29/12
Busso al citofono e abbasso lo sgaurdo ai miei vestiti da "lavoro", anche se rispecchiano molto il mio stile, temo di non sentirmi a mio agio. Probabilmente sarei dovuta tornare a casa e cambiarmi, indossare qualcosa di più semplice, ecco... però guardo Kerem, impeccabile come sempre, con una semplice camicia azzurrina e dei pantaloni scuri. Credo che il mio guardaroba, più che per me, sia stato fatto alla "sua altezza". Dovrò rimediare presto, d'altronde ci resta ancora un po' di tempo e presumo che sia giusto avere anche qualcosa di adatto al mio modo di essere.Quando la porta viene spalancata, il sorriso di mia madre mi riporta subito con i piedi per terra. <Finalmente! Vi stavo aspettando!>, esclama gioiosa come mai prima d'ora. <Entrate, non restate sulla soglia. Forza!> butto un'occhiata a Kerem. Vorrei capire se restare qui è davvero quello che vuole, ma come ogni volta, dalla sua espressione non trabocca nulla. Con un cenno della testa mi invita ad entrare e senza esitare ancora, lo faccio. Resta dietro di me mentre ci dirigiamo in soggiorno per lasciare che mia madre vada in cucina così da dare il suo ultimo tocco al cibo. C'è molto silenzio durante il breve tragitto e la cosa mi inquieta parecchio. Mi piacerebbe sapere cosa gli passi per la testa, ma vengo nettamente superata:
<Ma guarda un po' chi ha deciso di tornare alle sue origini...> commenta una voce femminile e familiare: Carlotta. Aspetta di avere la nostra attenzione, poi continua: <La mia cuginetta preferita!>, esclama con evidente sarcasmo.
<Si, sono proprio io> le sorrido perché so quanto può irritarla. Il suo unico scopo sembra infastidire gli altri, ma quando a cadere nella trappola, è proprio lei, le cose non vanno più bene.
Mi guarda male, però punta a Kerem e subito sembra tornarle il sorriso <Perché non ci presenti per bene?> anche se la domanda è rivolta a me, non si degna di scollargli gli occhi da dosso. Delle volte è come avere Engerek anche in casa. <D'altra parte, anch'io faccio parte della famiglia>
<Perché non credo che sia necessario> sbotto. Ho paura di poter sembrare troppo autoritaria su di lui. Non voglio che abbia l'impressione di star avendo a che fare con una bambina.
<Bene. Allora lo farò da sola>, dice con tono sadico. Lascio che gli vada vicino. Kerem la guarda negli occhi, sfidandola. Mi chiedo se voglia davvero evitarla o semplicemente lo fa per non mandare all'aria il suo piano calcolato in ogni minimo particolare. Poi ottengo la mia risposta, sto parlando di Kerem Bürsin, è ovvio che resta lontano dalle altre solo per i suoi affari. Mi duole ammetterlo, però Carlotta, nonostante il suo essere spregevole e priva di sentimenti, è comunque una bella ragazza dal fascino irresistibile. Allunga la sua mano curata e piena di anelli verso il petto definito del mio ragazzo <Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di conoscerci meglio...sono sicura che la tua scelta sarebbe stata diversa!>
<La mia scelta è Evren>, risponde con aria sicura, tirandomi contro di sé. Alzo lo sgaurdo per cercare i suoi occhi chiari. Mi sforzo di tenere le sue parole lontane dal mio cuore. Potrebbe scaldarmi e non è ciò di cui ho bisogno. Non quando la mia mente mi tortura ricordandomi che è tutto un gioco.
<È ridicolo. Evren non ha nulla di speciale!> sono pronta a prendere la situazione in mano, ma la voce squillante di Jo mi frena. La cena è pronta e rovinare tutto proprio adesso non mi sembra la cosa migliore. Mentre camminiamo, kerem mi arriva al fianco e non perde neanche un secondo per farmi notare quanto sia strana mia cugina. Preferisco non approfondire l'argomento e lui non insiste.
La cena, fortunatamente, riesce a sciogliere la situazione. Trovo anche l'attimo giusto per accennare la possibilità che mi ha offerto nella Bürsin Corporation. Mia madre stenta a crederci ma quando ottiene tutte le sue sicurezze, le luccicano gli occhi. Sa quanto sia importante per me lo studio che abbiamo a Sinope ed essere certa dell'aiuto da parte di Kerem, la tranquillizza ulteriormente. Sono felice che almeno qualcosa stia andando bene. Sembra che giorno dopo giorno, ogni tassello si stia posizionando al proprio posto.
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➳𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒍𝒆[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]
FanfictionThat way - Tate McRae Il posto sbagliato al momento sbagliato Evren Yilmaz, una ragazza che fin da piccola ha sempre amato sognare, vivere in un mondo tutto suo e vedere la vita con occhi completamente diversi dagli altri. È una ragazza semplice, un...