei contenta adesso? È MORTA >> con fatica ristabilizza il respiro ma i suoi occhi sono lucidi << È andata via. E con sé ha portato il mio cuore. Non sono freddo. Non è vero che non provo amore. L'ho amata così tanto...dio, se l'amavo! Era l'unica cosa bella che avevo, ma questa fotutta vita ha deciso di portarmela via. Hai ragione, sono senza sentimenti, ma prima di non provare niente, ho provato tutto. >>

<< I...io non lo sapevo, non...non volevo. Non volevo, scusami. È che... mi sento così stupida! >> e non appena mi fiondo al suo collo per abbracciarlo, per abbandonarmi, per liberarmi in un certo senso, crollo ancora una volta. Mi stringe forte e cerca di rassicurarmi. Ma siamo due cuori rotti e non possiamo salvarci.

Ho sbagliato...
Ho sbagliato a dosare le parole. Cavolo, le parole... ma quanto possono far male le parole. Io che lo so così tanto bene eppure non mi sono fatta scrupoli nel buttare merda su un ragazzo che effettivamente non ho mai conosciuto.

Il senso di colpa mi divora e le parole di Kerem, che ancora risuonano in me, mi uccidono direttamente.

Mi convinco di non aver bisogno di nulla, di voler parlare con Jo, con mia madre, con mia cugina... ma la realtà è che avrei bisogno di lui. L'unico che mi ha fatto a pezzi, e come se non bastasse, l'unico che potrebbe rimetterli insieme.


 ➳𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒍𝒆[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora