...Giorno 1...
Il giorno seguente, quando mi sveglio, Kerem non c'è e non l'ho neanche sentito andare via. Sono costretta a fare colazione da sola, sistemare il letto da sola e persino cominciare la giornata senza un buongiorno. Il suo. Quello dell'uomo che seppur solo per un mese, dovrebbe essere il mio fidanzato e non un estraneo col quale condividere soltanto momenti "felici" e foto per il bene del pubblico e la sua azienda. Io non sono il suo oggettino che caccia dalla tasca solo quando più gli serve. E lo capirà presto.
Mi avvicino dolcemente a Crux. Così piccolo e indifeso. Rispetto a qualche ora fa, sta decisamente meglio. Lo arrotolo in una giacca grande di Kerem e lo porto con me. È semplice avere dei passaggi con i taxi, ora che tutti sanno del mio fidanzamento con un milionario. Basta così poco per avere tutti ai piedi. Eppure non mi rende felice, devo calcolare ogni mossa perché potrei sbagliare senza rendermene conto, e ormai non lo faccio da troppo - organizzare il tempo e le azioni. Pensare prima di agire, insomma -.
Entro in casa. Mia madre, Carlotta e Jo, sono sedute a tavola in procinto di fare colazione ed io mi faccio spazio in punta di piedi per paura di disturbare.
<Buongiorno...> la mia voce è così bassa che quasi temo nessuno mi abbia sentita.<Evren!> mentre si gira di scatto, lascia cadere le posate sul pavimento <Dove sei stata tutta la notte? Ti avrò chiamata almeno 100 volte.>
<Scusa, non volevo farti preoccupare>
<È sicuramente scappata di casa per stare col suo primo fidanzato in 24 anni di vita. Plausibile.> Ride sguaiatamente Carlotta parlando come se io non ci fossi.
<Io dico che ha fatto bene.> la riprende Jo <Kerem è molto meglio dei tuoi ultimi 10 ragazzi in meno di una settimana.>
<Almeno loro mi amavano!>
<Per questo è finita.>
<Si dia il caso che è finita perché li ho lasciati IO. Sono uno spirito libero e ho bisogno di volare>
<Adesso lo definisci "volare"?>
<Sei solo invidiosa perché proprio come mia cugina, non hai un bel niente di divertente nella tua inutile vita.>
<Sono qui.>
<Smettetela.> si intromette mia madre col solito tono autoritario <Sembrate due bambine. Non si tratta di voi, Carlotta...ma di Evren e di questo "Kerem" che dal nulla è entrato a far parte delle nostre vite>
<Dal nulla?> le chiedo contenendo una risata <È da circa 10 anni che ne parlo>
<In negativo. Ne hai sempre parlato male, e adesso qualcosa è inspiegabilmente cambiato. Non osare mentire perché ormai non si sente altro che parlare di voi, persino in TV. Devo ascoltare cose che vorrei mi dicessi tu.> mando un'occhiata a Jo che si splama una mano sul volto. Dal suo gesto percepisco che abbia provato a spegnere il televisore senza risultati.
<Di cosa esattamente?>
<Come di cosa? Ora vuoi prenderci in giro?>
<Ah...ve lo avrei detto. Ve ne avevo già parlato infatti> provo a dire cercando di essere convincente <Noi...ecco...io e Kerem siamo fidanzati> le vedo sbiancare in un attimo, persino Josephine ha cambiato colore. Forse avrei dovuto fare più giri di parole.
<Quindi è tutto vero?>
<Già. Lui è...> "Se dovessi accettare, niente e nessuno potrà ferirti" <Lui è dolce, romantico...bello, bellissimo...è forte, protettivo, determinato.> presuntuoso, arrogante, carismatico, odioso. <Non è solo quello che si dice in giro. Sapete? Io credo che faccia fatica ad esternare le sue emozioni, per questo risulta essere molto sulle sue, sempre sulle difensive.>
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➳𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒍𝒆[ᵁᶰ ᵃᵐᵒʳᵉ ˢᵗᵃᵐᵖᵃᵗᵒ ˢᵘˡˡᵃ ᵖᵉˡˡᵉ]
FanfictionThat way - Tate McRae Il posto sbagliato al momento sbagliato Evren Yilmaz, una ragazza che fin da piccola ha sempre amato sognare, vivere in un mondo tutto suo e vedere la vita con occhi completamente diversi dagli altri. È una ragazza semplice, un...